Robegano

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Robegano

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Coordinate:

Latitudine: 45° 32′ 37′′ N
Longitudine: 12° 7′ 19′′ E

3.323

CAP:

30030

Pref. tel:

041

Nome abitanti:

Santo patrono:

Madonna delle Grazie

Giorno festivo:

15 Agosto

[{{{linkSito}}} Sito istituzionale]

Robegano è l'unica frazione di Salzano , ha circa 3.323 abitanti. La parrocchia dipende dalla Diocesi di Treviso, Vicaria di Noale.

La Chiesa di Robegano

Non si conosce bene l'etimologia del toponimo; si pensa da "ruber canis", da un "cane rosso", presente snello stemma dei Tempesta, signori di Noale. La prima citazione storica (in un atto notarile conservato a Treviso) risale al 1154 quando si sviluppò il primo insediamento di un certo rilievo, grazie alla favorevole posizione sul fiume Marzenego e sulla via che congiungeva Noale a Mestre. I dati demografici sottolineavano una iniziale preponderanza di Robegano su Salzano, nel tempo il rapporto fu destinato ad una progressiva inversione; nonostante ciò, Robegano ebbe, per un breve periodo in età napoleonica, l'onore di essere riconosciuto "comune", separato da quello di Salzano. La chiesa di Robegano dipendeva invece dalla pieve di Martellago, quella di Salzano dipendeva da Zianigo.

Nel 1643, grazie alla devozione popolare (come ricordato da una lapide posta all'interno), sorse il famoso santuario dedicato alla Madonna delle Grazie di Robegano.

[modifica] Santuario della Beata Vergine

Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Robegano, nasce circa 300 anni fa (nel 2007 si festeggierà appunto il 300esimo anniversario dalla consacrazione) grazie alla devozione del popolo. La dedica del santuario si deve al "Miracolo di Costantina", avvenuto all'incirca 100 anni prima e attribuito all'immagine taumaturgica della Madonna eseguita da un anonimo pittore del '300. Costantina, la figlia zoppa di un contadino del luogo, sarebbe miracolosamente guarita mentre pregava di fronte al capitello contenente l'immagine, situato a circa 50 metri dalla chiesa attuale. Per celebrare l'evento si decise di abbattere la vecchia chiesa (della quale si possono notare le traccie sul campanile del paese) e di costruirne una nuova, traslando al suo interno la miracolosa icona.