Incubo (mitologia)
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Originariamente, secondo il floclore romano, un incubo (dal latino incubare, ""giacere sopra") era un demone di aspetto maschile che giace sui dormienti, solitamente donne, per trasmettere sogni cattivi e talvolta per avere rapporti sessuali con esse. Questi demoni erano raffigurati aventi in testa un berretto conico, che talvolta perdevano mentre follegiavano. Colui che trovava uno di questi acquistava il potere di scoprire tesori nascosti.
Gli incubi continuano ad essere presenti nelle leggende medievali dove la loro figura diventa più malvagia.
L'incubo sottrae energia dalla donna con cui giace per trarne nutrimento, e nella maggior parte dei casi uccide la sua vittima o la lascia in pessime condizioni di salute. Una versione femminile di questo demone è chiamata un succubo.
Durante la caccia alle streghe, l'ammissione di aver avuto rapporti sessuali con un demone o Satana era uno dei peccati per i quali le donne venivano uccise.
Si riteneva che a volte gli incubi concepissero dei figli con le donne che possedevano; una delle leggende più famosa di un tale caso è quella del mago Merlino, il famoso mago della leggenda di re Artù.
[modifica] Bibliografia
- Quinto Orazio Flacco, Epodi V,95
- Ambrogio Teodosio Macrobio, Somnium Scipionis I,3,7
- Gaio Plinio Secondo Naturalis Historia XXV,4,30 XXX,10,84
- Sant'Agostino d'Ippona De Civitate Dei XXIII,23
[modifica] Voci correlate
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