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Anabattismo - Wikipedia

Anabattismo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Indice

[modifica] Anabattisti: chi sono e da dove vengono

Il nome Anabattisti viene dal greco ana+baptizo, cioè ri-battezzo. Gli Anabattisti sono una chiesa di stampo protestante originatasi in Europa nel 1500, nell'ambito della Riforma Protestante. Il nucleo originario degli Anabattisti va probabilmente fatto risalire alla Sassonia, in Germania.
La denominazione fu coniata dai critici che contestavano la pratica, tipica del movimento, di disconoscere la validità del battesimo dei bambini e di battezzarli (nuovamente) da adulti. Tuttavia il battesimo in età adulta è considerato il solo vero: il termine ribattezzatore è, dal punto di vista anabattista, del tutto fuori luogo.
La reazione nei loro confronti fu, ancora fino ai primi anni del 1900, di violenza e repressione unanimemente condivisa. Luterani, Calvinisti e Cattolici si impegnarono a cancellare il credo Anabattista dalle radici con una impressionante serie di violenze. Questo è uno dei principali motivi della cronica scarsità di fonti certe sulla storia del movimento.

[modifica] Il credo anabattista

Gli anabattisti tendono a chiamarsi tra loro Fratelli, Credenti o Cristiani. Teologicamente parlando, le differenze tra loro e i Protestanti sono scarse. Tuttavia, pur essendosi originati dalla Riforma protestante, i suoi tre maggiori teorici li apostrofarono con scarsa benevolenza (Lutero li chiamava i Fanatici) e trattarono con grande durezza. Premesso questo, e premessa la già citata scarsità di fonti sulle origini del movimento, possiamo tratteggiare alcune caratteristiche portanti delle chiese Anabattiste:

  1. la vera chiesa è fondata sul dettato evangelico, sull'esempio delle prime comunità cristiane cui deve uniformarsi il più possibile e su una morale stretta e coerente.
  2. Cristo è l'unico capo della chiesa, che quindi non può avere gerarchia, teologia, liturgia e quant'altro, ma deve essere formata dal gruppo dei credenti e dalla loro umile e quotidiana imitazione dell'esempio di Cristo.
  3. La Bibbia, e in particolare il Vangelo, è tutto ciò che un cristiano necessita in quanto a credo: non ha senso, quindi la presenza di autorità che interpretino il dogma e lo propongano ai fedeli. Dell'applicazione quotidiana dei precetti evangelici si occupa l'esperienza della comunità, cui i credenti devono partecipare con la loro umile ricerca di salvezza.
  4. La salvezza è possibile solo a fronte della consapevole ricerca e imitazione di Cristo: un neonato non può avere tale consapevolezza e il battesimo, su di lui, è un'imposizione inutile. Il battesimo viene dato in età adulta a chi manifesta il chiaro proposito di abbandonare il male del mondo e seguire ogni giorno l'esempio di Cristo, come un discepolo.
  5. La salvezza non avviene per sola fede, come nel Luteranesimo: il battesimo giustifica il credente e lo rigenera, superando l'intrinseca corruzione della condizione umana. Dal battesimo in poi l'esempio di Cristo modifica la vita del credente nel profondo e nel profondo questi è chiamato a servirlo.
  6. Lo Spirito Santo illumina il credente nell'intimo dell'anima e la sua influenza è fondamentale.
  7. Il mondo è corrotto e sotto la costante influenza di Satana.
  8. Non si può essere fedeli a Dio e vivere nel mondo, come non si può servire a Dio e a Mammona.
  9. Poiché un credente è di Cristo e non del mondo non giura, non oppone violenza alla violenza quindi non combatte e non presta servizio militare. Non ricopre cariche pubbliche o politiche.

Ne consegue la struttura religiosa dinamica di comunità che tendono a separarsi dal resto del mondo, percepito come corrotto e corruttore, al punto da non voler ricoprire cariche pubbliche e non votare. Va detto, tuttavia, che l'eredità dei Fratelli si è declinata in chiese e contesti diversi (Amish, Mennoniti, Battisti), che diversamente interpretano la necessità e totalità di questa separazione, rispetto al dettato evangelico di apertura verso il prossimo e ricerca di chi si sia smarrito o non conosca il messaggio di Cristo.

[modifica] Cenni Storici: le origini

I dati storici non sono moltissimi poiché il movimento, esplicitamente rivoluzionario, incontrò feroci resistenze e persecuzioni violente in tutta Europa. Il tramandarsi delle fonti fu dunque estremamente difficoltoso.
Possiamo tuttavia ricostruire quanto segue. Nel dicembre del 1521 giunsero a Wittenberg, provenienti da Zwichau, tre esponenti di un gruppo protestante: Nikolaus Storch, Thomas Drechsel e Markus Stübner. Questi vollero parlare con Lutero per dibattere della necessità di impartire il battesimo solo agli adulti e non ai bambini.
Possiamo desumere, a posteriori, che dall'incontro non fosse emersa possibilità di intesa, poiché quattro anni dopo sappiamo che si formò un gruppo separato di anabattisti a Zurigo.

Il gruppo che si formò a Zurigo sotto la guida di Konrad Grebel, Simon Stumpf, Felix Manz, Wilhelm Reublin e Hans Brötli proveniva dalle file di Ulrico Zwingli e ne criticava la decisione di affidare allo Stato la riforma della Chiesa. Inoltre le posizioni del gruppo erano di riforma radicale su molte questioni di credo e di costume, mentre Zwingli appoggiava una riforma graduale.
Il gruppo iniziò a predicare una forma di chiesa che verrà chiamata, successivamente, "chiesa libera": priva di clero, costituita da pochi eletti, votata al martirio, strettamente aderente alle Scritture e con una forte concezione non-violenta. Grebel, in particolare, voleva riportare il battesimo alla pratica originaria, ovvero a quella di conversione maturata in età adulta che legava strettamente l'uomo ad una comunità differente dal resto del mondo.
La reazione delle autorità fu immediatamente di ostilità all'idea e Zurigò emanò due diritti che impedivano la pratica del battesimo da adulti. Il gruppo di Grebel li ignorò e cominciò la predicazione nella città e nei suoi immediati dintorni.
La risposta di Zwingli fu chiara e durissima: iniziarono le prime persecuzioni di una lunga serie, che non risparmiarono nemmeno le donne, i vecchi e i bambini. Nel 1525 il gruppo si unì alla rivolta contadina di Frankenhausen, soffocata nel sangue dall'esercito regolare dei Principi tedeschi. Si delineava sempre con maggior evidenza la natura rivoluzionaria del movimento, che subiva sempre maggior persecuzioni: sfuggiti dalla galera, Blaurock fu bruciato vivo e Manz affogato nel fiume Limmat nel 1529.

Le comunità, tuttavia, si diffusero in tutta la Germania grazie alla predicazione di Wilhelm Reublin, Michael Sattler e Bathasar Hubmaier, che venivano dal gruppo di Zurigo. I tratti del credo trovarono una loro fisionomia più definita nel 1527 quando Sattler stilò la Confessione di Schleitheim, che ne sintetizzava i principi. Nello stesso anno si tenne nella città di Augusta il primo sinodo Anabattista: i leader convenuti furono quasi tutti trucidati, che tributò all'evento il nome di Sinodo dei Martiri.

[modifica] La rivolta di Münster

Perseguitato altrove, il movimento anabattista prese il controllo della città di Münster con la forza nel rigido inverno del 1534. Gli individui che presero parte all'evento non portarono gloria al movimento né ai suoi principi e si macchiarono di crimini sinistri in una chiesa che predicava la non violenza e un grande rigore morale e che non mancò di condannarli e sconfessarli in seguito.
Ai cittadini di Münster fu chiesto di ricevere il nuovo battesimo. Molti rifiutarono, vennero spogliati di ogni avere ed espulsi dalla città nella campagna innevata, dove molti morirono. Le loro case vennero occupate e depredate.

Jan Matthys fu uno dei fondatori del movimento anabattista di Münster.
Jan Matthys fu uno dei fondatori del movimento anabattista di Münster.

L'esperienza degenerò ulteriormente quando altri anabattisti provenienti da varie città si unirono al gruppo, mentre l'esercito del principe-vescovo della regione, Franz von Waldeck, giungeva alle porte della città ponendola sotto assedio. Il principe era cattolico, ma trovò ampi consensi tra i Protestanti: in breve Münster fu presa in trappola da un esercito di circa 2.500 uomini e soldati, i temuti Lanzichenecchi.
I capi della rivolta, Jan Matthys, Johan Bokelson e Bernhard Knipperdolling, istituirono un vero regno di terrore millenaristico nella città, che chiamarono nuova Sion e di cui si dichiararono i re. Imposero la totale comunione dei beni, al punto di proibire la chiusura delle porte delle case perché chi era nel bisogno potesse prendere ciò che gli serviva quando lo desiderava. Fu abolito il denaro ed ogni bene prezioso fu avocato alla causa. Ogni libro, ad eccezione della Bibbia venne bruciato, mentre chi si oppose veniva eliminato.
La comunione dei beni si estese, per motivi non del tutto chiari, anche alle donne e venne imposta una poligamia forzata: nessuna aveva diritto di restare nubile ed era moglie comune di qualunque uomo la volesse. La situazione portò ad un'inevitabile serie di stupri, di suicidi e violenze, dal momento che il rifiuto della donna o il tentativo di proteggerla da parte di un uomo equivaleva alla morte sulla pubblica piazza, spesso per mano della folla inferocita. Bokelson stesso, che si era proclamato re alla maniera di Davide, ebbe 16 mogli. Una di esse rifiutò l'unione e venne da lui stesso decapitata nella piazza della città.
La rivolta di Münster durò poco più di un anno e mezzo, e terminò con pari violenza: la città era alla fame e circondata dall'esercito dei Lanzichenecchi quando (nel 1535) un cittadino aprì le porte all'esercito, che entrò massacrando quasi tutta la popolazione, inclusi coloro che si erano arresi. I capi del movimento vennero presi, torturati per ottenere l'abiura e, constatata l'inutilità della cosa, giustiziati. I loro corpi vennero appesi in 3 gabbie al campanile della chiesa di San Lamberto sotto gli occhi di tutti. Le gabbie sono ancora lì oggi, anche se le spoglie vennero rimosse.

La rivolta di Münster segnò un punto di non ritorno per il movimento, che non ebbe mai più la possibilità di assumere alcun tipo di potere politico: tutte le autorità di qualsiasi orientamento, infatti, si impegnarono a reprimere il movimento con grande violenza e con il dichiarato intento di cancellarlo dalla terra. Il nome stesso di Anabattisti venne cancellato dalle cronache e i membri subirono persecuzioni e torture tanto dai Protestanti quanto dai Cattolici. Il movimento sopravvisse comunque e generò altre chiese, quali i Mennoniti e, da questi, successivamente gli Amish. Tutti gli aderenti ripudiarono i crimini, gli eccessi e le dottrine dell'esperienza di Münster, rifiutando ogni forma e occasione di rivoluzione violenta e sostenendo la netta distinzione tra stato e chiesa-credenti.

[modifica] L'evoluzione della chiesa anabattista

Dopo la tragedia di Münster, il movimento isolò la frangia violenta ed estremista di Jan van Batenburg (1495-1538). Il credo Anabattista non si fermò di fronte alle persecuzioni violente di cui venne fatto oggetto negli anni successivi, che furono caratterizzati dalla pressoché assoluta intolleranza al dialogo religioso da parte di tutte le diverse chiese d'Europa. Gli anni del XVII secolo, in particolare, furono tormentati da violenze, guerre e persecuzioni incrociate degli uni sugli altri.
La predicazione continuò in modo sotterraneo, ad opera di pastori, spesso itineranti, che sceglievano una vita di pericoli e di stenti.
Attraverso al mediazione e riflessione di David Joris e dei Familisti di Hendrik Niclaes, il movimento giunse alla predicazione dell'ex sacerdote olandese Menno Simons, che compattò il movimento: la corrente principale prese da lui il nome e divenne la chiesa Mennonita.
I Mennoniti si propagarono in Olanda, Prussia, Ucraina. Altri, come già gli Hutteriti e i Quaccheri, emigrarono negli Stati Uniti, in Pennsylvania, sulla scia del "santo esperimento" di William Penn.
Alla fine del XVII secolo, dai Mennoniti si staccarono gli Amish, ad opera di Jakob Amman. Oggi scomparsi in Europa, hanno comunità numerose in diversi stati degli USA.
In Inghilterra, l'Anabattismo influenzò tutti i movimenti congregazionalisti. Di essi fece parte il movimento Battista, fondato da John Smyth nel XVI secolo, da cui derivano le odierne chiese Battiste, diffuse soprattutto negli Stati Uniti. Si dibatte sul fatto che abbia o meno influenzato anche i Brownisti di Robert Browne. Anche in Italia sorsero nel Cinquecento, soprattutto nel Veneto, fiorenti comunità anabattiste (nel 1550 ebbe addirittura luogo, a Venezia, un Sinodo anabattista con sessanta delegati), ma ben presto furono cancellate dalla repressione inquisitoriale. In Alto Adige l'anabattismo fu portato da Jakob Hutter, poi condanato a morte e arso sul rogo nel 1536 per ordine dell'arciduca d'Austria Ferdinando I che due anni dopo divenne imperatore (imperatore 1558-1564). I seguaci di Hutter furono espulsi dall'Alto Adige e trovarono rifugio in Moravia, dove rimasero spezzettati in gruppetti poco appariscenti fino alla guerra dei Trent'anni (1618-1648). Di nuovo perseguitati, iniziarono una serie di migrazioni: dapprima in Transilvania, poi nell'Ucraina allora polacca, poi in Russia, ed infine in Canada e negli Stati Uniti (Sud Dakota), come altri Tedeschi di Russia dove tuttora vivono.

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Letteratura

L'epopea anabattista e la rivolta dei contadini tedeschi vengono narrate in Q del collettivo Luther Blissett.

La rivolta di Münster è descritta anche nel romanzo L'opera al nero di Marguerite Yourcenar.

[modifica] Bibliografia

L'opera seguente è considerata unanimamente una delle migliori al mondo sull'anabattismo:

Ugo GASTALDI, Storia dell'anabattismo, 2 voll., Torino Claudiana, 1981 e 1992.

  • Volume I: Dalle origini a Münster (1525-1535)
  • Volume II: Da Münster (1535) ai giorni nostri


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