Massiccio del Pollino
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Il massiccio del Pollino è il più elevato dell'Appennino meridionale, al confine tra Calabria e Basilicata. Si tratta di un massiccio calcareo, quindi fortemente soggetto a erosioni e fenomeni che ne mutano l'aspetto molto frequentemente; proprio per questo il territorio è disseminato, soprattutto nel versante calabro, di grotte, come quella del Romito dove sono stati rinvenuti graffiti risalenti al Paleolitico, e canyon, come quelli formati dal torrente Raganello.
Le sue cime principali sono il monte Pollino (2248 m), la cui cima si trova proprio sul confine reginale, e la Serra Dolcedorme (2226 m), la cui cima si eleva in territorio calabrese a dominare la piana di Sibari.
Ricca la flora e la fauna del territorio: soprattutto alle quote più elevate infatti è possibile trovare fitti boschi di castagni e faggi e specie animali in via d'estinzione come il lupo appenninico, il gufo reale, il capriolo e l'aquila reale.
Tra le specie floristiche in via d'estinzione dobbiamo invece ricordare il pino loricato, diffuso su questo territorio e simbolo dell'area protetta qui presente. Infatti nel 1992 è stato costituito il Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta italiana.
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