Piazza Demidoff
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La Piazza Demidoff si trova a Firenze ed è dedicata alla famiglia dell'ambasciatore russo Nicola Demidoff, che abitò nel prospiciente Palazzo Serristori.
[modifica] Il monumento a Demidoff
Più antico della piazza stessa è il monumento al Demidoff: nel 1828 i suoi figli Anatolio e Pietro Demidoff ordinarono allo scultore Lorenzo Bartolini un monumento commemorativo in marmo rappresentante il Conte Nicola Demidoff attorniato da quattro gruppi allegorici che rappresentano le sue virtù benefiche, realizzato tra il 1830 e il 1849 (completato definitivamente solo nel 1871 dall'allievo di Bartolini Pasquale Romanelli, in seguito alla morte dell'artista). Inizialmente il monumento doveva essere posto nella sua Villa di San Donato, ma in seguito il figlio Paolo la donò al Comune di Firenze, che la collocò nella piazza attuale, allora denominata "il Renaio" o Piazza delle Mulina di San Giorgio.
[modifica] La sistemazione della Piazza
La Piazza Demidoff viene creata nella seconda metà dell'Ottocento nell'ambito degli interventi urbanistici volti ad adeguare la città al suo nuovo ruolo di Capitale del Regno d'Italia. Il progetto della piazza si connette infatti con la sistemazione operata dal Poggi nella zona d'Oltrarno dal Ponte di Ferro (o di San Niccolò) al Ponte Vecchio, compresa tra il fiume e la collina retrostante. L'apertura del Lungarno che collega Piazza Demidoff al percorso panoramico del Viale dei Colli cambiò completamente la morfologia della zona. L'ala del Palazzo Serristori, prospiciente il fiume, viene demolita e l'area della piazza che, come testimonia il nome della retrostante via dei Renai, fungeva da cava di rena viene regolarizzata.
Il monumentio fu sistemato al centro e attorno ad esso fu costruito il giardino modulato dalla sequenza delle piante di tiglio. Le statue realizzate in marmo zuccherino, ben presto diedero segni di deterioramento e allora fu commissionato a Giuseppe Martelli l'elegante copertura in ferro e vetro che protegge anche oggi il monumento. Agli angoli del giardino si trovano ancora, perfettamente conservate, due casettine che furono costruite agli inizi del XX secolo per custodire gli attrezzi dei giardinieri.
[modifica] Fonti
- Sito della Regione Toscana da cui è tratta la versione originale della voce in licenza GFDL (vedi autorizzazione).
- Comune di Firenze, dal quale proviene una parte del testo gentilmente concesso in licenza GFDL.
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