Dino Sarti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
«Le canzoni di Dino Sarti, hanno il sapore del pane all'olio e rispecchiano il carattere della mia gente.»
|
Dino Sarti (Bologna, 20 novembre 1936 - ivi 11 febbraio 2007) è stato uno chansonnier e showman, artista di night-club e cabaret ed autore italiano di testi di canzoni.
È considerato uno dei principali cantori del capoluogo emiliano ed ha legato il suo nome a numerose edizioni della fiera di San Lazzaro di Savena. Ai suoi concerti di Ferragosto in piazza Maggiore - organizzati dal sindaco Renato Zangheri quando l'Italia si trovava nel pieno degli anni di piombo - assistettero decine e decine di migliaia di spettatori.
È stato anche un interprete di cover - in dialetto bolognese - di noti brani stranieri, specialmente della scuola francese, come nel caso della canzone Non, je n'ai rien oublié di Charles Aznavour, tradotta in No, an me scurdarò mai.
Sarti è ricordato anche per alcune partecipazioni cinematografiche. In particolare: Fontamara, diretto da Carlo Lizzani, Vai alla grande, diretto da Salvatore Samperi, e Dichiarazioni d'amore, per la regia di Pupi Avati.
Dotato di una particolare vis umoristica che trasferiva con facilità nelle sue performance sui palcoscenici del cabaret (molte delle quali prodotte anche per la televisione e la radio), è stato un musicista preparato, forte di una lunga gavetta; usava comporre i testi delle sue canzoni, che venivano poi musicate da Corrado Castellari, suo collaboratore storico.
Nonostante una fortunata carriera artistica, partito come il cantante degli operai e diventato negli anni l'icona degli anni d'oro della Bologna anni '70, è morto solo ed in povertà[2].
È sepolto nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna.

Indice |
[modifica] Biografia
Sarti, che ha trascorso molti anni a Carimate, in Lombardia, scegliendo di trascorrere gli ultimi anni di vita, nella sua terra di origine, ha avuto il suo massimo momento di notorietà tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli anni ottanta.
La sua carriera aveva avuto inizio a metà degli anni cinquanta. Come dilettante (all'epoca lavorava come operaio tornitore) si esibiva nelle balere cittadine e alle feste dell'Unità.
Una scrittura in un locale di San Lazzaro di Savena lo convinse, forte di un repertorio costituito prevalentemente da canzoni francesi e statunitensi, a partecipare ad un concorso radiofonico per voci nuove. Il suo primo gruppo musicale fu quello dei Casamatta; la prima vera scrittura al Palace Hotel di Sankt Moritz.
Nel 1958 Sarti incise il suo primo disco (grazie all'interessamento del maestro Pino Calvi, conosciuto l'anno prima) fu un 45 giri che conteneva sul lato A il brano Bernardine e sul lato B la canzone Giorgio del Lago Maggiore, destinata ad ottenere un insperato successo.
La bocciatura ad un provino per la RAI fa cadere Sarti nello sconforto; uno sconforto che viene presto superato da un ingaggio per la stazione svizzera Radio Monte Ceneri.
La RAI ritorna sui suoi passi e scrittura l'artista bolognese per un programma condotto da Mike Bongiorno.
Appassionato di jazz, cantante dialettale (Per piasair lasa ster la mi dona - Per piacere lascia stare la mia donna - è la sua prima canzone in vernacolo), si avvicina, contemporaneamente alla scoperta del repertorio di Jacques Brel, Charles Aznavour e Gilbert Becaud, alla canzone francese.
Non a caso, il suo primo album, Bologna invece! (del 1970, venduto in oltre centomila copie) conterrà oltre a brani propri e a classici del repertorio popolare bolognese anche versioni in dialetto di Jef (Dein amigh) di Brel (di cui adatterà in vernacolo anche Dites, si c'était vrai e Amsterdam), e Natalie, di Becaud.
È dell'anno successivo il secondo long playing, Bologna tra un treno e ql'elter.
Nel frattempo - anno 1973 - avviene il debutto nel cabaret nel santuario del Derby a Milano (nel capoluogo lombardo Sarti lavorerà poi a lungo).
Nel 1974 vengono pubblicati l'album Piazza Maggiore 14 agosto ed il singolo Viale Ceccarini Riccione, seguito l'anno dopo da Tre - Bologna invece!, premiato dalla critica.
[modifica] Repertorio
Le canzoni per le quali è maggiormente ricordato sono legate alla storia di Bologna e dell'Emilia-Romagna:
- Piazza Maggiore 14 agosto, dedicata agli appuntamenti ferragostani in piazza Maggiore
- Viale Ceccarini Riccione, dedicata al famoso viale di Riccione
- Bologna campione, inno alla squadra di calcio del Bologna
Altri suoi noti successi sono stati Tango imbezéll, dedicata al ballo del tango, e Spomèti (il Viveur) (o l'Impomatato), un brano che definisce compiutamente una figura d'antàn e un po' decadente: quella dell'impomatato damerino da balera.
[modifica] Discografia
La discografia di Sarti ha avuto un rallentamento negli anni ottanta che hanno visto la pubblicazione del solo album Spomèti (1982; mentre degli anni novanta sono la raccolta in CD Sentimental Bertoldo (1994) ed un disco platinum in cui sono raccolti, oltre ad alcuni inediti, i successi di sempre.
Sentimental Bertoldo è comunque la collezione che raccoglie la produzione più conosciuta dell'artista bolognese, sviluppata attraverso le seguenti tracce:
- Rio
- Viale Ceccarini Riccione
- Tango imbezéll
- Socmell Bulàgna
- I vic (Les vieux)
- La donna in estate
- Bologna campione
- I love you cucombra (Cocomero ti amo)
- The biassanôt (I nottambuli)
- Piazza Maggiore 14 agosto
- A vâgh a Neviork (New New York parody)
- Spomèti (Il viveur)
- Teatro dell'Opera
- L'era Fasol (... era Faccioli) / Teatro dell'Opera
- E siamo andati in piazza a urlare Italia
- Marì
- In dal pôrt d'Amsterdam (Amsterdam)
- Quando torni?
- Piron al furnèr
[modifica] L'attività di scrittore
Dino Sarti è stato anche traduttore in dialetto bolognese di poesie - poi restituite in musica - di Tonino Guerra. Come scrittore, ha pubblicato i seguenti libri:
- Vengo dal night
- Night and Day
- O si è bolognesi o si sa l'inglese
- Quanto zucchero?
[modifica] Note
- ↑ Fonte: Fieradisanlazzaro.it
- ↑ Fonte: Ansa, [1]