Giuliano Urbani
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Giuliano Urbani (Perugia, 9 giugno 1937), è un politologo italiano.
Allievo di Norberto Bobbio, si è laureato in Scienze politiche all'Università di Torino. Dal 1969 al 1983 insegna Politica comparata nella facoltà di Scienze politiche e sociali "Alfieri" dell'Università di Firenze; dal 1984 è professore ordinario di Scienza della politica e direttore del Centro studi e ricerche di Politica comparata all'Università "Bocconi" di Milano. Nel maggio 2005 viene nominato consigliere del Consiglio di amministrazione della RAI.
È stato tra i fondatori del Centro "Enaudi" di Torino e lo ha diretto dal 1973 al 1983. Nel 1971 pubblica L'analisi del sistema politico ed è anche autore di numerosi saggi sulle riforme istituzionali. È stato consulente (dal 1976 al 1988) della Confindustria e della Montedison. Notevole anche la sua attività di collaborazione giornalistica con il Corriere della Sera, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Giornale, Il Messaggero e per il settimanale Il Mondo.
Nel 1984, mentre erano in corso i lavori della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali lanciò, dalle pagine del Corriere della sera, una proposta di un sistema elettorale "a due fasi": in un primo turno i cittadini avrebbero dovuto eleggere i parlamentari; nel secondo sarebbero stati chiamati a scegliere i possibili governi tra varie proposte di coalizione.
[modifica] Attività politica
Giuliano Urbani è uno dei fondatori di Forza Italia, avendo elaborato il programma istituzionale del movimento creato da Silvio Berlusconi. Nelle fila di Forza Italia viene eletto deputato, per la prima volta, nel marzo del 1994 nella XII Legislatura. Nel Governo Berlusconi I è chiamato a ricoprire la carica di Ministro per la Funzione pubblica e gli affari regionali.
Nel 1996 viene rieletto, nella XIII Legislatura, nelle liste proporzionali. Ricopre gli incarichi di vice presidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali e vice presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera dei Deputati. Insieme a Giulio Tremonti elabora un disegno di legge per la riforma del sistema elettorale con legge proporzionale, sul modello di quella tedesca, che prevede uno sbarramento al 5 per cento; inoltre vengono introdotte delle norme specifiche per evitare il cosiddetto "ribaltone".
Nel 2001 viene eletto nel collegio uninominale di Arcore e nel collegio proporzionale "Lombardia 1" (Milano e Provincia) nella XIV Legislatura. Nel Governo Berlusconi II ricopre l'incarico di Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Del suo ministero si ricordano, in particolare, le polemiche suscitate, nel maggio del 2004, dall'approvazione del Decreto Urbani, che aveva obiettivo quello di contrastare la pirateria online e la riproduzione non autorizzata di film e musica e che prevedeva multe salatissime (oltre 15.000 euro) e la pena fino 4 anni di reclusione.
Nell'aprile del 2005, dopo le elezioni regionali, in seguito al rimpasto del governo Berlusconi, Giuliano Urbani viene sostituito al Ministero dei Beni culturali da Rocco Buttiglione.
Predecessore: | Ministro per i Beni e le Attività Culturali | Successore: | ![]() |
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Giovanna Melandri | 11 giugno 2001 - 23 aprile 2005 | Rocco Buttiglione | I |