Trasta (quartiere di Genova)
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Trasta è un piccolo quartiere di Genova che fa parte della circoscrizione comunale V Valpolcevera.
Adagiata in parte in pianura sulle rive di due torrenti e in parte sulle colline, può essere considerata una frazione del quartiere periferico di Rivarolo.
[modifica] Geografia
È situata sul lato destro del torrente Polcevera, nella bassa Val Polcevera. È una zona molto conosciuta per la presenza di antiche ed importanti chiese cattoliche. Al centro dell'abitato si erge la chiesa che ha come titolare la Madonna dell'Aiuto.
Sul lato est del borgo vi è la Parrocchia di San Martino di Murta; dal lato opposto, la Parrocchia di Sant'Ambrogio di Fegino; alle spalle si erge il monte Teiolo con la Cappella della Madonnetta, conosciuto per le installazioni delle batterie dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale, poco più in basso in una valle del monte è situata la Cappella del Gesù Bambino di Praga; sul lato sinistro del Polcevera vi è la Parrocchia di Sant'Anna di Teglia.
A collegare le due sponde c'è un ponte rosso di ferro pedonale e un ponte per il transito veicolare.
Trasta è a sua volta suddivisa in subzone, i cui nomi non vengono più menzionati nelle cartine comunali, ma che sono rimasti nel dire comune della gente del luogo.
Così al centro della delegazione si ha la zona Barabini (in dialetto genovese Barabin) che comprende la piazza e i piedi della parrocchia; segue la zona di Monticelli (in genovese Muntexellu) che comprende Salita Ca' dei Trenta e Salita della Cittadina; più distaccate sono le zone Pavian della Noce e Villa Rosa.
La strada di Salita Ca' dei Trenta catapulta il passante dalla città all'aperta campagna, in una zona completamente residenzile dove sono presenti molti terreni agricoli ancora oggi coltivati; a dividere la zona cittadina industriale da quella di campagna c'è la ferrovia Genova-Milano che ha contribuito non poco a preservare tale zona dalle costruzioni che hanno invece sovrappopolato l'altra sponda del fiume Polcevera.
[modifica] Storia
La zona - come scrive lo storico Persoglio nella sua Storia di Murta - prende il nome dal torrente Trasta che dal monte Teiolo scende a sfociare nel Polcevera.
La località è menzionata nella "Tavola bronzea di Polcevera" di epoca romana trovata nel 1506 nella vicina Pedemonte di Serra Riccò, in Valle Secca.
In due documenti del 1143 e del 1186, la località è chiamata anche con il nome di Trasto e Tresto.
Il nome di Trasta in origine potrebbe essere stato una corruzione del nome Tulelasca, o di Trasca: secondo la desinenza celtica o iberica, asca potrebbe spiegare il significato reale: borgata posta tra due correnti d'acqua, appunto il torrente Trasta ed il Polcevera.
Nel 1640 il Sestiere di Trasta era dominio assoluto di alcune famiglie genovesi che vi avevano installato il loro feudo; tra queste si ricordano le famiglie dei Serra, dei Barabini e dei Monticelli e per le loro benemerenze, era stata dedicata, ai primi, una piazza e agli altri una via. Queste famiglie erano molto facoltose ma anche molto industriose e nella borgata avevano installato filatoi e molini che azionavano usufruendo le acque del torrente Trasta che si forma dai confluenti dei fossati di Vaccarivà (Vaccarilio e Fontanelle).
Il fossato Vaccarivà e in seguito quello di Trasta divideva Murta dal comune di Borzoli.
Ancora oggi esiste una "Ciusa" (chiusa) che dava acqua ed energia a tutti gli impianti industriali ed agricoli della zona.
Ai tempi dell'invasione austriaca nel 1746 e 1747 nel torrente Trasta, scrive ancora lo storico Persoglio, vi si accamparono i nemici occupando il luogo che lo adibirono a deposito di cavalli e munizioni e in quella circostanza vi bruciarono ben sedici case.
Nelle alluvioni del 1883 molte antiche e nobili case rimasero gravemente danneggiate a causa del forte aumento di flusso d'acqua del torrente Trasta, giunto pressoché allo stesso livello del Polcevera.
Tra il 1849 e il 1853 si iniziò la costruzione della ferrovia che partendo da Campi e attraversando tutta la zona arriva a Bolzaneto. Nel centro della borgata c'è la stazione ferroviaria, utilizzata esclusivamente per il traffico merci, e nelle vicinanze è stata insediata la Squadra Rialzo di Trasta dove vengono portati i carri ferroviari e le vetture passeggeri per essere riparati.
Questo spazio fu utilizzato, durante la prima guerra mondiale, come pista per gli aerei.
Attualmente la linea ferroviaria, pur ufficialmente in attività, è praticamente in disuso
[modifica] Anni duemila
Attualmente la borgata è costituita da un ciuffo di case adagiate in parte lungo il torrente Polcevera e lungo il fossato di Trasta e altre addossate e risalenti fino ai monti di Fegino e al monte Teiolo.
Per lo straordinario sviluppo industriale della Val Polcevera per l'aumento demografico la zona di Trasta da borgata a carattere prevalentemente residenziale in questi ultimi anni si è improvvisamente trasformata in un sobborgo dove hanno trovato facile ospitalità numerosi stabilimenti industriali.
Tra le poche case e le molte industrie un po' defilata in alto e adagiata su modesta e amena altura troneggia la Chiesa di Nostra Signora dell'Aiuto che trae le sue origini tra il 1915 e il 1918. La chiesa è stata aperta al culto il 19 ottobre 1919.