134ª Divisione Corazzata M (Italia)
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| 134ª Divisione Corazzata M poi Centauro II |
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|---|---|
| Attiva | maggio 1943 - settembre 1943 |
| Nazione | Regno d'Italia |
| Servizio | Regio esercito |
| Tipo | Corazzata |
| Dimensione | Divisione |
| Equipaggiamento | Carri Panzer IV/G, Panzer III/N e Sturmgeschütz III/G |
| Soprannome | M successivamente Centauro II |
La 134ª Divisione Corazzata M fu costituita nel maggio 1943, raggruppando le unità rimaste in Italia della Divisione Centauro con reparti della MVSN e reparti speciali del Regio Esercito per costituire una nuova divisione corazzata. Questa divisione, nelle intenzioni del Regime Fascista, doveva rappresentare una divisione d'élite, equipaggiata con il materiale più moderno disponibile, ed in essa erano stai raggruppati gli elementi ritenuti più fidati per il Regime. Il 25 luglio 1943 gli eventi trovarono la divisione a nord di Roma, ancora in addestramento. Il giorno successivo la divisione fu rinominata Centauro II ed alla sua guida fu messo il generale Calvi di Bergolo (genero del re). L'8 settembre la divisione non fu impegnata nella difesa di Roma e si sciolse il 12 settembre 1943.
Indice |
[modifica] Organico divisionale al maggio 1943
La divisione M (per Mussolini) fu costituita nel corso del maggio 1943 con il seguente organico:
- Gruppo Montebello del Raggruppamento Motorizzato Legionario (MVSN)
- Gruppo Tagliamento del Gruppo Corazzato Leonessa (MVSN)
- 136° Reggimento Artiglieria Corazzata (Esercito Italiano|Regio Esercito)
- 134° Battaglione misto del Genio (Regio Esercito)
- Aliquote dei servizi non meglio specificate
[modifica] La vita operativa
La divisione nacque per un accordo con il Regime Nazista per la costituzione di una divisione corazzata, che, inizialmente, avrebbe dovuto far parte della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, agli ordini diretti del Duce. Himmler in persona garantì che i materiali necessari all'armamento della divisioni sarebbero stati forniti dalla Germania, ed il nome provvisorio che le fu dato fu 1ª Divisione Corazzata Camicie Nere "M". I materiali necessari ad armare la divisione giunsero a Chiusi ai primi di maggio 1943, insieme ad un reparto tedesco per l'istruzione delle reclute italiane. Il comando della divisione fu assegnato al console generale Lusana della MVSN.
I materiali forniti erano quanto di meglio fosse disponibile nella Wermacht, in particolare i carri erano Panzer IV Ausf. G e PzKpfw III Ausf. N, i semoventi erano StuG III Ausf. G e l'artiglieria antiaerei era sui cannoni da 88 mm. Alcuni elementi furono addirittura inviati in Germania per essere addestrati sui Tiger, anche se non era prevista a breve termine la fornitura di tali carri.
L'addestramento dell'unità iniziò abbastanza a rilento, sia per le difficoltà di tenere la disciplina entro reparti disomogenei come quelli che formavano la divisione, sia anche per l'"attrito" del Regio Esercito che non vedeva di buon occhio la costituzione di una divisione orientata politicamente e fornita di un armamento nettamente superiore alle divisioni italiane (notare che, in quel periodo l'unica divisione corazzata italiana, oltre alla "M" era l'Ariete II, ancora in approntamento e fornita di M15/42, nettamente inferiori ai PzKpfw IV G). Per questi motivi fu soltanto il 2 giugno 1943 che lo Stato Maggiore dell'Esercito emanava il foglio d'ordini per la costituzione della divisione.
Nonostante le insistenze di Mussolini perché la divisione fosse inviata quanto prima in Sicilia a contrastare lo sbarco alleato, gli istruttori tedeschi ebbero buon gioco a dimostrare l'insufficienza dello stato di approntamento dell'unità. Per questi motivi il 25 luglio la divisione era ancora a Campagnano.
Avendo constatato che la divisione non aveva intenzione di contrastare il "fatto compiuto" della caduta del fascismo, il 26 luglio la divisione fu rinominata Centauro II e le fu messo a capo il generale Calvi di Bergolo, già comandante della 131ª Divisione Corazzata Centauro e genero del re. Inoltre la divisione fu assegnata al Corpo d'Armata Motocorazzato, destinato alla difesa di Roma. Considerando che la direttrice della 3ª Divisione Panzergrenadiere tedesca per un eventuale attacco su Roma passava proprio per la zona dove era dislocata la Centauro II e mancando ancora la fiducia nella fedeltà alla corona della divisione lo Stato Maggiore provvide a trasferirla nella zona fra Lunghezza e Tivoli. Il trasferimento, dato che lo Stato Maggiore temeva che gli elementi legati al regime prendessero la mano agli ufficiali, fu effettuato con le postazioni di artiglieria della cintura difensiva di Roma in stato di allarme ed i cannoni puntati sui mezzi della divisione. Anche se il trasferimento avvenne senza problemi, a parte quelli di traffico, il morale della truppa ebbe un netto calo.
Per diluire la componente di cui si sospettava la simpatia nei confronti del Regime Fascista fu deciso di inserire nell'organico divisionale il 18° reggimento Bersaglieri Corazzati ed il 19° battaglione Carri M (tali reparti arrivarono alla divisione solo il 9 settembre, quindi non furono mai integrati effettivamente). Inoltre si provvide a far ruotare gli ufficiali con elementi sicuramente fedeli alla Monarchia.
Il giorno 6 settembre la divisone ebbe l'ordine verbale, confermato per iscritto due giorni dopo, di difendere l'aeroporto di Guidonia. Il generale Calvi di Bergolo, alla richiesta del comandante del Corpo d'Armata Motocorazzato (generale Carboni) se le sue truppe avrebbero combattuto contro i tedeschi, non fu in grado di garantire la fedeltà della divisione in tale impiego. In seguito a tale risposta, il 7 settembre il comandante del corpo d'amata chiese al generale Calvi di Bergolo di lasciare il comando della divisione al suo vice, ordine che non ebbe seguito a causa del precipitare degli eventi. L'8 settembre la divisione non ricevette ordini specifici dal comando di corpo d'armata, quindi il personale si allontanò con la resa di Roma 10 settembre. Il 12 settembre giunse l'ordine di scioglimento della divisione.
[modifica] Elenco dei comandanti della divisione
- generale Alessandro Lausana (MVSN) dal maggio 1943 al 26 luglio 1943
- generale Carlo Calvi di Bergolo dal 26 luglio 1943 al 7 settembre 1943
