Teoria corrispondentista della verità
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Si può definire teoria corrispondentista della verità una teoria gnoseologica nella quale si sostiene che la mente rifletta, senza sostanziali modificazioni, ciò che esiste in sé fuori di noi. Aristotele si può considerare il filosofo più importante di quest'orientamento di pensiero, perché la mente umana, secondo il filosofo greco deve, al termine di un processo di astrazione, pervenire alla comprensione della sostanza come forma, cioè di ciò che una determinata realtà deve necessariamente essere. Tommaso d'Aquino, che, nel Medioevo, riprese la gnoseologia dello stagirita parlava di "adaequatio rei et intellectus" (corrispondenza tra realtà ed intelletto) pur attenuando il corrispondentismo con l'osservazione che "cognitum est in cognoscente per modun cognoscentis" (il conosciuto si presenta in chi conosce attraveso modalità particolari di chi conosce).
[modifica] Bibliografia
- Armstrong, D.M. A World of States of Affairs, Cambridge University Press, Cambridge, UK, 1997.
- Davidson, D., Inquiries into Truth and Interpretation, Clarendon Press, Oxford, UK, 1984.
- Kirkham, R., Theories of Truth, MIT Press, Cambridge, MA, 1992.
- Neale, S., Facing Facts, Clarendon Press, Oxford, UK, 2001.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche