Action Française
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'Action française fu un movimento politico francese nazionalista, fondato nel 1899 da Henri Vaugeois, professore di filosofia, e Maurice Pujo, giornalista e scrittore. Fu per opera di Charles Maurras che, all'inizio del ventesimo secolo, i membri dell'Action française si convertirono alla causa monarchica.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Nascita e primi anni
Il 21 marzo 1908 esce il primo numero del quotidiano L'Action Française, che raggiunge una tiratura di 30.000 esemplari e contribuirà a diffondere maggiormente le idee monarchiche. Nuove personalità aderiscono al partito, che conta probabilmente 20.000 iscritti: il polemista e romanziere Léon Daudet (figlio di Alphonse Daudet), lo storico Jacques Bainville, il critico Jules Lemaître, l'economista Georges Valois.
La militanza dell'Action française non esita a ricorrere alla violenza fisica: nel novembre del 1908 nascono i Camelots du Roi, un gruppo di giovani incaricati della vendita del giornale e degli "manate" per la strada. L'Action française acquisisce allora grande prestigio tra i giovani studenti reazionari. I Camelots du Roi si distinguono per via di numerose azioni che creano scalpore: - nel giugno del 1908, manifestano rumorosamente durante il trasferimento delle ceneri di Émile Zola al Panthéon. I loro manifesti dell'epoca denunciano il regime repubblicano, "governo di quegli stranieri più o meno naturalizzati o meteci che, in questi giorni, insozzeranno il Panthéon sconsacrato con il cadavere del loro Zola".
Nel dicembre del 1908, scoppia l'Affaire Thalamas: i Camelots disturbano violentemente le lezioni di Amédée Thalamas alla Sorbona. (Thalamas era già stato preso di mira dall'Action française nel 1904, quando era un semplice professore di storia al liceo Condorcer, per avere "insultato Giovanna d'Arco" proponendo ai suoi alunni una visione positivista della vita.) Nel 1911 rilanciano l'antisemitismo nel Quartiere latino insorgendo contro una pièce di Henri Bernstein, ebreo e accusato di avere disertato il servizio militare.
Già nel 1919 Charles Maurras richiede il diritto di voto per le donne, che sarà concesso solo nel 1945.
[modifica] La condanna
Preparata già dal 1913 da Pio X - con il principale rimprovero di subordinare la religione alla politica e al nazionalismo - e rinviata più volte (anche se alcune opere palesemente agnostiche di Maurras erano già state messe all'indice), la condanna arriverà il 29 dicembre 1926. Papa Pio XI condanna l'Action française che, a suo modo di vedere, ha un'influenza troppo grande sui giovani cattolici: i libri di Maurras e il Journal sono messi all'Indice per decreto del Sant'Uffizio. L'8 marzo 1927 agli iscritti all'Action française vengono interdetti i sacramenti. Il movimento subisce così un colpo molto duro. Molti soci lo lasciano e inizia un periodo di declino (un cattolico che si vide obbligato a trovare altre strade in politica fu Georges Bernanos).1 Pio XII toglierà la condanna nel 1939, a seguito della Guerra civile spagnola, che vede un rinnovamento dell'anticomunismo in seno alla Chiesa, e della pressione di una forte corrente ecclesiastica.
[modifica] Il primo dopoguerra
Durante il primo dopoguerra, l'Action française si sviluppa. Alle elezioni legislative del 1919, la liste d'Union nationale, appoggiata dall'Action française, ottiene trenta eletti, tra cui Léon Daudet a Parigi.
L'Action française continua a reclutare nuove generazioni (Robert Brasillach, Thierry Maulnier, Lucien Rebatet, etc.) ma è colpita da molteplici dissidenze (tra cui Georges Valois che esce con 2000 iscritti per fondare il Faisceau (Fascio), Louis Dimier, la Cagoule, ecc.).
I leghisti dell'Action française capeggiano la manifestazione del 6 febbraio 1934, uno pseudo-colpo di stato abortito. In politica estera, Maurras e Bainville sono favorevoli a un'alleanza con l'Italia contro la Germania nazista.
[modifica] La seconda guerra mondiale
Nel 1940, Charles Maurras definisce una "sorpresa divina" l'arrivo al potere del maresciallo Pétain. Numerosi seguaci di Maurras si uniscono alla Resistenza o al generale de Gaulle: Gilbert Renault (il colonnello Rémy), Alain Griotteray, Henri d'Astier de la Vigerie, Jacques Renouvin, Pierre de Bénouville, Paul Dungler, Philippe de Hautecloque, Daniel Cordier, Honoré d'Estienne d'Orves, ecc.; altri diventano collaborazionisti. Maurras mantiene la sua posizione convinto, dirà, che Pétain facesse un doppio gioco (costui, infatti, alimenta la rete della resistenza di Dungler in Alsazia), ma non riesce a fare rientrare nei ranghi i resistenti e i collaborazionisti.
[modifica] Il secondo dopoguerra
Nel 1944, Maurras viene arrestato e condannato alla prigione a vita per aver appoggiato Pétain, benché non avesse collaborato personalmente con i tedeschi. Sarà graziato nel 1952.
L'Action française si ricostituisce nel 1947 intorno al giornale Aspects de la France (iniziali trasparenti) et al movimento "Restauration nationale". Dopo la morte di Maurras, nel 1952, due giornali rivali, Aspects de la France et La Nation française di Pierre Boutang ne rivendicano l'eredità, fino alla scomparsa della Nation française nel 1967.
Nel 1971, Bertrand Renouvin si stacca e crea la Nouvelle Action française, che diventerà presto la Nouvelle Action royaliste (orleanista). Questo movimento inviterà ad appoggiare François Mitterrand nel 1981. Nei primi anni Ottanta, altri esponenti dell'Action française, come Georges-Paul Wagner o Philippe Colombani entrano a far parte del Front national.
[modifica] Oggi
L'Action française, oggi denominata Centre royaliste d'Action française (CRAF), è il principale movimento politico realista. Si definisce "realista, nazionalista e sovranista". Caldeggia il ripristino della monarchia in Francia (con la famiglia d'Orléans al potere) e si oppone all'Europa federale, alla globalizzazione e al "sistema dei partiti" intorno alla difesa incondizionata dell'"interesse nazionale". Ha eliminato dalla sua dottrina l'antisemitismo e la xenofobia, argomenti che un tempo difendeva sia nella linea editoriale del giornale che nei discorsi di alcuni suoi membri.
L'atteggiamento da adottare nei confronti del Front national divide i militanti dell'Action française: una parte ritiene che i realisti debbano tenersi al di fuori dei partiti repubblicani, mentre secondo altri il Front national è il principale partito della destra sovranista e nazionalista e votare per esso rappresenta un modo di far progredire le idee nazionali.
L'Action française è organizzata in sezioni locali. Pubblica ogni due settimane il giornale L'Action Française 2000, diretto da Pierre Pujo, acquistabile nelle edicole francesi. Il titolo L'Action Française è stato vietato in perpetuo durante la Liberazione della Francia.
I giovani dell'Action française si riuniscono intorno all'Action française étudiante che raggruppa studenti universitari, liceali e giovani lavoratori. Sono guidati da Thibaud Pierre e contano una quindicina di sezioni locali. La loro militanza è imperniata sulla formazione politica (circoli di formazione, dibattiti, conferenze, ecc.) e sull'azione (campagne, meeting). Ogni anno i giovani nazionalisti si riuniscono per la loro Università estiva, il Camp Maxime Real del Sarte, creato nel 1953, che propone dieci giorni di formazione politica e militante. Anti-liberale e contrario alla globalizzazione, il movimento rivendica la difesa dell'"interesse nazionale" sotto tutte le sue forme e vanta un nazionalismo ereditato da Charles Maurras.
I giovani dell'Action française pubblicano il mensile Insurrection, disponibile su richiesta presso l'Action française étudiante.
[modifica] Citazioni
- "L'Action française, il cui nazionalismo non poteva limitarsi all'ambito costituzionale, risoluta a realizzare il suo nazionalismo nella costituzione politica dello Stato francese, si dice integrale perché la soluzione monarchica soddisfa tutti i bisogni del paese, come un'integrale in matematica rappresenta la somma di tutti i valori di una funzione algebrica." Bernard de Vesins - Congresso di'Action française - novembre 1926, citato da in L'Action française devant l'Église.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Action française (Sito ufficiale del Centre royaliste d'Action française et del bimestrale L'Action française 2000)
- (FR) Storia dell'Action française
- (FR) Alternative, organizzazione degli studenti de dei giovani lavoratori di AF
- (FR) Insurrection, organizzazione dei liceali di AF
- (FR) Camelots du Roi (sulla wikipedia francese)
- (FR) orleanesimo (sulla wikipedia francese)
[modifica] Storia
[modifica] Bibliografia
- Jean-François Chiappe, Histoire des droites françaises, tome 2 : De 1889 à la condamnation de l'Action française, Rocher, coll. « Documents », 2003 ;
- Jean-Paul Gautier e Nonna Mayer, La Restauration nationale : Un mouvement royaliste sous la 5 République, Syllepse, 2002 ;
- Raoul Girardet, Le Nationalisme français, 1871-1914, Seuil, coll. « Points », Paris, 1983 ;
- François Huguenin, À l'école de l'Action française, Lattès, Paris, 1998 ;
- Jacques Prévotat, Les Catholiques et l'Action française, histoire d'une condamnation 1899–1939, Fayard, coll. « Histoire du Template:XXe siècle », Paris, 2001 (ISBN 2213603332) ;
- Paul Renard, L'Action française et la vie littéraire (1931–1944), Septentrion, coll. « Perspectives », 2003 ;
- Eugen Weber, L'Action française, Hachette, coll. « Pluriel », Paris, 1990 ;
- Michel Winock, Histoire de l'extrême-droite en France, Seuil, coll. « Points », Paris, 1994.