Lo specchio delle spie (film)
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Titolo originale: | The Looking Glass War |
Paese: | Gran Bretagna |
Anno: | 1969 |
Durata: | 108' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico, spionaggio |
Regia: | Frank Pierson |
Soggetto: | John le Carré |
Sceneggiatura: | Frank Pierson |
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Fotografia: | Austin Dempster |
Montaggio: | Willy Kemplen |
Musiche: | Wally Stott |
Scenografia: | Terence Marsh |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Lo specchio delle spie è un film di spionaggio del 1965 diretto da Frank Pierson. E' tratto da un romanzo di John le Carré, The Looking Glass War (Lo Specchio delle Spie).
[modifica] Trama
La storia ci riporta indietro di quarant’anni, ai tempi del miglior Le Carré e anche a un cinema di spionaggio senza effetti speciali. Un Servizio di spionaggio militare britannico, attivo in tempo di guerra e ormai in decadenza perché progressivamente soppiantato da altri Servizi, sospetta che nella DDR stiano per essere installati dei missili che potrebbero costituire una grave minaccia per il Regno Unito. Invece di affidare l'indagine clandestina agli uomini del Circus, l'altro Servizio di Control e Smiley, viene richiamato Leiser, un polacco ex agente del tempo di guerra. Disposto a tutto pur di ottenere la cittadinanza inglese, questi accetta di recarsi in Germania orientale per una missione di spionaggio volta ad accertare che non vi siano missili puntati su Londra. Lo fa per sfida, per male di vivere e anche perché ha stretto un singolare rapporto virile con il funzionario del Foreign Office che lo affianca, che ha tutto ciò che a lui manca — la famiglia, la stabilità — eppure è ugualmente scontento. I due si scontrano e alla fine si rispettano. Poi la missione comincia ma, come accade nel mondo delle spie, tutto ha una doppia faccia ed è una guerra distorta da uno “specchio segreto” (quello del titolo originale) che deforma e mente. Leiser è stato male equipaggiato, con attrezzature vecchie di vent’anni e male addestrato. Alla fine si scopre che la missione non conta, è una copertura e il finale tragico arriva a dimostrazione di una tesi già evidente nella morte quasi casuale di un altro agente nel prologo. È un mondo senza glamour, senza effetti speciali, fatto di piccoli uomini e intrighi meschini. L’amore, l’amicizia sono destinati a essere fraintesi, a fallire perché il Gioco divora tutto e tutti. La magia di Le Carré viene trasferita in un buon film che ci racconta i meccanismi della Guerra fredda e dei rapporti umani tra le spie.