Compagnia dei Caravana
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Storia di Genova |
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La Compagnia dei Caravana è stata un'antica corporazione di lavoratori del porto di Genova.
Raggruppava gli scaricatori dello scalo ligure addetti al trasporto delle merci da bordo delle navi sulle banchine o viceversa.
Il particolare mestiere di scarico e/o carico dei più svariati tipi di mercanzia - sebbene i sistemi di manipolazione dei colli siano notevolmente cambiati con l'avvento di moderne gru in grado di manovrare giganteschi container - viene ancora praticato da coloro che, a Genova, venivano comunemente indicati fino a pochi decenni fa con il termine di camallo, sinonimo di lavoratore del porto.
Per i bestemmiatori multe salate |
All'interno della Compagnia vigeva un regolamento molto rigido che veniva applicato partendo dal presupposto che le virtù morali e sociali della Compagnia dovessero essere un caposaldo alla base dell'attività comune. Pesanti multe venivano ad esempio inflitte a coloro che si lasciavano andare a bestemmie contro la Madonna o che non partecipavano alle messe sociali celebrate nella cappella votiva della corporazione, all'interno della chiesa di Nostra Signora del Carmine. |
Gli statuti della Compagnia dei Caravana - che, almeno inizialmente, comprendeva solo una parte dei lavoratori impegnati nei diversi pontili, ovvero quelli di Banchi, Pedaggio e Calcina - vennero firmati l'11 giugno 1340. Con essi il Comune concedeva ai soci della corporazione il diritto esclusivo allo scarico e al carico delle merci transitanti per la Dogana di Genova.
Alla Compagnia, in base a uno statuto entrato in vigore quasi centocinquant'anni dopo, nel 1487, e abolito solo a metà Ottocento, potevano far parte della Compagnia solo soci provenienti dalle vallate situate intorno a Bergamo.
L'appartenenza al sodalizio avveniva per successione, a condizione che i figli nascessero nelle zone di origine dei padri (e una certa usanza a lasciare che i figli subentrassero ai padri è rimasta attiva fino a non molti anni fa nell'ambito della moderna CULMV, la Compagnia Unica dei Lavoratori del Porto).
Nella sostanza, lo scopo di questa regola era quello di assicurare che i cosiddetti portuali - tutti giovani di aspetto robusto e disposti ad un lavoro estremamente duro - fossero estranei, in quanto foresti, ad ogni tipo di lotta di parte tesa al predominio su quella che era un'attività centrale per la vita economica cittadina.
[modifica] Aspetti sociali
[modifica] Bibliografia
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