Nobile Contrada dell'Oca
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Nobile Contrada dell'Oca | |
Stemma: | un'oca, su erba, con corona reale e, al collo, la croce di Savoia legata con un nastro azzurro |
Colori: | bianco e verde listati di rosso |
Motto: | Clangit ad arma - Chiama alle armi (a ricordo del'episodio delle Oche del Campidoglio |
Terzo: | Terzo di Camollìa |
Le antiche Compagnie militari: | Sant'Antonio, San Pellegrino |
Priore: | Governatore: Lorenzo Fondelli |
Capitano: | Rodolfo Montigiani |
Indirizzo della sede: | Vicolo del Tiratoio, 13 |
Intitolazione della chiesa e locazione: | Oratorio di Santa Caterina, finito di costruire nel 1474 - Via di Santa Caterina |
Santo patrono: - Nome - Data della festa |
Santa Caterina da Siena 29 aprile |
Numero di vittorie: - per la Contrada - per il Comune |
63 62 |
Visita al museo: | adiacente all'Oratorio di Santa Caterina, visitabile previo accordi solo con accompagnatore della Contrada |
Contrade alleate: | nessuna - non intrattiene rapporti con il Bruco |
Contrade avversarie: | Torre |
Nome dei contradaioli: | Ocaioli |
Numero della cabala: | 9 |
Sito ufficiale: | Nobile Contrada dell'Oca |
Altri siti non ufficiali: | OcaioloExtraMoenia.com |
Testata periodica: | Siam delle Fonti |
Voce correlata: Palio di Siena |
La Nobile Contrada dell'Oca è una delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana di Siena, nella provincia omonima.
Indice |
[modifica] Il territorio
[modifica] La pianta del Vanni
Francesco Vanni realizzò alla fine del XVI secolo (1595) una dettagliata Pianta di Siena, usata ancora oggi per capire quale fossero le costruzioni del tempo. Il Bando citato sotto fa riferimento agli edifici, più che alle strade, e la Pianta del Vanni viene usata ancora oggi come base storica per derimere le diatribe sui confini fra le Contrade nella Siena moderna.
[modifica] Secondo il Bando
Secondo il bando (o editto) di Violante di Baviera (1729, pubblicato nel 1730) relativo alla Nuova divisione dei confini delle Contrade, il rione della Nobile Contrada dell'Oca include le seguenti vie e palazzi:
- "Oca. n. 17 - Dalla porta Fonteblanda salga per tutta la strada di Santa Caterina, occupando la crociata, cioè da mano sinistra fino alla chiesa curata di Sant'Antonio inclusive coll'edifizio delle Tira, da mano destra poi salga a Diacceto comprendendo le case a destra fino all'osteria della Scala, ed a sinistra tenendo vada all'Arte della Lana ed esclusa la chiesa curata di San Pellegrino occupi la via dell'Arte fino a Sant'Andrea Gallerani inclusive a man sinistra, e da man destra fino al vicolo che svolta all'osteria della Rosa, colla piaggia che porta alla chiesa curata di Sant'Antonio e ad essa appartenga la Costaccia a man sinistra in venire da porta Fonteblanda alla porta Salaria ed i vicoli tutti entro a detto recinto."
[modifica] Le strade ai nostri giorni
- via di Santa Caterina
- via di Fontebranda (parte)
- via di Diacceto (parte)
- via della Galluzza
- via delle Terme (parte)
- via dei Pittori
- via del Tiratoio
- vicolo del Costaccino
- vicolo del Forcone
- vicolo del Trapasso
- costa di Sant'Antonio (parte)
- piazza Indipendenza (parte)
Nel suo territorio si trova parte di quello anticamente incluso nella Contrada dell'Orso, una delle contrade soppresse.
[modifica] La storia
La contrada ha il titolo di Nobile per il valore dei suoi soldati nella battaglia di Montemaggio (1145), in quella di Montaperti (1260), dopo la quale ebbe il titolo di "governatora", e nella guerra di Siena (1552-1555), inoltre, per aver costruito a proprie spese l'acquedotto dei "bottini".
La Nobile Contrada dell'Oca è gemellata con la città di Trieste.
[modifica] Gli aneddoti
L'Oca è stata protagonista del Palio del 4 luglio 1858, passato alla storia per un incredibile imbroglio architettato dai suoi contradaioli al fine di ottenere (come infatti avvenne) la vittoria. In quel Palio l'Oca si era affidata a Galgano Bastianelli detto Gano di Catera, un conciatore di pelli, nato e cresciuto in Fontebranda, che come fantino era assai esperto quanto sfortunato, visto che in trent’anni vinse solo quel giorno. Alla tratta, la Contrada di Fontebranda aveva ricevuto in sorte Trattienti, un cavallo marrone dalla lunga coda, molto bello da vedere, ma assai lento, come testimonia il nome. La sua lentezza aveva ormai dissuaso gli ocaioli da ogni speranza di vittoria, quando per Fontebranda transitò un prete di campagna con un cavallo identico a Trattienti. Il barbero del curato però era un soggetto assai veloce, così che nella mente degli ocaioli balenò un’idea clamorosa: sostituire Trattienti con il “sosia”, da far correre in Piazza. E le cose andarono infatti come sperate: il cavallo del prete, velocissimo, si impose nella carriera. Il vero Trattienti, che attendeva nella stalla della Contrada dove gli erano state messe addosso numerose coperte per farlo sudare, risbucò all’improvviso fra gli ocaioli in tripudio e i rivali increduli e beffati; mentre il prete poté riavere il suo cavallo.
I fatti qui narrati furono ammessi anni dopo da alcuni ocaioli. È incredibile che nessuna delle altre Contrade (e neppure molti ocaioli, visto che non tutti erano stati informati) si accorse dello scambio.
[modifica] La rivalità con la Torre
Quella fra Oca e Torre è l’unica rivalità fra Contrade non confinanti ed è sicuramente la più accesa e sentita. Stabilire i motivi di una tale inimicizia non è semplice: presumibilmente liti dovute ad interessi economici divergenti degenerarono dando vita ai primi rancori, poi consolidatisi in una reciproca lotta per la supremazia cittadina. A cementare l’inimicizia ha sicuramente contribuito il Palio con le sue mille vicende, fatte di ripicche e tradimenti. Già nell’ottocento le due Contrade si contendevano in ogni occasione il Gobbo Saragiolo (al secolo Francesco Santini), fantino mitico, all’epoca autentico re della Piazza: costui, indifferente all’inimicizia e fedele all’etica mercenaria, vinse tre volte per l’Oca e ben cinque volte per la Torre. Nonostante negli anni vi siano stati vari tentativi di riappacificazione (l’ultimo risalente ai primi del novecento), l’inimicizia non è mai rientrata. La sua irriducibilità ha fatto sì che i torraioli attualmente sentano assai di più questa rivalità, che non quella di ben più vecchia data con l’Onda.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) , (IT) Nobile Contrada dell'Oca. Cenni storici, Territorio e Vittorie.
- Nobile Contrada dell'Oca. Cenni storici, araldica, territorio, compagnie militari, inno, alleanze, rivalità e Vittorie su www.ilpalio.siena.it;
[modifica] Bibliografia
[modifica] La pianta di Siena di Francesco Vanni
- Virgilio Grassi, I confini delle contrade secondo il Bando di Violante Beatrice di Baviera, Siena 1950
- Ettore Pellegrini, La pianta di Siena rilevata da Francesco Vanni e i luoghi dello Studio senese, in Università di Siena. 750 anni di storia, Siena 1991, pp. 575-84
- Le due città. Le vedute e le piante di Siena nelle collezioni cittadine (dal XVI al XIX secolo), Catalogo della mostra, Siena, Palazzo Pubblico, 25 marzo – 9 maggio 1999, Siena 1999, pp. 46–47
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