Partito Socialdemocratico Tedesco
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Il Partito Socialdemocratico Tedesco (in tedesco: Sozialdemokratische Partei Deutschlands = SPD) è uno dei due maggiori partiti tedeschi.
L'SPD è il più antico partito politico della Germania ancora in esistenza e anche uno tra i più vecchi e più grandi del mondo, che celebra il suo 140° anniversario nel 2003. Con più di 550,000 membri l'SPD è il partito più grande (per numero di iscritti) in Germania. Radicato nel mondo sindacale e dei lavoratori, era precedentemente più esplicitamente socialista (nonché partito membro dell'Internazionale Socialista). Sotto la leadership di Gerhard Schröder (personaggio della "destra" del partito) tuttavia, l'SPD ha adottato più recentemente alcuni principi della migliore tradizione liberal-democratica. Il partito è molto presente tra i giovani e gli iscritti sono principalmente giovani di età inferiore a 35 anni. Il movimento giovanile dell'SPD è affiliato allo Jusos.
[modifica] Storia
Come anno di fondazione viene spesso indicato il 1875 quando, in occasione dal congesso di Gotha (22 - 27 maggio), l'Associazione Generale degli Operai Tedeschi (Allgemeiner Deutscher Arbeiterverein = ADAV) e il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori (Sozialdemokratische Arbeiterpartei Deutschlands = SAD) si unirono a costituire il Partito Socialista dei Lavoratori (Sozialistischen Arbeiterpartei Deutschlands = SAP). Nel 1890 il partito assunse l'attuale denominazione di SPD. Promotori della nascita di questo partito,che si può considerare una delle più antiche organizzazioni politiche europee d'impostazione socialista agenti nell'ambito della legalità, furono August Bebel e Wilhelm Liebknecht.
Benché criticato da Marx e nonostante i tentativi di persecuzione e repressione dell'epoca Bismarck, la vicinanza del partito ai sindacati fece crescere il movimento fino al raggiungimento della maggioranza relativa al Reichstag divenendo un modello per i socialisti europei fino allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Le divergenze tra l'ala destra e quella sinistra (dalla quale sorgerà il Partito Comunista Tedesco) scoppiarono dopo la fine della guerra e in seguito alla rivoluzione russa. Negli anni di Weimar la SPD mantenne posizioni moderate e fu spesso al governo. Sciolto nel 1933 dal regime nazista, il partito si ricostituì nel 1946.
Nel congresso di Bad Godesberg (1958) abbandonò il marxismo. Tra 1966 e 1969 partecipò al governo della "grande coalizione" (die Grosse Koalition) con i partiti cristiano-democratico e cristiano-sociale.
Nel 1969 la SPD assunse la guida del governo (con Willy Brandt e nel 1974 con Helmut Schmidt), conservata poi, in alleanza con i liberali, fino al 1982, accentuando i propri tratti riformistici.
Rimasta all'opposizione per sedici anni, solo nel 1998 riuscì a riprendere la guida del governo, alla testa di una coalizione con i Verdi e presentando come candidato alla cancelleria il moderato Gerhard Schröder, fautore di una politica di "nuovo centro" (Neue Mitte).
Nel 2005, dopo le cocenti sconfitte del partito nelle elezioni regionali, Schröder decide di rompere l'alleanza con i Verdi e chiede al presidente federale di scogliere il Bundestag per indire nuove elezioni, un anno in anticipo rispetto alla scadenza naturale.
Le elezioni del 18 settembre dello stesso anno vedono un sostanziale pareggio tra i socialdemocratici e i democristiani e l'impossibilità di formare una coalizione, tra partiti omogenei. L'alleanza rosso/verde (SPD-Verdi) e la coalizione cristiano democratici/liberali, non hanno numeri sufficienti. A ciò si aggiunge che una possibile alleanza tra l'SPD ed il nuovo Partito della Sinistra - formato principalmente dagli ex comunisti dell'est - è rifiutata categoricamente dai socialdemocratici.
Si arriva infine per la seconda volta nella storia tedesca, ad un governo di "grande coalizione", presieduto dalla candidata cristiano-democratica Angela Merkel, con un numero di ministri pari tra socialdemocratici e democristiani.