McDonnell Douglas MD-80
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McDonnell Douglas MD-80 | |
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![]() MD-82 Alitalia in decollo |
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Descrizione | |
Tipo | Aereo di linea |
Equipaggio | 2 più gli assistenti di volo |
Primo volo | 25 febbraio 1965 |
Costruttore | McDonnell Douglas |
Esemplari costruiti | oltre 2.238 in 17 versioni |
Dimensioni | |
Lunghezza | 45,01 m |
Apertura alare | 32,87 m |
Altezza | 9,32 m |
Superficie alare | 112,32 m² |
Pesi | |
A vuoto | 41.865 kg |
Massimo al decollo | 78.245 kg |
Propulsione | |
Motore | due turbofan Pratt & Whitney JT8D |
Spinta | 9.000 kg |
Prestazioni | |
Velocità massima | 900 km/h |
Autonomia | 5.600 km |
Tangenza | 11.275 m |
Passeggeri | fino a 187 |
Note | |
I dati sulle prestazioni e le dimensioni si riferiscono all'MD-80, gli altri al DC-9 | |
La lista di aerei civili presenti su Wikipedia | |
Progetto:Aviazione |
Il McDonnell Douglas DC-9 è un bireattore da trasporto passeggeri a corto e medio raggio di notevole successo commerciale prodotto dalla casa di Long Beach a partire dalla seconda metà degli anni 60 (il primo volo avvenne nel 1965). Il progetto venne iniziato dalla Douglas, in seguito fusasi con la McDonnell nel 1967. L'aereo presenta un caratteristico impennaggio a T e motori montati in coda (i Pratt & Whitney JT8D che già equipaggiavano il leggendario trireattore Boeing 727).
Alle prime versioni (le -10, -15 e -20) si affiancò quella costruita nel maggior numero di esemplari, la -30, che presentava sensibile allungamento della fusoliera, motori più potenti e l'impiego di slats sul bordo d'attacco alare che consentivano un notevole miglioramento delle prestazioni da piste corte ed in condizioni "hot and high". Limitata diffusione ebbero 2 versioni successive la -40 (con fusoliera ulteriormente allungata rispetto alla -30 e motori ancora più performanti) e la -50 (ulteriore allungamento).
Alla fine degli anni 70 la casa Statunitense cominciò a pensare ad una evoluzione più "radicale" del velivolo che fosse più al passo con i tempi (anche sulle tratte a corto raggio il numero di passeggeri aumentava costantemente) così nacque il progetto DC-9 Super 80, che in seguito, a partire dalla prima metà degli anni 80, venne rinominato MD-80 (veniva abbandonata la vecchia sigla DC, le iniziali di "Douglas Commercial" in favore di MD, ovvero "McDonnell Douglas").
Fondamentalemente, rispetto al DC-9-50 (la versione più grande del DC-9), l'MD-80 presenta un ragguardevole allungamento della fusoliera, un'aumento dell'apertura alare con un profilo più efficiente e l'utilizzo di motori più potenti, meno rumorosi e dai consumi più contenuti i Pratt & Whitney JT8D-200, evoluzione anch'essi dei propulsori che equipaggiavano i DC-9.
MD-80 non è la sigla di un modello specifico bensì in nome generico dell'intero programma, gli aerei veri e propri sono gli iniziali MD-81-82 e 83 (tra di loro presentano alcune differenze nell'autonomia di volo enel tipo di propulsori), l'MD-87 versione "raccorciata" che si rifà al venerabile DC-9-30 e l'MD-88 che presentò un ragguardevole aggiornamento dell'avionica (FMC, strumentazione EFIS, etc..).
Un'ulteriore versione fu l'MD-90, che presenta un piccolo "stretch" (1.4 m) ulteriore della fusoliera rispetto agli originali MD-81-82-83, ulteriori aggiornamenti avionici ed i JT8-D vennero abbandonati in favore dei più potenti, efficienti e silenziosi IAE (International Aero Engines) V2500.
Tale versione non ha avuto molto successo, ed alcuni esemplari sono stati prodotti su licenza in Cina.
L'ultimo di questa prolifica famiglia fu l'MD-95 il quale presentò un radicale aggiornamento dell'avionica di bordo (un flighdeck Honeywell dell'ultima generazione), motori ulteriormente più efficienti e silenziosi, le turboventole Rolls Royce BR715. Anche in questo caso, come per l'MD-87 si tornò "alle origini" con una versione raccorciata molto simile al DC-9-30 appositamente studiata per il traffico a corto raggio e turn over elevato. Tuttavia l'MD-95 non venne mai commercializzato con il suo nome originale ma bensi', dal momento che la McDonnell Douglas si è fusa con la Boeing nel 1997, con quello di Boeing 717.
Nel 2005 Boeing ha deciso di sospendere la produzione del 717 nonostante il discreto successo commerciale, probabilmente temendo di cannibalizzare le vendite del rivale di sempre (ma ora appartenente alla stessa famiglia!) Boeing 737, così effettivamente si è conclusa l'epopea di uno dei jet commerciali più famosi, vera icona dell'aria.
Tra DC-80 e MD-81/82/83/87/88/90 e Boeing 717, in tutto sono stati prodotti oltre 2500 aerei, un numero che è secondo solo al leggendario (ed ancora in produzione) Boeing 737.
Alitalia è stata insieme ad American Airlines la prima compagnia ad acquistare questi aeromobili. Il DC-9 prima e successivamente l'MD-80, hanno rappresentato per oltre 30 anni la spina dorsale della flotta a medio raggio Italiana.
Indice |
[modifica] Caratteristiche generali
Le soluzioni aerodinamiche adottate si caratterizzano per essere mirate ad un'estrema efficienza aerodinamica. Tra esse si notano:
- Motori montati sulla parte posteriore della fusoliera, per migliorare l'efficienza dell'ala.
- Coda a T per ridurre la resistenza d'interferenza
- Ipersostentatori con alto angolo di barra per migliorare le prestazioni in decollo e atterraggio.
Furono numerose le versioni sviluppate nel corso degli anni. Negli anni '70 troviamo il DC-9/15, DC-9/30, DC-9/50, dall'inizio degli anni '80 il DC-9 si evolve nel progetto Super80 e, in seguito in MD Super80 ed infine in MD-80. Dall'MD-80 sono derivati poi vari modelli ed evoluzioni (MD-81, MD-82, MD-83, MD-87, MD-88, MD-90), fino ad arrivare negli anni 2000 quando, in seguito all'acquisizione di McDonnell Douglas da parte di Boeing, si è arrivati al Boeing 717. Le differenze tra di esse sono più che altro limitate alla lunghezza della fusoliera al relativo dimensionamento dei motori e alla forma delle ali più corte e prive di flap nelle prime versioni. L'avionica dell'MD-80 è stata aggiornata nel corso degli anni (con, ad esempio, l'aggiunta dell'EFIS) . Il progetto si è sempre rivelato vincente facendo mantenere il Mad Dog (questo il nomignolo attribuito all'MD-80) in testa alle classifiche di affidabilità e di popolarità.
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Il primo prototipo volò nel 1965. Il velivolo ora non è più prodotto (evolvendosi nel Boeing 717) ma per l'assistenza in linea di volo l'azienda responsabile è la Boeing di Seattle.
Nel 2007 l'MD80 riceverà l'abilitazione a due importanti modifiche:
- L'aggiunta di un hush kit sui motori per ridurre l'emissione sonora e rientrare nei nuovi standard di inquinamento acustico.
- L'inserimento delle winglets sulle estremità alari per migliorarne l'efficienza aerodinamica.
[modifica] Caratteristiche tecniche
Tutte le caratteristiche sono riferite al DC-9/10, il "capostipite" della serie. Dimensioni:
- Apertura alare: 27,2 m
- Superficie alare: 86,8 m2
- Lunghezza: 31,8 m (DC-9/30)
- Peso a vuoto: 23.060 kg
- Peso max. al decollo: 41.142 kg
Prestazioni:
- Velocità di crociera: 874 km/h
- Autonomia: 2.038 km a pieno carico
- Carico utile: 8700 kg
Per quanto riguarda le ultime versioni il peso massimo al decollo di un MD-80 è di circa 70 tonnellate.
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su McDonnell Douglas MD-80
[modifica] Collegamenti esterni
- Portale dedicato all'MD-80 e alle news di Aviazione Civile
- Riproduzione fedele dell'MD-80 per Flight Simulator 2004 e Flight Simulator X
Civili: DC-10 · MD-11 · MD-80 · MD-90 · MD-95 |
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Militari: AH-64 · AV-8B · C-17 · KC-10 · F-4 · F-15 · F/A-18 · T-45 |
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