Reaganomics
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Per Reaganomics si intende l'insieme di scelte di politica economica adottate dagli Stati Uniti nel corso della presidenza di Ronald Reagan, dal gennaio 1981 al gennaio 1989.
Reagan deve gran parte del suo successo prima come governatore della California e poi come Presidente degli Stati Uniti alla scelta di tagliare l'imposizione fiscale. In tal modo si invertiva la tendenza decennale di far crescere l'imposizione fiscale e contemporaneamente il ruolo dello stato nell'economia. Il punto di svolta è rappresentato dall'approvazione in California con un referendum popolare della proposition 13, che limitava la capacità impositiva dello stato. Il cambio di rotta nelle decisioni di politica economica si è accompaganto con il prevalere il campo universitario di tesi neoliberiste, il cui principale ispiratore era l'economista di Chicago e premio Nobel Milton Friedman. Si racconta in particolare che Reagan venne convinto dall'economista Laffer (vedi curva di Laffer) che una riduzione dell'imposizione fiscale avrebbe avuto effetti benefici sia sulla crescita economica che sull'imposizione fiscale, perché un'eccessiva imposizione fiscale spingeva i lavoratori a rinunciare a lavorare di più.
Alle scelte fiscali si sono aggiunte politiche di forti liberalizzazioni, scelte fortemente antisindacali, culminate nel licenziamento di migliaia di controllori di volo in sciopero, e di forti tagli alla spesa sociale, controbilanciati tuttavia da un forte aumento della spesa pubblica per armamenti.
Si è pertanto verificato -durante la presidenza Reagan- un forte aumento del debito pubblico americano, perché alle minori entrate non ha fatto riscontro un uguale diminuzione delle spese.
Provvedimenti analoghi nello stesso periodo sono stati presi in Gran Bretagna dal primo ministro Margaret Thatcher che preò a differenza di Reagan, ha mostrato maggiore attenzione per l'equilibrio di bilancio, tagliando le imposte solo dopo aver ridotto le spese statali.
Si sono nel corso degli anni sollevate numerose critiche alla Reaganomics. In particolare sono stati giudicati negativamente l'aumento del debito pubblico e gli effetti sociali delle scelte di politica economica, mentre molti -tra cui il Nobel Franco Modigliani- hanno sostenuto che le liberalizzazioni, generalmente attribuite a Reagan, sono state invece decise dalla precedente amministrazione guidata da Jimmy Carter.