Villa miseria
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In Argentina si chiama villa miseria un insediamento informale formato da case precarie. Prendono il nome dal romanzo di Bernardo Verbitsky Villa Miseria también es América (1957), dove si descrivono le terribili condizioni di vita dei migranti interni durante la cosiddetta "Decade Infame". Durante vari governi, civili o militari, si è tentato, con diverso esito, di "sradicare" il fenomeno, ovvero abbattere le baracche e spostare altrove i suoi abitanti.
Eufemisticamente chiamate "città d'emergenza" (Villas de Emergencia), tra le più conosciute troviamo:
- A Buenos Aires: la Villa 31 e Ciudad Oculta
- Nel Gran Buenos Aires: La Cava, nel "partido" di San Isidro, e il Fuerte Apache, nel dipartimento di Tres de Febrero
- Nel Gran La Plata: Itatí
- A San Nicolás de los Arroyos: Villa Pulmón
- A Rosario: Las Flores
- A Bariloche: Barrio Islas Malvinas
Il pittore Antonio Berni se ne occupò attraverso le sue serie Juanito Laguna e Ramona Montiel. Formate dalla popolazione rurale che si dirigeva verso le grandi città in cerca di impiego, il programma nazionale "ARRAIGO" stimava che nel 2004 circa 900'000 famiglie si trovassero in qualche villa miseria in tutta l'Argentina.
Sono simili alle favelas brasiliane, le chabolas spagnole, icantegriles uruguaiani, le poblaciones callampas cilene, i tugurios della Costa Rica i pueblos jóvenes peruviani o le chacarita paraguaiane.
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