Tommaso Campailla
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Tommaso Campailla (Modica, 7 aprile 1668 – 6 febbraio 1740) è stato un filosofo e poeta italiano.
Tommaso Campailla nasce a Modica, in Sicilia, il 7 aprile del 1668, a 10 metri dalla casa in cui, 233 anni dopo, sarebbe nato un altro genio modicano, il premio Nobel Salvatore Quasimodo.
La costituzione fisica molto gracile condizionò tutta la sua vita, fino al punto da fargli abbandonare gli studi e da costringerlo ad isolarsi, per essere libero di stare a contatto con la natura e di dedicarsi a ciò che più lo attirava.
Coltivò con passione l'Astronomia, le lettere e la filosofia. Da autodidatta, studiò Aristotele e i classici, poi si appassionò ai misteri della fisica, essendo stato testimone del terribile sisma che, nel 1693, distrusse Modica e tutto il Val di Noto. Studioso di Cartesio, ne applicò i principi alle sue indagini conoscitive, fatte di osservazione ed esperimenti, divenendo insieme al filosofo trapanese Michelangelo Fardella uno dei principali divulgatori delle teorie cartesiane in Sicilia.
Poeta raffinato, fu accademico dell'Arcadia, degli Assorditi di Urbino, principe dell'Accademia degli Affumicati di Modica e tra i restauratori dell'Accademia degli Infuocati sempre nella sua città natale. Nel 1709 diede alle stampe i primi sei canti del poema filosofico l'Adamo, ovvero il Mondo Creato, dedicato successivamente nella sua stesura completa (venti canti) a Carlo VI d'Austria, "Imperatore e Re di Sicilia". Il poema, che conobbe una discreta fortuna vivente l'autore e che è stato recentemente ristampato, rappresenta una summa delle idee teo-cosmo-fisiologiche e filosofiche dell'autore, alla luce della teoria cartesiana. All'inizio del Settecento, la fama del Campailla, corrispondente di alcuni importanti personalità tra cui Ludovico Antonio Muratori, si diffuse anche fuori dall'Italia, tanto che il filosofo George Berkeley volle conoscerlo e, poiché il Campailla non si muoveva mai dalla sua Modica, nel 1718 fu lo stesso Berkeley ad andarlo a trovare in Sicilia trovarlo, informandolo fra l'altro delle nuove teorie newtoniane, che verranno poi usate dal Nostro nella sua opera anche poetica.
Pur non essendo medico di professione, riuscì a implementare nel territorio della Contea di Modica la passione per gli studi di medicina. Il suo impegno gli consentì la sperimentazione delle famose "botti" per la cura non solo della sifilide (che era il male del secolo, temuto dalla Chiesa come un nuovo castigo di Dio per i peccati degli uomini), ma anche dei reumatismi e in genere di qualunque forma di artrosi. La "botte" in realtà è una stufa mercuriale con all'interno, uno sgabello sul quale il paziente veniva fatto sedere, in attesa della cura. Questa consisteva nel versare,in un braciere che si trovava pure all'interno della stufa, la dose di cinabro, i cui vapori erano poi assorbiti dal corpo del paziente in piena sudorazione. I risultati furono talmente soddisfacenti che Modica acquisì notorietà in tutta Europa anche per le "botti" del Campailla, ancora esistenti all'interno dell'antico Ospedale di S. Maria della Pietà e sono visitabili all'interno di un percorso museale dedicato.
Nel 1738, il Campailla pubblicò il poema sacro L'Apocalisse di San Paolo in cui sono confutate le teorie di Miguel Molinos, fondatore del "Quietismo", eresia che aspirava all'unificazione con Dio.
Morì per un colpo apoplettico, il 6 febbraio del 1740. Il suo corpo è sepolto sotto l'altare maggiore del Duomo di San Giorgio, mentre una lapide in suo ricordo è murata sulla sinistra dell'ingresso principale del Duomo stesso.
[modifica] Bibliografia
Carmelo Ottaviano, Tommaso Campailla. Contributo all'interpretazione e alla storia del cartesianesimo in Italia, introduzione e note a cura di Domenico D'Orsi, Padova, CEDAM, 1999