Burakumin
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I Burakumin (da 部落民: buraku, che significa villaggio, paesino; e -min, che significa gente, persone) sono una minoranza giapponese.
In passato la società giapponese era suddivisa in caste, proprio come quella indiana, e i Burakumin erano la casta più bassa, analoga ai Paria indiani. Si occupavano di lavori umili e/o in qualche modo collegati con la morte (un tabù per la religione buddhista): erano boia, becchini o conciatori di pelle. Le caste furono legalmente eliminate nel 1871, ma i pregiudizi fortemente radicati nella società giapponese no.
Nel 1975 in Giappone ci fu un grosso scandalo, il cosiddetto incidente "Tokushu Buraku Chimei Soukan", per cui si scoprì che in tutto il paese, mediante un sistema di vendita per corrispondenza, erano state vendute migliaia di copie di un libro, scritto a mano, che riportava tutti i nomi dei discendenti dei Burakumin. Pare che anche grandi aziende come Toyota, Honda e Nissan, oltre che privati, abbiano usato il libro per decidere se assumere o meno un dipendente. La produzione e la vendita del testo furono proibiti, ma sicuramente alcune copie circolano ancora oggi.
In definitiva oggi, benché in gran parte del Giappone le discriminazioni verso i Burakumin siano pressoché scomparse (tanto che il termine Buraku è tornato ad essere usato semplicemente per indicare i villaggi, senza connotazioni negative), in alcune zone, specialmente nel sud del paese, le disparità di trattamento ancora esistono. Un Burakumin può anche studiare all'università e diventare un medico o un avvocato, ma se le sue origini vengono scoperte rischia di non trovare un lavoro consono alle sue reali capacità. Anche le unioni con un Burakumin non sono viste di buon occhio.