Bronisław Malinowski

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Bronisław Kasper Malinowski (7 aprile 1884 – 16 maggio 1942), antropologo polacco, considerato universalmente come uno dei più importanti studiosi del ventesimo secolo, per via della sua attività pioneristica sul campo di ricerca etnografica, per gli studi sulla reciprocità, e il suo contributo dettagliato su usi e costumi delle popolazioni della Melanesia.

[modifica] Biografia

Nato a Cracovia, da famiglia della borghesia medio-alta: padre insegnante, e madre proveniente da una famiglia di proprietari terrieri. Ha conseguito il dottorato all'Università Jagellonica nel 1908. Successivamente ha frequentato l'Università di Leipzig, dove ha subito l'influenza di Wilhelm Wundt e delle sue teorie sulla psicologia popolare. Interessi che hanno spinto Malinkowski ad occuparsi di antropologia. Ragion per cui nel 1910 si è trasferito a Londra, per studiare alla London School of Economics and Political Science.

Nel 1914, in occasione del suo primo viaggio in Papua Nuova Guinea svolge lavori di ricerca etnografica a Maliu e, successivamente, alle Isole Trobriand, realizzando, tra l'altro, i celebri studi sul Kula.

Nel 1922 Malinowski, conseguito il dottorato in Antropologia, inizia l'attività di insegnante nella stessa London School of Economics. Pubblica, nello stesso anno "Argonauti del pacifico occidentale", il cui successo è tale da portare la fama dell'etnologo a livelli mondiali. Nei tre decenni successivi, grazie al suo contributo attivo, la London School of Economics diventa uno dei maggiori centri europei per gli studi antropologici, intensificando i rapporti con studenti provenienti dalle colonie britanniche.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale si trasferisce negli Stati Uniti, insegnando all'università di Yale, fino al momento della sua morte, avvenuta nel 1942.

[modifica] Il pensiero

Malinowski è considerato il padre della moderna etnografia, di cui ha rivoluzionato la metodologia e l'approccio pratico. Prima di Malinowski, gli studiosi di antropologia svolgevano lavori sul campo esclusivamente tramite interviste strutturate, senza immergersi nella vita quotidiana dei soggetti studiati. Malinowski ha definito i dettagli dell'osservazione partecipante, enfatizzando l'importanza dei contatti quotidiani tra lo studioso e i propri informatori.

Ha così riassunto, nella sua opera Argonauti del Pacifico Occidentale (1922), l'obiettivo della ricerca antropologica:

afferrare il punto di vista dei soggetti osservati, nell'interezza delle loro relazioni quotidiane, per comprendere la loro visione del mondo

In questo passaggio ha anticipato la distinzione tra descrizione e analisi e tra i punti di vista degli attori sociali e dello studioso. Distinzione che, tutt'ora, è alla base della metodologia d'indagine sul campo.

Gli studi sul Kula sono da ricordare anche per il contributo vitale nello sviluppo della teoria antropologica della reciprocità, nonché per aver ispirato il celebre saggio sul Dono, di Marcel Mauss.

Malinowski, inoltre, ha dato vita alla scuola dell'antropologia sociale nota come funzionalismo. In contrasto con lo struttural-funzionalismo di Radcliffe-Brown, Malinowski sostenne che la funzione della cultura fosse quella di spiegare prioritariamente i bisogni individuali, piuttosto che quelli dell'intera collettività. Per lo studioso di Cracovia, infatti, motivazioni e inclinazioni degli individui erano elementi cruciali per comprendere il funzionamento della società in cui sono inseriti. In poche parole: capire i bisogni dei singoli componenti della società portava a capire i bisogni della società stessa.

Al di là dei risultati ottenuti con la ricerca sul campo, e delle considerazioni metodologiche su di essa, Malinowski ha espresso idee contrastanti con alcuni capisaldi della psicanalisi Freudiana, come l'universalità del complesso di Edipo. Ne La vita sessuale nella Melanesia Nord-Occidentale (1929), stimolato dalla lettura di Totem e tabù dello stesso Freud, dimostrò concretamente l'estraneità dei modelli di società non-occidentalizzati rispetto a tale teoria.