Virgilio Degiovanni
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Virgilio Maurizio Degiovanni (Milano, 8 luglio 1965) è un imprenditore italiano.
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[modifica] Biografia
[modifica] Gli inizi: editoria e borsa
Nel 1991 fonda una rivista mensile, Millionaire Intraprendere (o, in forma abbrevata, semplicemente Millionaire), insieme alla casa editrice Editrend S.r.l., oggi Virgilio Degiovanni Editore. La rivista si occupa di imprenditoria, dedicando ampio spazio alle opportunità in franchising, alle idee per mettersi in proprio e alle risorse psicologiche che aiutano sul lavoro. Nel 1997, Millionaire superò le 160.000 copie di diffusione (fonte: ADS).
Successivamente, con la stessa casa editrice, pubblica altre riviste, fra cui Dossier Salute e Professione Genitore. Prima di Millionaire, aveva esordito nell'editoria con riviste specialistiche di Borsa.
Nel 1988 Degiovanni aveva introdotto in Italia l'analisi tecnica di Borsa, appresa durante la gavetta a Wall Street: tale metodologia, oggi ampiamente utilizzata anche nel nostro paese, in precedenza era già affermata negli Stati Uniti e, benché fosse nota anche in Italia, era ignorata nella pratica (R. Cri., Un'impresa in espansione, «La Stampa», 26 maggio 1996).
Nel 1990 sposa Consuelo (nata nel 1967), dalla quale avrà due figli: Veronica (1989) e Niccolò detto Dodo (1992).
[modifica] Il Millionaire Network
Degiovanni ha ideato e lanciato numerose iniziative, non sempre fortunate. Fra le attività che gli hanno procurato maggiore celebrità, vi sono quelle legate al network marketing, evoluzione del multilevel marketing. Questo modello commerciale era già presente in Italia (con aziende come Amway — la prima ad apparire — e Herbalife, ad esempio); Degiovanni ne sviluppò e ampliò i meccanismi operativi, con l'intento dichiarato di consentire a chiunque, e non solo ai più abili, la possibilità di parteciparvi con successo.
L'obiettivo era evidentemente utopistico, tuttavia la rete distributiva da lui fondata nel 1994, il Millionaire Network, arrivò a riunire oltre 30.000 aderenti (definiti «consulenti indipendenti»), attratti dalle possibilità consentite dall'innovativo sistema di lavoro. Infatti, nei sistemi di network marketing non vi è limite alla crescita delle sottoreti distributive che possono far capo a una sola persona e, di conseguenza, ai fatturati ottenibili; tuttavia, nella pratica, solo gli operatori più attivi raggiungono risultati importanti.
Il primo prodotto distribuito dal Millionaire Network fu la Millionaire Card, una carta multiservizi che dava accesso a più di 20 prestazioni professionali, gratuitamente o con sconti rilevanti. Le carte multiservizi erano allora già in uso da assicurazioni e banche, ma la loro diffusione era molto limitata.
Uno dei servizi aggiunti in un secondo momento alla Millionaire Card fu la possibilità di stipulare una polizza RCA innovativa (erogata dalla Sasa Assicurazioni), che non contemplava i costi dovuti alla rete distributiva, consentendo risparmi superiori al 30%, rispetto alle analoghe polizze di tipo tradizionale. Si trattava della prima polizza RCA "telefonica", una tipologia assicurativa oggi molto diffusa nel ramo auto. Si introduceva, inoltre, il concetto di un prodotto (la Millionaire Card) che consentiva di ottenere un risparmio superiore al suo prezzo di vendita.
Fra gli altri prodotti commercializzati attraverso i distributori del Millionarie Network vi sono stati fitonutrienti, personal computer (Olivetti e Apple) e la carta telefonica internazionale prepagata AT&T, una delle primissime carte telefoniche remote memory apparse in Italia (ossia quelle che non si introducono nell'apparecchio telefonico, ma si utilizzano da apparecchi pubblici e privati, tramite un codice segreto stampigliato sulla carta stessa).
[modifica] Il Millionaire Market
L'8 gennaio 1996 fu dato il via a uno dei progetti più ambiziosi: il Millionaire Market, che diventò presto il più grande circuito di esercizi commerciali mai realizzato in Italia. Vi aderirono, infatti, circa 100.000 esercenti di tutta la penisola (e alcuni anche all'estero), appartenenti a ogni settore d'attività, pari al 5% di tutte le attività di vendita al dettaglio operanti sul territorio. [citazione necessaria]
A Virgilio Degiovanni si può attribuire l'ideazione e il lancio sul mercato italiano delle fidelity card con accumulo di punti "elettronici", oggi in uso presso tutte le grandi catene di supermercati. La prima carta di questo tipo fu la Millionaire Chip Card; essa era dotata di un chip elettronico, sulla quale i negozianti appartenenti al Millionaire Market, tramite uno speciale dispositivo "POS", caricavano dei punti elettronici per ogni acquisto effettuato. Questo sistema si proponeva di soppiantare i punti cartacei da incollare, che oggi sono in effetti molto meno usati, a vantaggio delle carte elettroniche.
Ma il più importante scopo dichiarato del Millionaire Market era di contrastare lo strapotere della grande distribuzione organizzata e dei centri commerciali, riunendo una parte dei negozianti al dettaglio a formare un unico enorme "mercato". Il progetto fu supportato da enfatiche campagne pubblicitarie su canali televisivi nazionali e mediante sponsorizzazioni, per la stagione 1996-97, di squadre di calcio di primo piano (Udinese e Padova, oltre al Monfalcone, come sponsor principale; Milan e Catania come sponsor tecnico). La Chip Card fu distribuita a tre milioni di italiani. Tuttavia, a dispetto dei programmi annunciati, il progetto si esaurì nel giro d'un paio d'anni.
[modifica] Le nuove frontiere: internet e telecomunicazioni
Nel 1998 Degiovanni fonda I@T (in origine I&T, Internet & Telecommunications), con la quale si lancia nel mondo delle telecomunicazioni e di internet, con varie iniziative, fra cui la prima proposta di adesione in Italia a un servizio di telefonia fissa con un operatore diverso da Telecom Italia, fino a quel momento unico storico gestore monopolista: oltre due milioni di contratti, pari al 43,5% dei clienti Infostrada, sono stati stipulati tramite la rete distributiva di I@T, nei primi due anni dal lancio (fonte: Nicola Lanzetta di Wind-Infostrada, citato da Michelangelo Borrillo in Degiovanni si difende dai fan, «il Giornale», 23 ottobre 2000, p. 20).
A I@T si deve anche l'introduzione del primo servizio in Italia di accesso a internet dal televisore (Freedomland), tramite un decoder chiamato set top box, iniziativa che ricalcava un'analoga operazione che aveva riscosso successo negli Stati Uniti d'America. Secondo l'ideatore, «Freedomland ambisce ad assumere una posizione dominante sul mercato della Internet Television europea, alla stregua di quanto già fatto da America On Line sul mercato di internet per PC negli Stati Uniti».
Freedomland, nata nel 2000 e di proprietà di Degiovanni stesso, viene quotata in borsa nel Nuovo Mercato. Tuttavia, il servizio di internet via tv in Italia non attecchisce, e le azioni di Freedomland crollano fin dal primo giorno di quotazione. Per i sostenitori di Degiovanni, si tratta della conseguenza di un atto speculativo che vuole affossare la loro "rivoluzione". Per i detrattori, invece, il set top box è un apparecchio praticamente inutile, e il prezzo delle azioni Freedomland è troppo alto.
[modifica] Le disavventure finanziarie, giudiziarie e di salute
Degiovanni nel 2001 viene accusato di vari reati finanziari. Le azioni Freedomland vengono in realtà immesse sul mercato ad un prezzo "gonfiato" di 105 euro, frutto di un falso prospetto informativo, nel quale vengono dichiarati decine di migliaia di abbonamenti fasulli.
Il mercato borsistico non crede a Freedomland, e il titolo passa a 99,180 euro il primo giorno. Nel giro di pochi mesi, il titolo perderà il 90% del suo valore.
Le azioni vengono, quindi, congelate. Dopo essere passata di mano più volte, la società è infine confluita in Eutelia S.p.A., cambiando core business; le azioni Eutelia valgono attualmente 6 euro (circa il 95% in meno del valore del lancio sul mercato di Freedomland).
Freedomland è stata la prima società quotata in borsa a segnare il crollo del nuovo mercato. Degiovanni mise a disposizione 36 milioni di euro per risarcire gli investitori truffati; tuttavia, ad oggi, essi non hanno ricevuto alcun rimborso. [citazione necessaria]
Nel luglio 2002, in occasione di un'OPA su Freedomland, il fondatore Virgilio Degiovanni ha commentato: "Per quanto mi riguarda, Freedomland vale almeno 19 euro per azione, considerando la cassa, i crediti fiscali, il magazzino, il credito d'IVA e quant'altro".
Il tribunale di Milano infligge a Degiovanni dieci mesi di reclusione, attraverso il patteggiamento, per la falsificazione del prospetto di quotazione di Freedomland. La pena è stata sospesa perché la sentenza è stata impugnata in Cassazione.
In questo stesso periodo, Degiovanni subisce un incidente stradale in Corsica, mentre viaggia in motocicletta. Qualcuno fra i suoi sostenitori ha avanzato l'ipotesi che non si sia trattato di un incidente, ma di un sabotaggio. Rimane in coma alcuni mesi, ma dopo un anno e mezzo di riabilitazione è di nuovo al lavoro.
Tornato a I@T, dopo aver prima puntato solo a servizi telefonici di terzi (Infostrada, Wind), si lancia su servizi propri su internet: Movyda (portale per la telefonia mobile), Digistore e Movytel.
[modifica] Libri pubblicati
- Senza padroni. Crearsi un lavoro per riprendersi la vita (Rizzoli, 1996)
- La Grande Impresa. Cronaca di un sogno diventato realtà per migliaia di persone, insieme a Salvatore Gaziano (Editrend, 1996)
- Come dare il meglio di sé, insieme a Stefano Santori (Sperling & Kupfer, 1995)
- Come investire in borsa con successo. Le tecniche e i trucchi per far fruttare al meglio il proprio denaro, insieme a Marco Mottana (Sperling & Kupfer, 1993)
- Come mettersi in proprio con successo. Il manuale pratico per sviluppare un'idea, realizzare un progetto e diventare imprenditore (Sperling & Kupfer, 1992)
[modifica] Bibliografia
- Degio.net dal network marketing alla rete. La vera storia di Virgilio Degiovanni, editore di "Millionaire", imprenditore fuori dalle regole - Lucia Corna (Baldini Castoldi Dalai, 1999)
- La piramide d'oro. Realtà e miti del multilevel marketing - Roberto Giovanni, Roberto Orecchio (Avverbi, 2000)