Villa Olmo
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La Villa Olmo di Como, è un imponente edificio neoclassico, affacciato sul Lago di Como, opera del grande architetto neoclassico Simone Cantoni.
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[modifica] I marchesi Odescalchi
La costruzione della villa venne commissionata dal marchese Innocenzo Odescalchi al grande architetto neoclassico Simone Cantoni, originario di del paese di Muggio, nella omonima valle presso Mendrisio. Egli aveva consolidato una grande esperienza realizzando, fra l'altro, il fondamentale Palazzo Serbelloni (1775), in Corso di Porta Venezia a Milano e la ristrutturazione del Palazzo Ducale di Genova.
L'edificio era destinato a residenza estiva, per i marchesi. E, infatti, l'imponente edificio neoclassico, è completato da un ampio giardino affacciato sul lago, largamente risistemato dal successivo proprietario, il marchese Raimondi. Deve il suo nome ad un magnifico olmo, allora più che centenario, oggi non più esistente.
I lavori ebbero avvio nel 1797, sulla base di un nuovo progetto, che rielaborava uno precedente opera del ticinese Innocenzo Regazzoni. Cantoni chiamò presso di sè sul cantiere Domenico, Carlo, Luca e Giuseppe Pozzi e lo scultore Francesco Carabelli.
Il marchese vi ospitò, fra gli altri, nel 1797 il generale Buonaparte, nel 1808 Ugo Foscolo.
[modifica] Successive opere di Simone Cantoni in città
Successivamente, Cantoni guadagnò nuovi incarichi in città ed in Provincia: vale la pena di ricordare il seminario vescovile, la ristrutturazione del Liceo, presso Porta Torre (per il quale disegnò, fra l’altro, il salone della biblioteca, nel 1811 e, nel 1816, la facciata).
[modifica] I marchesi Raimondi
Nel 1824, con la morte del marchese, la dimora passò, per eredità, al marchese Giorgio Raimondi, che vi accolse, per ben tre volte, la visita degli imperatori d’Austria (Francesco II nel 1816 e nel 1826, Ferdinando I nel 1838), accolti con grandi onori. Oltre alla regina delle due Sicilie e la regina di Sardegna. Successivamente, il marchese ebbe un ruolo rilevante nelle insurrezioni del 1848-49, si esiliò in Ticino e la villa venne requisita. Nel 1859 vi soggiornò Garibaldi, che sposò (assai infelicemente) la figlia del marchese, Giuseppina.
[modifica] I duchi Visconti di Modrone
Nel 1883 la villa venne ceduta al duca Guido Visconti di Vimodrone. I duchi affidarono all'architetto Emilio Alemagna l'abbattimento delle scuderie e di un portico, l'apertura di due balconate, il rifacimento degli stucchi del pian terreno, la sistemazione del parco e la costruzione di un piccolo teatro.
[modifica] Il Comune di Como
Nel 1924 venne acquisita dal Comune di Como, che vi ha ospitato, negli anni, l'Esposizione Internazionale per il centenario della morte di Alessandro Volta, numerosi congressi, spettacoli, mostre d'arte. Dal 1982 è sede del Centro Volta, che vi organizza le sue manifestazioni internazionali.