Le cosmicomiche
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 |
Questa voce di letteratura necessita di essere controllata (vedi l’elenco delle pagine da controllare). Per maggiori dettagli controlla la pagina di discussione. Se ti ritieni competente in letteratura, contribuisci a correggere questa pagina e poi rimuovi questo avviso. (pagina segnalata nel mese di marzo 2007) Motivazione: Sostituzione completa del testo già esistente, la versione attuale sembra un saggio sul libro invece che una voce enciclopedica.. Vedi anche: Progetto letteratura e Portale letteratura. Segnalazione di Mikelima 14:48, 6 mar 2007 (CET) |
Le cosmicomiche è una raccolta di racconti scritti da Italo Calvino tra il 1963 ed il 1984.
Italo Calvino inizia a scrivere i racconti che confluiranno nel volume le Cosmicomiche nel 1963. Il volume uscirà due anni dopo, seguito nel 1967 da Ti con zero, che procede nella stessa direzione. Sebbene in un articolo del 1969 l'autore riteneva "conclusa l'esperienza delle Cosmicomiche" dagli anni Settanta fino alla sua morte continuerà saltuariamente a scrivere racconti simili.
Indice |
[modifica] La storia testuale
Alla pubblicazione su rivista seguranno Le cosmicomiche (1965), composto di dodici racconti, e Ti con zero. Quest'ultimo è diviso in tre sezioni - Altri Qfwfq; Priscilla; Ti con zero. Se la seconda sezione è stata considerata una lunga cosmicomica non altrettanto si può dire con la terza, i racconti della quale verranno definiti da Calvino stesso "racconti deduttivi". Una certa continuità si può comunque notare nel testo-ponte in apertura di sezione, laddove il protagonista (un generico "io") accenna a se stesso con la sigla di "q". Negli anni seguenti Calvino riorganizzerà le cosmicomiche in maniera anche brutale; sopprimendo, modificando, aggiungendo testi. Ne La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche (1968) crea "un'impeccabile analogia" (Milanini) assemblando cinque tetralogie collegate: Quattro storie sulla Luna; Quattro storie sulla Terra; Quattro storie sul Sole, le Stelle, le Galassie; Quattro storie sull'evoluzione; Quattro storie sul tempo e sullo spazio. Cosmicomiche vecchie e nuove (Garzanti 1984) esclude un paio di testi e ne aggiunge un altro paio; è interessante notare che il racconto "Ti con zero" ricompare solo a questo punto. La versione dei testi in commercio è di Mondadori ed è la ristampa delle prime due raccolte; nei Meridiani si può comunque trovare la serie completa delle Cosmicomiche.
[modifica] La forma narrativa
I racconti cosmicomici sono preceduti da un breve paratesto in corsivo che fornisce degli elementi scientifici, o parascientifici, al lettore. Il racconto vero e proprio, sotto forma di monologo, prende spunto da questo paratesto. Capita che, nel corpo del testo, vi siano parentetiche in corsivo che fanno riferimento ad un misterioso redattore, qualcuno che (Milanini) "si deve esser preso la briga di raccogliere i ricordi di Qfwfq". Il monologo è quindi probabilmente orale, e l'intuizione è confermata da numerose espressioni del narratore, quasi fatiche: "dico così per dire", "è solo un esempio" ecc., nonché dalla deissi che rimanda ad un qui-e-ora ove è presente anche un pubblico ("faccio questo esempio QUI con voi, per spiegarmi").
[modifica] I racconti
Il primo che viene scritto è "La distanza dalla luna". Calvino, facendo riferimento a una letteratura lunare, e quindi a Leopardi e al Queneau della Petite cosmogonie portative, narra del momento in cui la luna si distanzia dalla terra. Esiste un'epoca in cui i due corpi celesti erano talmente vicini tra loro che a Qfwfq e ai suoi "amici" era possibile salirci sù. È un racconto d'amore e di gelosia, la stessa donna, la signora Vhd Vhd, è contesa dal protagonista e da un altro personaggio, il cugino sordo. Salire sulla luna sta a significare un capovolgimento della normale prospettiva, la luna rappresenta il mito. Il sordo, "diverso" sulla terra, diventa il più abile sulla luna. Una sera, quando anche la signora, gelosa dell'amore del sordo per la luna, si ritrova sul satellite, questo inizia ad allontanarsi dalla terra. Qfwfq che si trova sulla barca, cerca di riportare la signora Vhd Vhd sulla terra ma si ritrova bloccato insieme a lei sulla luna. La situazione è insostenibile per il nostro protagonista, la luna rappresenta il mondo dell'indifferenziato, il mito appunto in cui l'uomo non può vivere. Il racconto termina con un distacco dalla donna, Qfwfq riesce a tornare alla dimensione reale e la donna invece resta sulla luna poiché in questo modo si identifica con l'oggetto d'amore del sordo. In Calvino è evidente come il mito sia qualcosa da cui ci si deve staccare. Le figure femminili rappresentano invece un legame con la realtà mitica. nella maggior parte dei racconti sono le donne a dare inizio ad una realtà differente ma c'è sempre una separazione. le donne restano legate al "mondo precedente" mentre Qfwfq sentendosi sempre insoddisfatto è spinto a migliorarsi.
In "Tutto in un punto", Calvino deve spiegare un particolare momento in cui non esiste la materia e si è costretti a vivere tutti nello stesso punto. Il mondo nasce da una figura femminile, che tutti amano ma di cui poi si perde ogni traccia.
Altro racconto basato su un distacco con una figura femminile è " Senza colori", si passa da un mondo grigio al mondo fatto di colori. Qfwfq rappresenta l'accettazione di questo mutamento, mentre la sua donna, Ayl, decide di restare nel "vecchio mondo", anche qui c'è un diverso livello tra l'uomo e la donna. Qfwfq rappresenta sempre il processo dell'evoluzione. Per Calvino il mito è qualcosa da cui distaccarsi, qualcosa con cui si entra in contatto ma che poi si deve abbandonare per tornare alla realtà.
All'interno dell'opera ci sono anche due racconti legati all'evoluzione: 1)" Lo zio acquatico" rappresenta un elogio dell'ibrido. Ci troviamo nella situazione di passaggio tra la forma acquatica e le forme terrestri. anche qui troviamo una regressione della donna, Lll fidanzata di Qfwfq decide di tornare alla situazione iniziale, e quindi di essere pesce, insieme allo zio N'ba N'ga mentre Qfwfq resta sulla terra. 2) "I dinosauri", in questo racconto c'è l'estinzione di una razza, quella dei dinosauri, Qfwfq si ritrova ad essere dinosauro e a vivere in una nuova epoca, dei nuovi appunto. Essi si fanno portatori di un nuovo tipo di estetica e i dinosauri rispecchiano per loro ciò che è brutto. Anche qui abbiamo una presenza femminile, il racconto si basa, oltre che sui rapporti tra il "vecchio" Qfwfq e i nuovi, anche su i sogni di Fior di Felce. Ciò che è passato continua a vivere nei sogni e nei pensieri. In questa concezione ritroviamo la teoria di Freud secondo la quale nei sogni ritroviamo ciò che non vogliamo affrontare nella realtà.Il racconto termina con l'incontro tra il protagonista e il figlio avuto da una dinosaura che gli dice di essere uno dei nuovi, interiorizzazione nella nuova razza.
Nel racconto "Un segno nello spazio" troviamo Qfwfq che vuole marcare l'infinito, lasciando un segno vuole appunto distinguersi dagli altri. Egli pensa a quando potrà rivedere il suo segno, identificato come l'origine di se stessi, e teme di non ricordarlo più, paura dell'informe. Subentra a questo punto il tema della memoria.
"Gli anni-luce" è un apologo sull'insoddisfazione di sè e della propria immagine pubblica. Il protagonista si trova ad avere a che fare con uno strano dialogo fatto da cartelli con qualcuno che si trova in un altra galassia, ma l'espansione dell'universo fa si che tale dialogo sia destinato ad interrompersi nel momento in cui le due galassie si allontaneranno l'una dall'altra a velocità superiore a quella della luce.
Gli altri racconti sono: "Quanto scommettiamo", " Sul far del Giorno", "La forma dello spazio" e "Giochi senza fine".
L'ultimo racconto è "La spirale". Qfwfq è un mollusco che vive sott'acqua e ad un certo punto prova un impulso erotico verso un altro mollusco. Per questo motivo sente il bisogno di diversificarsi dagli altri e inizia a costruirsi una conchiglia. Nella seconda parte del testo vi è il tentativo di fare un salto nel presente, viene raccontato cosa succede dopo circa 500 migliaia di anni. Qfwfq vede la mollusca in tutte le figure femminili, ne deriva un blocco che gli impedisce di farsi riconoscere perché teme di essere confuso con tutte le altre figure maschili. Il ricongiungimento non può avvenire. davanti a un finale così oscuro viene ripreso il racconto nel momento della costruzione della conchiglia, momento che segna la nascita della vista. Il mollusco secerne la conchiglia e avviene una trasformazione improvvisa. Tutta la realtà diventa la conseguenza del primo gesto, il desiderio primordiale. Ma c'è un altro finale, dove Calvino fa un'ipotesi su come il desiderio di amore del mollusco è stato la nascita degli occhi per guardare il mondo. La letteratura deve essere in rapporto con l'atto del vedere. Gli occhi nascono dalle immagini, abbiamo un capovolgimento della prospettiva naturale. L'evoluzione nasce da un atto d'amore che porta alla formazione della conchiglia.
[modifica] Voci correlate
- Ti con zero (la seconda raccolta di racconti cosmicomici)
 |
| Letteratura nel mondo: araba - argentina - berbera - brasiliana - bulgara - cristiana - francese e francofona - galiziana - giapponese - greca - inglese e britannica - israeliana - italiana - latina - occitanica - rumena - russa - siciliana - spagnola - portoghese - sudafricana - tedesca - ungherese
Categorie: Classici - Correnti - Critica - Fantascienza - Generi - Letteratura - Linguistica - Metrica - Opere - Personaggi - Poeti - Premi - Premi Nobel - Riviste - Riviste del '900 - Scrittori - Scrittori per genere - Storia della letteratura |
| Wikizionario - Wikiquote - Wikibooks - Wikisource |
|---|
