Battaglia di Abrittus
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Battaglia di Abrittus | |||||||
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![]() Moneta di Decio, l'imperatore sconfitto e ucciso nella battaglia |
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Schieramenti | |||||||
Impero romano | Goti | ||||||
Comandanti | |||||||
Decio† Erennio Etrusco† |
Cniva |
La Battaglia di Abrittus fu combattuta tra i Goti e i Romani, ad Abrittus, località a nord di Nicopoli, nel giugno del 251. I Romani furono sconfitti, e nella battaglia morirono gli imperatori Decio ed Erennio Etrusco divenendo i primi a morire in battaglia contro i barbari.
Indice |
[modifica] Antefatto
Nel 251 un esercito di 70.000 Goti, sotto la guida del loro capo Cniva, passò il Danubio inferiore ed invaso la Mesia. Nonostante l'opposizione del generale e futuro imperatore Treboniano Gallo, l'orda penetrò nella fertile Tracia. Lucio Prisco, governatore della provincia, aveva nel frattempo radunato un esercito a Filippopoli: era necessario resistere fino all'arrivo dell'imperatore Decio, che proveniva dall'Occidente a marce forzate. All'arrivo dell'imperatore, l'esercito romano fu attaccato a sorpresa e disperso e Filippopoli fu saccheggiata; tuttavia, in breve tempo Decio raccolse sul Danubio un nuovo esercito: intendeva attaccare i Goti quando questi, carichi di bottino, si fossero rimessi sulla via del ritorno.
[modifica] Battaglia
I Goti si schierarono su tre linee, disponendo la terza dietro uno stagno. In uno dei primi scontri cadde Erennio Etrusco, il figlio dell'imperatore. Le truppe romane riuscirono a rompere le prime due linee, ma nel tentativo di forzare la terza Decio morì e non si riusci neppure a trovare il suo cadavere. Nell'esercito si sparse la voce che colpevole della morte di Decio fosse Treboniano Gallo, il quale si sarebbe preventivamente accordato coi Goti e avrebbe attirato l'imperatore verso lo stagno indicandogli una via falsa.
In ogni caso, Gallo era fra i comandanti romani certamente il più valido e vicino al defunto imperatore, e l'esercito lo insignì subito della carica di Imperator.
[modifica] Conseguenze
Gallo negoziò un duro trattato con i Goti, che permetteva loro di tenere il bottino e di tornare dall'altra parte del Danubio, ottenendo al contempo un tributo annuale da pagare finché il territorio romano fosse stato rispettato.
Ammiano Marcellino (31.5.12-17) considerò questa tra le maggiori sconfitte dell'impero, assieme alla sconfitta di Varo nella Battaglia della Foresta di Teutoburgo, le incursioni dei Marcomanni durante il regno di Marco Aurelio e la Battaglia di Adrianopoli.
[modifica] Bibliografia
- Richard Stillwell, ed. Princeton Encyclopedia of Classical Sites, 1976: "Abrittus (Razgrad), Bulgaria"