Volgi lo sguardo al vento
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Look to windward | |
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Autore: | Iain Banks |
Anno: | 2000 |
Genere: | Fantascienza |
Sottogenere: | Space opera |
Editore: | Orbit Books |
Pagine: | 358 |
ISBN: | ISBN 1857239695 |
Titolo italiano: | Volgi lo sguardo al vento |
Traduzione: | Leonardo Rizzi |
Anno: | 2004 |
Editore: | Fanucci |
Collana: | Collezione Immaginario Solaria 12 |
Pagine: | 446 |
ISBN: | ISBN 88-347-1011-8 |
Progetto Letteratura ![]() |
Volgi lo sguardo al vento (titolo originale inglese Look to windward) è un romanzo di fantascienza di Iain Banks del 2000.
Indice |
[modifica] Trama
Il pianeta Chel era abitato da una antica civiltà evoluta tecnologicamente allo stadio del volo spaziale, ma socialmente arretrata al punto da mantenere un rigido sistema di caste. Un'azione umanitaria segreta promossa dalla Cultura volta all'abolizione di questo sistema e all'instaurazione di una società egualitaria causò una sanguinosa guerra civile che costò milioni di morti. In seguito la Cultura ammise l'errore e contribuì alla ricostruzione di Chel, tuttavia alcuni alti esponenti del pianeta, convinti della necessità di vendicare le vittime del conflitto, iniziarono ad elaborare un piano per un attentato capace di infliggere alla Cultura un paragonabile numero di vittime. Come bersaglio dell'attentato fu scelto l’orbitale Masaq' in quanto la presenza su di esso di un famoso compositore chelgriano, nonché dissidente in esilio, Mahrai Ziller, offriva il pretesto per l’invio di un agente. Come obiettivo fu scelta l'unica cosa capace di arrecare un danno significativo ad una struttura vasta come un orbitale: la distruzione del Mozzo, la Mente che presiede al funzionamento dell'intero habitat.
Nel frattempo sull'orbitale Masaq' si stanno svolgendo i preparativi per un'importante ricorrenza: ottocento anni prima, verso la fine della guerra idirana, si svolse la Battaglia delle Novae Gemelle così chiamata perché la violenza delle armi impiegate provocò l'esplosione di due stelle. Poiché Masaq' si trova a 800 anni luce dal luogo della battaglia la luce delle due Novae sta per giungere su di esso e ciò fornisce l'occasione per un sobrio festeggiamento ed un concerto composto da Mahrai Ziller. La ricorrenza è particolarmente sentita dal Mozzo, in quanto, prima di essere installato sull'orbitale, era la mente di un Veicolo Generale di Sistema che partecipò proprio a quella battaglia.
La commemorazione della battaglia e il piano dei chelgriani convergono verso il momento fatidico all'insaputa di tutti, ma non è facile cogliere di sorpresa una mente della Cultura, a meno che essa stessa non abbia i suoi piani…
[modifica] Approfondimenti
[modifica] Titolo
Il titolo dell'opera deriva da una citazione di T.S.Eliot:
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«Gentile o Giudeo
Tu che giri la ruota e volgi lo sguardo al vento, Pensa a Fleba, che un tempo era bello e alto come te» |
(T.S.Eliot, La terra desolata, IV)
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[modifica] Commento
Ultimo romanzo in ordine cronologico del Ciclo della Cultura e l'unico ad essere definito un vero e proprio seguito di un'opera precedente, quel Pensa a Fleba che dette inizio alla serie e al quale si rifà anche nel titolo. Il romanzo, povero di azione, è comunque ricco di riflessioni sul significato della vita e della morte, ispirate sia dalla tragedia chelgriana, sia da quelle delle Novae gemelle, osservate tramite gli occhi di chi le ha vissute: l'agente di Chel Quilan che ha perso la sua compagna nella guerra civile, e il Mozzo di Masaq che ha combattuto nella battaglia delle Novae. Mentre le precedenti opere del ciclo sono sempre ambientati ai margini o all'esterno della Cultura, che abbiamo imparato a conoscere soprattutto tramite l'influenza che essa esercita su altre civiltà e tramite i suoi inviati presso di esse, con Volgi lo sguardo al vento Banks ci mostra finalmente la Cultura dall'interno. Ciò che ci appare è dunque una società incredibilmente opulenta e liberale, priva di ogni bisogno materiale se non quello di sfuggire alla noia di un sistema in cui la tecnologia ha totalmente eliminato la necessità del lavoro e le Menti la responsabilità della gestione quotidiana della società stessa. Un'esistenza in cui persino la morte è facoltativa e ogni individuo è libero di suicidarsi in qualsiasi momento come di diventare praticamente immortale facendo delle "copie di sicurezza" della sua mente da impiantare in corpi clonati in caso di danneggiamento dell'originale. Come nelle precedenti opere di Banks anche in Volgi lo sguardo al vento non manca una notevole dose di quel sense of wonder tipico dell'età d'oro della fantascienza, qui rappresentato dai maestosi paesaggi e dalle incredibili strutture dell'orbitale, un habitat interamente artificiale con una superficie pari a molti pianeti e progettato tenendo in considerazione in egual misura estetica e funzionalità.