Paolo Segneri
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Paolo Segneri (Nettuno, Roma, 21 marzo 1624 – Roma, 9 dicembre 1694), scrittore e predicatore italiano.
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[modifica] Biografia
Studia al Collegio Romano e nel 1637 entra nella Compagnia di Gesù, malgrado l’opposizione del padre. Tra i suoi maestri é Pietro Sforza Pallavicino. Ordinato prete nel 1653, si prepara non solo sulle Scritture e sui Padri della Chiesa ma anche sulle orazioni di Cicerone, per acquisire la tornita eloquenza della sua prosa.
Maestro di grammatica a Pistoia, si offrì volontario nelle missioni ma rimase in Italia, predicando dapprima nelle maggiori cattedrali e poi, dal 1665 al 1692, anche nelle semplici parrocchie. Il suo Quaresimale fu apprezzato dal cardinale Antonio Pignatelli che, poi papa Innocenzo XII, lo chiamò a predicare davanti a sé e lo fece teologo della Penitenziaria. Il suo biografo Massei afferma che le sue Prediche dette nel palazzo apostolico ebbero l’ammirazione del papa e di tutta la corte.
[modifica] Opere
Il penitente instruito, 1669; Il confessore instruito, 1672; Quaresimale, 1674; La manna dell anima, 1683; Panegirici sacri, 1684; Il cristiano instruito nella sua legge, 1686; Prediche dette nel palazzo apostolico, 1694.
L’opera completa fu pubblicata a Parma, 1701, a Venezia, 1712 - 1758 e a Torino, 1855.
[modifica] I giudizi critici
Secondo un critico cattolico, fu il maggior oratore italiano dopo Bernardino da Siena e il Savonarola, non abusando di barocchismi marinisti nel suo stile predicatorio. Le sue qualità sono il vigore del ragionamento, l’impasto di argomentazioni ed esempi, che richiama il contemporaneo predicatore francese Louis Bourdaloue; la ricchezza dell’immaginazione e un profondo e sciolto sentimento. Cogente nella refutazione, all’armonia del pensiero unisce quella della frase; è colmo di unzione. Ha due fonti d’ispirazione, l’amor di Dio e le persone davanti a sé; alle capacità oratorie aggiunge lo zelo dell’apostolo e l’austerità del penitente. Nelle sue discussioni teologiche col superiore generale, Tirso Gonzalez, sostenitore del probabilismo, unì il dovuto rispetto e l’obbedienza all’indipendenza del pensatore.
Per Francesco De Sanctis, al contrario, “il Segneri non ha altra serietà che letteraria, ornare e abbellire il luogo comune con citazioni, esempli, paragoni e figure rettoriche: perciò stemperato, superficiale, volgare e ciarliero. Si loda il suo esordio alla predica del paradiso: Al cielo, al cielo!. Il concetto è questo: - la terra non offre un bene perfetto; miriamo dunque al cielo. E noi abbiamo conosciuto già questo mondo. Eh, al cielo, al cielo! – Ora la prima parte non ha bisogno di dimostrazione, perché ammessa da tutti. Ma qui si accaneggia il Segneri e intorno a questo luogo comune intesse tutt’i suoi ricami. E se avesse veramente il sentimento della terrena felicità e delle gioie celesti, non mancherebbe ai suoi colori novità, freschezza, profondità. Ma non è che uno spasso letterario, un esercizio rettorico. Luogo comune il concetto, luoghi comuni gli accessori.
Non mira efficacemente a convertire, a persuadere l’uditorio; non ha fede, né ardore apostolico, né unzione; non ama gli uomini, non lavora alla loro salute e al loro bene. Ha nel cervello una dottrina religiosa e morale d’accatto ed ereditaria, non conquistata col sudore della sua fronte, una grande erudizione sacra e profana: ivi niente si move, tutto è fissato e a posto. La sua attività è al di fuori, intorno al condurre il discorso e a distribuire le gradazioni, le ombre, le luci e i colori. Gli si può dar questa lode negativa, che se spesso stanca, non annoia l’uditorio, che tien sospeso e maravigliato, con un crescendo di gradazioni e sorprese rettoriche; e talora piacevoleggia e bambineggia per compiacere a quello. Ancora è a sua lode che si mostra scrittore corretto, e non capita nelle stramberie del padre Francesco Panigarola, o nelle sdolcinature e affettazioni de' suoi successori.”
[modifica] Bibliografia
- Prose scelte di Daniello Bartoli e Paolo Segneri, Torino, UTET
- Gian Domenico Gordini, L’arte di ben predicare di Paolo Segneri, in La predicazione in Italia dopo il Concilio di Trento tra Cinquecento e Settecento. Atti del X Convegno di Studio dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa, Napoli 6 - 9 settembre 1994, a cura di Giacomo Martina e Ugo Dovere, Roma, Edizione Dehoniane, 1996
- Padre Paolo Segneri a 380 anni dalla nascita, a cura di Benedetto La Padula, Edizioni del Gonfalone, Nettuno, 2004
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