Pietro Riario
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Cardinale | |
![]() Pietro Riario della Chiesa cattolica |
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Proclamato | 16 dicembre 1471 da papa Sisto IV |
Nato | 1447, Savona |
Ordinato | |
Consacrato | |
Vescovo | |
Deceduto | 3 gennaio 1474, Roma |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali |
Pietro Riario (Savona, 1447 - Roma, 3 gennaio 1474) fu un cardinale italiano, già vescovo prima di Treviso, poi di Firenze. Fu il più ricco e potente cardinale della sua epoca e, essendo nipote di Papa Sisto IV, fu uno dei primi lampanti esempi di nepotismo papale nell'epoca rinascimentale.
Figlio di Paolo Riario e di Bianca della Rovere, sorella del papa, viaggiò molto per studio in gioventù, recandosi a Pavia, a Padova, a Vicenza, a Bologna, a Siena e a Ferrara, prima di seguire lo zio, nel frattempo divenuto cardinale, a Roma.
Durante il conclave dell'agosto 1471 si industriò molto perché la candidatura di suo zio ricevesse il consenso della maggioranza dei cardinali. Il papa, sebbene grato, fu anche preoccupato della suo notevole ascendente sulla curia romana e decise di inviarlo prima in un'abbazia al confine franco-tedesco, poi affidandogli la diocesi di Treviso. Gradualmente però egli seppe riconquistare la fiducia del papa, che gli affidò da allora ruoli chiave nell'amministrazione pontificia. Sul finire del 1471 ebbe l'incarico di legato apostolico.
Assieme all'altro nipote del papa, Giuliano della Rovere, fu nominato cardinale il 16 dicembre 1471.
Il favore del papa fu confermato anche dall'appannagio di numerose importanti diocesi: (Costantinopoli, Siviglia, Valencia, Spalato, Mende e Firenze, oltre a numerosi monasteri. Le sue rendite annuali arrivarono a 60 mila ducati, a soli ventisei anni.
Si circondò di poeti e artisti, iniziò a far costruire un enorme palazzo vicino alla basilica dei Santi Apostoli (completato solo dal cugino Giuliano) e organizzò memorabili feste e banchetti, tra le prime della fastosa epoca del Rinascimento romano. Ebbe però una condotta lussuriosa e poco consona al suo ruolo ecclesiastico.
Nel giugno del 1473 presenziò alle cerimonie per l'accoglienza della principessa Eleonora d'Aragona, dietro le quali si nascondeva anche la volontà politica di dimostrare la potenza del papato agli altri sovrani italiani, attraverso la più opulenta esibizione di lusso e ricchezza.
Si occupò della politica estera di Sisto IV e ottenne il matrimonio di suo fratello Girolamo con la figlia di Galeazzo Maria Sforza, per rafforzare l'alleanza tra Roma e Milano.
Nell'estate del 1473 intraprese un viaggio nel nord Italia peer iniziare le contrattazioni per la cessione di Imola dai milanesi ai fiorentini (dei quali era stato nel frattempo nominato arcivescovo).
Pochi mesi dopo il suo rientro a Roma venne colpito da morte improvvisa presso al sua casa romana. I contemporanei si stupirono della sua morte in giovane età così improvvisa e cominciarono subito a circolare voci circa un possibile avvelenamento o, forse, di una indigestione causata dalla sua prodigalità. Venne sepolto nella Basilica dei Santi Apostoli in una magnifica sepoltura in pieno stile rinascimentale scolpita da Mino da Fiesole e Andrea Bregno. Dopo la sua morte il papa elevò a cardinale suo cugino Raffaele Riario e probabilmente riservò ad egli alcuni piani futuri pensati per Pietro.
[modifica] Collegamenti esterni
Predecessore: Giovanni de' Diotisalvi |
Arcivescovo di Firenze | Successore: Rinaldo Orsini |