Pianificazione territoriale
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La pianificazione territoriale è una disciplina che nasce in Italia in seno all'architettura. Mentre in altri paesi esiste una tradizione nel planning, in Italia lo studio della città e del territorio è sempre stato collegato all'urbanistica ed è solo da pochi anni che si tenta di dare un'autonomia disciplinare alla pianificazione.
Ciò che differenzia la pianificazione dall'urbanistica è il forte contenuto politico e sociale, non a caso la pianificazione ha più a che fare con discipline quali l'economia regionale, le politiche pubbliche e la sociologia urbana che non direttamente con l'architettura.
[modifica] La pianificazione urbanistica
Dal 1865 e fino al 1942, era totalmente sconosciuta in Italia la pianificazione urbanistica: le opere pubbliche venivano realizzate episodicamente, utilizzando lo strumento dell'espropriazione così come disciplinato dalla legge n. 2359 del 1865. Il procedimento generale previsto in origine da tale legge concerneva le sole opere pubbliche di competenza statale, ad esclusione di altre forme di espropriazione (quelle riguardanti ad es. l'imposizione di servitù militari, miniera, edilizia privata, ecc.
La chiave di volta dell'intera vicenda espropriativa (fattispecie intersoggettiva complessa), che comportava la privazione del diritto di proprietà in danno del privato ed il suo trasferimento coattivo in capo alla pubblica amministrazione, è rappresentata dall'opera pubblica, il cui tratto saliente è dato dall'elemento teleologico, ossia dalla finalità pubbica cui era destinata l'opera stessa.