Storia della Guinea Equatoriale
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La storia della Guinea Equatoriale fu fortemente influenzata dalla colonizzazione spagnola, protrattasi dalla fine del XIX secolo fino al 1968. La Guinea Equatoriale indipendente ha conosciuto una storia relativamente meno travagliata di altri paesi dell'Africa Centrale (con due soli presidenti susseguitisi dal 1968 a oggi) ma non meno drammatica dal punto di vista economico e della sicurezza interna.
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[modifica] Storia precoloniale
I primi abitanti della regione che corrisponde all'odierna Guinea Equatoriale furono probabilmente i pigmei, oggi diffusi solo in alcune zone isolate nei dintorni del Rio Muni settentrionale. Fra il XVII e il XIX secolo nuovi gruppi tribali giunsero nella zona in conseguenza delle migrazioni bantu, popolando soprattutto le coste. Con queste migrazioni giunsero probabilmente in Guinea gli odierni Bubi, uno dei gruppi etnici più importanti dell'area.
La scoperta dell'isola di Bioko, al largo della Guinea Equatoriale e parte integrande del suo territorio nazionale, viene attribuita all'esploratore portoghese Fernando Po (Fernão do Po), che avrebbe avvistato l'isola nel 1471 mentre cercava una rotta per le Indie. Egli chiamò l'isola "Formosa" ("bella"), ma presto essa fu ribattezzata col nome del suo scopritore, "Fernando Póo".
[modifica] Primi insediamenti coloniali
Bioko e la vicina Annobón furono colonizzate dai Portoghesi nel 1474. I Portoghesi ne mantennero il controllo fino al 1978, quando le isole e i diritti commerciali nella zona furono ceduti alla Spagna in cambio di alcuni territori sudamericani (Trattato di Pardo).
Dal 1827 al 1843, gli inglesi tennero un insediamento sull'isola come base per la lotta al commercio degli schiavi. La costa del continente (regione di Rio Muni) rimasero sotto l'amministrazione spagnola, col nome di Guinea Spagnola.
[modifica] Colonia spagnola
Durante la prima metà del XX secolo la Spagna non dimostrò interesse, o non ebbe le risorse, per sviluppare l'economia della Guinea Spagnola. Vennero tuttavia create grandi piantagioni di cacao, specialmente a Bioko, dove furono inviati come braccianti molti Nigeriani. Grazie a queste piantagioni, il reddito pro capite in Guinea Equatoriale risultò essere fra i più elevati dell'intero continente. Gli spagnoli diffusero anche l'alfabetizzazione e fornirono alla Guinea una buona rete di strutture sanitarie, sebbene il personale indigeno in servizio in tali strutture fosse dell'ordine di poche unità.
Nel 1959, al Golfo di Guinea fu attribuito lo stato di provincia della Spagna, col nome di Regione Equatoriale Spagnola. Le prime elezioni locali si tennero nello stesso anno, e i primi rappresentanti nativi ebbero un seggio presso le Cortes Generales (il parlamento spagnolo). L'autonomia concessa alla provincia portò la conseguenza paradossale che in Regione Equatoriale si sviluppò un sistema multipartitico mentre la Spagna si trovava in una condizione di regime monopartitica. Nello stesso periodo la provincia acquisì il nuovo nome di "Guinea Equatoriale".
[modifica] L'independenza e l'amministrazione Macias
Nel marzo 1968, in seguito a pressioni da parte dei nazionalisti indigeni e delle Nazioni Unite, la Spagna annunciò che avrebbe concesso l'indipendenza alla Guinea Equatoriale. Fu istituita una convenzione costituzionale che produsse una legge elettorale e una bozza di costituzione. Sotto il controllo di osservatori delle Nazioni Unite, l'11 agosto 1968 si tenne un referendum in cui il 63% della popolazione si espresse a favore della costituzione.
Nel settembre dello stesso anno Francisco Macías Nguema fu eletto primo presidente della Guinea Equatoriale, e in ottobre l'indipendenza fu ufficializzata. Nel luglio del 1970, Macias dichiarò illegali tutti i partiti tranne il suo, e nel maggio dell'anno successivo abrogò gran parte della costituzione in senso autoritario, diventando presidente a vita nel 1972. Il suo governo si occupò quasi esclusivamente della sicurezza interna, perseguita attraverso l'instaurazione di un regime di terrore che portò alla morte o all'esilio di un terzo della popolazione. Le infrastrutture del paese andarono in rovina, e l'economia fu devastata. Gli stessi lavoratori nigeriani impiegati a Bioko fuggirono dal paese in massa nel 1976.
Nel 1975 furono chiuse le scuole, e nel 1978 le chiese. Macias introdusse una campagna di "autenticità", eliminando tutti i segni della presenza coloniale a partire dai toponimi: la capitale Santa Isabel fu ribattezzata Malabo, l'isola di Fernando Poo divenne Masie Nguema Biyogo, e Annobón divenne Pagalu. I cognomi di origine europea furono cancellati dall'anagrafe in favore di nomi africani; lo stesso Macias modificò il proprio nome in "Masie Nguema Biyogo Ñegue Ndong".
[modifica] Amministrazione Obiang
Nell'agosto del 1979, il nipote di Nguema Teodoro Obiang Nguema Mbasogo portò a compimento un colpo di stato; Nguema fu arrestato, processato e condannato a morte. Obiang divenne presidente nell'ottobre del 1979. Le isole cambiarono di nuovo nome, diventando Bioko e Annobón. Il nuovo presidente si trovò di fronte un paese sull'orlo della rovina; la popolazione si era ridotta a un terzo di quella presente al momento dell'indipendenza.
Nel 2004, mercenari europei e sudafricani tentarono invano un colpo di stato; Obiang è ancora al governo del paese.