Ercole III d'Este
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Ercole III d'Este (Ercole Rinaldo d'Este) (Modena, 22 novembre 1727 - Treviso, 14 ottobre 1803), fu duca di Modena e Reggio dal 1780 al 1796.
Nato da Francesco III d'Este e da Carlotta Aglae di Orleans, figlia del reggente di Francia, sposò nel 1741 Maria Teresa Cybo Malaspina, che gli portò in dote il Ducato di Massa e Carrara, ingrandendo così domini estensi e dando loro uno sbocco al mare. Salì al trono nel 1780.
Rimasto vedovo nel 1790 si unì con matrimonio morganatico a Chiara Marini, che frequentava da anni, mentre la Duchessa si era ritirata a Reggio. Da Maria Teresa ebbe due figli, ma il maschio (Rinaldo) morì poco dopo la nascita nel 1753. La femmina invece, Maria Beatrice Ricciarda (1750-1829), auspice il nonno Francesco III d'Este sposò l’Arciduca d’Austria Ferdinando, figlio di Maria Teresa d'Asburgo, e così garantirà la continuità alla dinastia con la nascita del figlio Francesco (il futuro Francesco IV d'Este). Da Chiara Marini ebbe un figlio maschio, Ercole Rinaldo (1770-1795), comandante della Milizia Estense e marchese di Scandiano, ma incapace di succedergli in quanto figlio naturale.
Fu sovrano illuminato, gioviale e bonario (non disdegnava parlare in dialetto ai sudditi) e proseguì le riforme iniziate dal padre. Fece costruire i due ponti di Rubiera e di S. Ambrogio a Modena sulla Via Emilia, migliorando quindi i collegamenti con gli altri Stati, attraverso strade che collegavano la Lunigiana e la Garfagnana coi versanti reggiano e modenese; nel 1785 istituì l’Accademia Atestina di Belle Arti. Sotto il suo regno rifiorirono la cultura e le scienze, mediante la protezione ad eruditi del calibro di Lazzaro Spallanzani, Giambattista Venturi, Girolamo Tiraboschi, Lodovico Ricci, e tantissimi altri.
L’invasione francese lo costrinse a lasciare il Ducato per Venezia il 7 maggio 1796, portando con sé il suo cospicuo patrimonio personale, ma non una lira dalle pubbliche casse, nonostante le pretestuose accuse sanculotte. Fu invece raggiunto dai soldati Francesi nella città lagunare e oggetto di rapina a mano armata nella propria dimora di circa 200.000 zecchini. Dopo questo episodio si traferì a Treviso ove morì il 14 ottobre 1803. Le paci di Campoformio (1797) e di Lunéville (1801) gli assegnarono un dominio nella Brisgovia a compenso del perduto ducato, ma l'ultimo duca estense non si recò mai a prenderne possesso.
[modifica] Voci correlate
Predecessore: Francesco III |
Duca di Modena e Reggio 1780-1796 |
Successore: Francesco IV |
Predecessore: Maria Teresa Cybo-Malaspina |
Duca di Massa e Carrara 1780-1796 |
Successore: Repubblica Cispadana e Francesco IV |
[modifica] Collegamenti esterni
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