Karttikeya
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Presso la religione induista, Karttikeya è il Deva della guerra e viene chiamato Skanda nel testo sacro dei Veda. Il nome Skanda significa "lo zampillante" in quanto la tradizione lo vuole concepito dal solo seme che il padre Rudra-Shiva gettò nel fuoco e rovesciò nel Gange.
Nel passaggio da dio vedico a dio dei Purana la tradizione lo vuole figlio secondogenito di Śiva e Parvati e fratello di Gaṇeśa e deve il suo nome puranico al fatto di essere stato allevato dalle Krittika (le 6 Pleiadi indiane), che lo elevarono a dio zodiacale rappresentante il pianeta Marte con il nome sanscrito Mangala.
Fu concepito per uccidere il Daitya (o demone) Tarakasura (detto anche Taraka), divenuto invincibile alle altre divinità grazie alla sua perseveranza nello seguire le tecniche della rinuncia.
Karttikeya viene solitamente raffigurato con 6 teste e 6 o 12 braccia (in onore delle Krittika), porta la corona delle divinità maggiori e il suo veicolo è o il pavone Paravani o un gallo. Viene chiamato anche shadaanan, dal sanscrito: shad, sei, e aanan , testa. Karttikeya rappresenta quell'aspetto di Dio che protegge la crescita spirituale degli aspiranti.
Un altro nome con cui è conosciuto è Kumara (letteralmente "il forte ragazzo") che nei Purana dedicati a Vishnu è figlio del dio del fuoco Agni e della ninfa Sara.
[modifica] Curiosità
Nella forma di Skanda, data la sua origine ambigua, non può essere onorato dalle donne.
La sua sposa è Sena chiamata anche Komari.
[modifica] Voci correlate
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