Sarissa
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La sarissa era la più potente arma che si conosceva ai tempi dei macedoni e consisteva in una lunga lancia (fino a 6-7 metri) con corpo in legno di grande diametro, una grossa punta metallica (circa 30 cm) ed un tallone pure metallico. Il suo effetto principale consisteva nel rendere molto difficile ai carri nemici (più in generale a qualsiasi nemico) avvicinarsi alla fanteria macedone.
Contro la carica nemica le sarisse venivano piantate in terra ed i fanti si ravvicinavano l'un l'altro in modo che i piccoli scudi, stesi sulle spalle verso sinistra, diventassero contigui.
L'introduzione della falange armata di sarissa da parte di Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, rese l'esercito macedone imbattibile per molti decenni, fino alla morte del figlio.
La falange macedone era schierata in modo da sfruttare nel miglior modo la lunghezza della lancia. L'unità si componeva di file di opliti distanziate di una sessantina di centimetri e le lance erano disposte in avanti facendo sì che anche quelle impugnate dalla sesta fila sporgessero oltre la prima e quindi l'intero schieramento risultasse difficilmente penetrabile.
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