Suffragio universale
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Il suffragio universale è il principio secondo il quale tutti i cittadini maggiorenni possono partecipare alle elezioni politiche e amministrative e alle altre consultazioni pubbliche, come i referendum (si ammette tuttavia che in caso di condanna per determinati reati, al condannato si possa sospendere il diritto di voto, temporaneamente o permanentemente).
Il principio di suffragio universale è correlato alle idee di volontà generale e di rappresentanza politica promosse da Jean-Jacques Rousseau: in base a questi principi, si elabora l'assunto in base al quale la rappresentanza politica trova legittimazione nella propria volontarietà.
I cittadini, nei moderni Stati democratici, sono alla base del sistema politico e col suffragio universale viene eletto l'organo legislativo di uno Stato; nelle repubbliche presidenziali, ciò avviene anche per l'elezione del Capo dello Stato.
Il principio del suffragio universale maschile è stato introdotto per la prima volta negli Stati Uniti d'America alla loro indipendenza nel 1776 (applicato tuttavia con varie restrizioni fattuali in base al censo e all'istruzione). L'Europa si è mossa su questa strada nel corso dell'Ottocento: da un suffragio ristretto - per la maggior parte dei casi attribuito ad una porzione della popolazione in base a criteri censitari o relativi all'istruzione - si passa al suffragio universale.
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[modifica] In Francia
Si verificano molte insurrezioni e manifestazioni da parte del popolo francese per ottenere per tutti il diritto al voto, non solo nel rispetto dei principi della rivoluzione francese, ma soprattutto per il sentimento patriottico e nazionalistico che sarebbe risultato incrementato e cementato dalla partecipazione attiva di tutta la popolazione.
Un esempio importante che portò i cittadini francesi al suffragio universale fu l'assalto alla Bastiglia il 14 luglio.
Inoltre è importante citare i principi per i quali i francesi diedero voce alle loro proteste: LIBERTÀ UGUAGLIANZA, FRATERNITÀ. Vanno citati in ordine poiché sono uno la conseguenza dell'altro.
1792 Breve periodo di suffragio universale (maschile e femminile) durante la rivoluzione francese (evento occasionale non ripetuto in seguito fino al 1946)
1848 Suffragio universale maschile
1946 Suffragio universale (maschile e femminile)
[modifica] In Italia
Il percorso del suffragio in Italia è lungo e tortuoso, e temporalmente parte da quando l'Italia non era ancora uno stato unitario.
1848 Legge elettorale piemontese (criteri censitari)
1882 Parziale allargamento dei criteri per l'attribuzione del diritto al voto
1912 La legge promulgata da Giolitti assegna un suffragio quasi universale per gli uomini. Ne rimane fuori una parte, che sarà poi integrata nel 1918 da un'altra riforma
1946 Voto universale per uomini e donne, che abbiano compiuto la maggiore età (inizialmente i 21 anni) La prima occasione di voto sono le ormai celeberrime elezioni del giugno 1946, atte a scegliere la Monarchia o la Repubblica e ad eleggere l'Assemblea costituente.
[modifica] Negli Stati Uniti d'America
1776 Suffragio universale ma con svariate restrizioni. Basta fare una considerazione: discriminazioni di carattere censitario, di carattere razziale hanno continuato a sussistere negli Stati Uniti fino ai giorni nostri. Sono soltanto del 1966 due sentenze della Corte Suprema, che dichiarano incostituzionali sia i test per accertare i gradi di cultura e di alfabetizzazione per l'ammissione ai diritti politici, sia i requisiti che chiedevano il pagamento di una tassa per essere ammessi al diritto di voto, cioè le ultime discriminazioni, che si opponevano all'esercizio pieno del suffragio universale sono scomparse in America semplicemente nel decennio che va dagli anni Sessanta agli anni Settanta
[modifica] Nel Regno Unito
È uno tra i primi paesi europei ad attuare riforme elettorali tendenti a universalizzare il voto:
1832 Reform Act: voto in base a criteri censitari
1867 Con una riforma si abbassa il censo con il quale si può votare (arrivano al voto anche alcuni operai)
1884-1885 Nuove riforme estensive, il suffragio è solo maschile
1918 suffragio universale (maschile e femminile)
[modifica] In altri Stati
- Belgio parzialmente nel 1919, pienamente nel 1948
- Ecuador nel 1929
- Sud Africa nel 1930
- Brasile
- Uruguay nel 1932
- Turchia
- Cuba nel 1934
- Giappone nel 1946
- Cina
- Argentina nel 1947
- Corea del Sud
- Israele nel 1948
- Cile
- India
- Indonesia nel 1949
- Svizzera riconobbe il diritto di voto alle donne solo nel 1971.
Negli anni Novanta il suffragio femminile era riconosciuto in tutto il mondo, eccetto un piccolo gruppo di paesi musulmani.
[modifica] Schema cronologico
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- * È da ricordare nel 1792 durante la rivoluzione un breve periodo di suffragio universale.
- ** Sorprendentemente è solo nel 1966, con due sentenze della Corte Suprema, che dichiarano incostituzionali i test per accertare i gradi di cultura e di alfabetizzazione per l'ammissione ai diritti politici. Il diritto di suffragio femminile fu istituzionalizzato subito dopo la prima guerra mondiale. Molto conosciuta è la barzelletta su di un uomo di colore che si reca al seggio. Per verificare la sua alfabetizzazzione gli viene presentato un giornale cinese. Lui risponde: "Capisco solo il titolo: «Questo è un negro del Mississipi che quest'anno non vota»".
- * È da ricordare nel 1792 durante la rivoluzione un breve periodo di suffragio universale.
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