Vito Ciancimino
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Vito Ciancimino (Corleone, 10 marzo 1924 – Roma, 19 novembre 2002) è stato un politico italiano, appartenente alla Democrazia Cristiana..
Diplomatosi ragioniere nel 1943, ricoprì dal 1959 al 1964 la carica di assessore comunale ai lavori pubblici. In questo periodo egli non si oppose al cosiddetto "sacco di Palermo", una speculazione edilizia che vide le ville liberty della città far posto ad enormi palazzi.
Eletto sindaco di Palermo per lo Scudo Crociato nel 1964 (e confermato nel 1970), era insieme al suo predecessore Salvo Lima il leader siciliano della corrente politica "Primavera", guidata a livello nazionale da Giulio Andreotti.
Nel 1984 il pentito Tommaso Buscetta lo definisce "organico" alla cosca dei corleonesi: nello stesso anno Ciancimino viene arrestato, e nel 2001 sarà condannato a tredici anni di reclusione per favoreggiamento e concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 1985 la DC lo espulse dal partito, e pochi giorni prima di morire il comune di Palermo gli presentò una ingente richiesta di risarcimento, pari a 150 milioni di euro, per danni arrecati all'amministrazione comunali: di questi l'ex politico ne consegnò solo sette.