Iperbole (figura retorica)
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L'iperbole (dal greco ὑπερβολή, hyperbolé, «eccesso») è una figura retorica che consiste nell'esagerazione nella descrizione della realtà tramite espressioni che l'amplifichino o la riducano.
Esempi:
- quella macchina, la desidero da morire
- il prezzo del petrolio è schizzato alle stelle
- oggi cucino due spaghetti
- un attimino
- ti amo da morire
- ti stavo aspettando da una vita
- perdere quell'amichevole fu per noi una catastrofica sconfitta
Dagli studiosi è stato messo in luce che l'iperbole presuppone la "buona fede" di chi la usa: non si tratta infatti di un'alterazione della realtà al fine di ingannare, ma, al contrario, allo scopo di dare credibilità al messaggio attraverso un eccesso che imprima nel destinatario il concetto che si vuole esprimere.
Un'iperbole che ha forma di paradosso è l'adynaton. Ha anche una forma di contrario: understatement
Troviamo numerose iperboli in Arietta, un poema di Arnaut Daniel:
- ...Io sono Arnaldo, che corro con il vento, caccio con il bue la lepre e nuoto contro la marea montante...
- ...Sono io colui che adora la donna più bella del mondo...