Stefana Quinzani
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Stefana Quinzani (Orzinuovi (BS),5 febbraio 1457 - Soncino (CR),2 gennaio 1530) è venerata come beata dalla Chiesa cattolica.
Proveniva da una famiglia di contadini originaria di Quinzano d'Oglio (BS) da cui appunto è detta "Quinzani" (cioè "di Quinzano"). Figlia di Lorenzo e Savia Sciani. Una consolidata tradizione tramanda che la famiglia si trasferì da Quinzano d'Oglio a Orzinuovi pochi mesi prima della nascita di Stefana (il trasferimento avvenne nel novembre del 1456 e la nascita fu poi a febbraio 1457). Tutt'oggi a Quinzano una iscrizione segnala la casa della famiglia in quella che è oggi "via Beata Stefana".
Da giovane aiutò la famiglia nel lavoro dei campi. Morì pronunziando le parole di Gesù in croce: “In manus tuas Domine, commendo spiritum meum!”.
[modifica] Leggende devozionali e culto
A sette anni Stefana fece voto di castità, e si narra che Gesù, apparendole, le mise al dito un anello prezioso. A 15 anni prese l'Abito del Terz'Ordine domenicano. Visse a lungo a Crema poi si trasferì a Soncino dove fondò un convento domenicano che guidò per molti anni divenendo esempio di santità.
Un giorno Gesù, apparendole, le avrebbe detto: “Figliola, tu mi hai fatto il dono, completo della tua volontà, quale ricompensa desideri?”; “Non voglio altra mercede che Te medesimo”, rispose Stefana.
Dopo la sua morte nelle zone in cui è vissuta, tra bassa bresciana occidentale, alto cremonese e cremasco, è iniziato il culto popolare nei suoi confronti. È salita all'onore degli altari con papa Benedetto XIV il 14 dicembre 1740. Le sue reliquie, dapprima conservate a Colorno (PR), nel 1988, sono state riportate a Soncino, conservate nella chiesa dedicata a san Giacomo. Un osso della tibia sinistra è conservato fin dal 1908 a Quinzano d'Oglio nella chiesa dedicata a San Rocco costruita in luogo adiacente alla casa della famiglia della Beata Stefana.
La memoria liturgica è il 16 giugno.
[modifica] Altri progetti
Wikisource contiene opere originali di o su Stefana Quinzani