Concilio Vaticano I
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Concilio Vaticano I | |
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Concili ecumenici delle Chiese cristiane | |
Data | 8 dicembre 1869 - 20 ottobre 1870, chiuso ufficialmente nel 1960 prima del Vaticano II |
Accettato da | cattolici (XX) |
Concilio precedente | Concilio di Trento |
Concilio successivo | Concilio Vaticano II |
Convocato da | Papa Pio IX |
Presieduto da | Papa Pio IX |
Partecipanti | 744 |
Argomenti in discussione | Le missioni apostoliche, relazioni con gli stati,i riti orientali, Razionalismo, Liberalismo, Materialismo, Ispirazione delle Scritture, Infallibilità papale |
Documenti e pronunciamenti | Dei Filius, Pastor Aeternus |
Gruppi scismatici | Chiesa dei Vecchi Cattolici |
Storia del Cristianesimo Progetto Religione • "Punto d'incontro" --- uso tabella |
Il Concilio ecumenico Vaticano I è stato il ventesimo concilio ecumenico, ovvero una riunione di tutti i vescovi del mondo per discutere di argomenti riguardanti la vita della Chiesa cattolica.
L'apertura del Concilio Vaticano fu indetta ufficialmente dal Papa Pio IX nel giugno 1868 e la chiusura avvenne due anni dopo, nel luglio 1870. Si tenne nella Basilica di San Pietro in Vaticano a Roma. Nel corso dei lavori si sancì il dogma dell'infallibilità del magistero del papa in materia di fede e di morale (quando tale magistero rispetti alcune condizioni).
Indice |
[modifica] Storia
Il Concilio Vaticano Primo fu convocato da Papa Pio IX con la bolla Aeterni Patris del 29 Giugno 1868. La prima sessione fu tenuta nella Basilica di San Pietro il giorno 8 Dicembre 1869. Quasi 800 capi della Chiesa vi parteciparono.
Il primario scopo del papa fu di ottenere la conferma della posizione che egli aveva assunto nel suo Sillabo (1864), condannando una vasta gamma di posizioni associate al razionalismo, al liberalismo e al materialismo. Il fine del Concilio fu, accanto alla condanna, di definire la dottrina riguardante la chiesa. Nelle tre sessioni ci fu discussione e approvazione di solo due costituzioni: Dei Filius, la Costituzione Dogmatica sulla Fede Cattolica (che definiva, tra le altre cose, il senso in cui la Bibbia è ispirata da Dio secondo la dottrina cattolica) e Pastor Aeternus, la Prima Costituzione Dogmatica sulla Chiesa di Cristo, che tratta il primato e l’infallibilità del vescovo di Roma quando definisce solennemente un dogma.
La definizione di infallibilità papale non era sull’ordine del giorno originario degli argomenti da discutere (Pio IX sentì che sarebbe stato sconveniente per lui introdurre tale tema), ma fu aggiunto ben presto dopo che il concilio si radunò. Fu controverso, non perché molti non credessero che il papa fosse infallibile nel definire un dogma, ma perché molti che lo credevano non pensavano fosse prudente definire la dottrina formalmente. John Henry Newman, per esempio, pensò che una tale definizione formale potesse allontanare potenziali convertiti. Alcuni temevano che essa avrebbe condotto al rinnovato sospetto che i cattolici avessero un’alleanza straniera. Una tale visione fu sostenuta dai due terzi dei vescovi degli Stati Uniti e da molti della Francia e della Germania.
Circa 60 membri del Concilio di fatto si astennero dal lasciare Roma il giorno prima del voto. L’Arcivescovo (più tardi canonizzato) Antonio Maria Claret, confessore presso la corte spagnola e fondatore dei Figli Missionari del Cuore Immacolato di Maria (Missionari Clarettiani), condannò fortemente le “blasfemie e le eresie espresse sul campo di questo Concilio”, e fu uno uno dei più energici difensori riguardo la questione dell’infallibilità del papa e del primato della Santa Sede Romana. Fu il solo membro del concilio ad essere canonizzato come santo (beatificato nel 1934 e canonizzato da papa Pio XII nel 1950). Egli morì più tardi in un monastero cistercense in Fontroide, Francia, il 24 Ottobre 1870. La discussione e l’approvazione della costituzione dette adito a serie controversie che portarono all’abbandono della Chiesa di alcuni che divennero noti come Chiesa dei Vecchi Cattolici.
Lo scoppio della Guerra Franco-Prussiana interruppe il concilio. Fu sospeso in seguito alla presa di Roma e non più radunato. Non fu ufficialmente chiuso se non decadi dopo nel 1960 da papa Giovanni XXIII, quando fu finalmente condotto al termine come parte preparativa per il concilio Vaticano II.
I risultati del Concilio Vaticano Primo tracciarono il trionfo del movimento dell’ultramontanismo che sostenne un governo della Chiesa centrale basato sul Vaticano. Fu rilevata una crescente consapevolezza della propria identità tra i cattolici nel mondo e il numero delle vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale aumentò insieme con un’attività politica dei cattolici nei loro paesi nativi chiaramente pro-cattolica. Accanto a ciò, si sviluppò un più forte coinvolgimento dei laici nell’opera della Chiesa Cattolica e il concilio avrebbe portato indirettamente anche alla nascita del Movimento Liturgico che sarebbe particolamente fiorito sotto Papa Pio X.
[modifica] Bibliografia
- Raffaele De Cesare, The Last Days of Papal Rome, Archibald Constable & Co, London (1909)
- The Catholic Church in the Modern World by E.E.Y. Hales (Doubleday, 1958)
- August Bernhard Hasler: How the pope became infallible: Pius IX and the Politics of Persuation, Doubleday (1981), traduzione di Wie der papst unfehlbar wurde: Macht und Ohnmacht eines Dogmas, R. Piper & Co. Verlag (1979).
- (EN) Catholic Encyclopedia: Vatican Council
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Decrees of the Council
- Catholic Encyclopedia article
- [1]
- Æterni Patris "On the Restoration of Christian Philosophy"
- Article from Catholic Encyclopedia on Æterni Patris
- Online Version of the book THE TRUE AND THE FALSE INFALLIBILITY OF THE POPES by Bishop Joseph Feßler (1813-1872), Secretary-General of the First Vatican Council.