Protocenobio di San Sebastiano
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Il Protocenobio di San Sebastiano, anche noto come badia di San Sebastiano, è un monastero che si trova nel territorio di Alatri, ad est del centro cittadino alle pendici del monte Pizzuto.
Le origini della badia risalgono alla fine del V secolo; fu voluta dal Prefetto delle Gallie Liberio, patrizio romano e diacono, che la fece edificare sulle rovine di una villa rustica e la affidò all'abate Servando. Nel 528 circa ospitò san Benedetto da Norcia, in viaggio verso Montecassino con i discepoli Placido e Mauro, che probabilmente trasse spunto dalla regola monacale ivi osservata, di origine francese, per l'elaborazione della regola benedettina; di lì a poco, la stessa badia avrebbe aderito al monachesimo benedettino.
Dopo un periodo di abbandono, nel 1223 il monastero fu affidato alle Clarisse. Nel 1442 papa Eugenio IV soppresse per decreto il monastero e stabilì che da quel momento la proprietà sul vasto patrimonio terriero dell'abbazia e sulle relative rendite sarebbe stata concessa a dei prelati assieme alla carica onorifica di Abate.
Nel 1653 un motu proprio di papa Innocenzo X concesse la badia in patronato ai Doria Pamphili che mantennero i diritti sulla medesima fino al 1853. Attualmente la proprietà è suddivisa in due porzioni.
Oggi la badia appare come una suggestiva opera architettonica dalle linee medievali. Nella chiesa del monastero si sono preservati pregevoli affreschi del XII e XIII secolo, di scuola umbro-laziale, raffiguranti la vita di Cristo e della Madonna.