Oratorio (musica)
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L'oratorio è una composizione musicale d'ispirazione religiosa, ma non liturgica, con trama compiuta, presentata in forma narrativa ma senza rappresentazione scenica; viene fatto derivare dalla Lauda cinquecentesca. Più ancora che in quella, qui la musica ha lo stesso carattere e il medesimo stile di quelle che saranno, da lì a poco, le opere teatrali puramente intese.
[modifica] Etimologia
L'oratorio prende il nome dal luogo in cui al suo sorgere, intorno al 1600, si riunivano i fedeli in preghiera o per compiere esercizi spirituali. Inizialmente, negli oratori le vicende venivano 'raccontate' da un 'poeta' o da una 'musa'; poi fu introdotta la figura di un 'historicus' (lo storico) ed infine si giunse all'intervento di solisti per rappresentare i diversi personaggi biblici. La composizione aveva il suo culmine con un sermone eseguito dal coro.
[modifica] Storia
All'oratorio in latino (Giacomo Carissimi ne fu uno dei massimi esponenti) seguì presto una produzione in volgare che si diffuse oltre che a Roma - luogo di origine di questo genere musicale - anche a Firenze, Bologna e Venezia; uno dei suoi compositori più affermati fu in questo senso (Alessandro Stradella).
Nel XVIII secolo con l'avvento sulla scena musicale di Georg Friedrich Händel, l'oratorio - sebbene sempre privo di azione scenica e con la naturale tematica religiosa di fondo - si andò sempre più avvicinando agli stilemi di quello che sarà il moderno Melodramma. Il compositore sassone rappresentò i suoi primi oratori - 'Deborah' ed 'Athalia' - nel 1733; successivamente ne scrisse quattordici nell'arco di tredici anni, dal 1739 al 1752, fra cui i suoi capolavori (il Messiah, rappresentato a Dublino nel 1742, "Saul", "Israel in Egypt").
Un altro grande compositore autore di famosi oratori (fra cui il celeberrimo Christmas Oratory, cioè Oratorio di Natale) è stato Johann Sebastian Bach.
In tempi più recenti, Lorenzo Perosi riprese e reinterpretò la tradizione degli oratori italiani, legando la sua foma soprattutto a questo genere musicale, oltre che ai mottetti.