Basilica superiore di Assisi
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Alla relativa semplicità romanica dell'architettura esterna della Basilica superiore, fa contrasto la vivace policromia e le slanciate forme gotiche della navata interna; questa, divisa in quattro campate con transetto e abside, presenta una copertura con volte a crociera. Uno stretto ballatoio corre tutto intorno alle pareti. La chiesa superiore è illuminata da grandi finestroni gotici che corrono lungo tutta la fascia alta della navata e dell'abside, a cui si aggiunge la luce che entra dal rosone della facciata. Il trono marmoreo collocato al centro dell'abside ne tradisce la destinazione originaria a cappella papale: fin dall'inizio, infatti, l'intera basilica fu sottomessa alla diretta giurisdizione del pontefice.
Cronologicamente gli affreschi partono dal presbiterio, in cui sono raffigurate Storie di Maria al centro e, sui bracci del transetto, Storie dell'Apocalisse e degli Apostoli. Le figure, verso cui Francesco nutriva la massima venerazione, sono ampiamente rappresentate: il Cristo crocifisso, la Vergine Maria, gli Apostoli (soprattutto Pietro e Paolo) e gli Angeli (in particolare l'Arcangelo Michele.
Il ciclo pittorico iniziò tra il 1267 e il 1270 quando, secondo le fonti, un "maestro di scuola gotica" e un "maestro di scuola romana" stavano lavorando alla parete destra del transetto nelle scene della vita degli apostoli Pietro e Paolo. La decorazione è continuata dal 1270 al 1280 sulla parete con la finestra, grazie all'opera di un "maestro romano".
[modifica] Gli affreschi di Cimabue
Tra il 1272 e il 1280 subentra nella decorazione Cimabue e la sua bottega, incaricato di finire il braccio sinistro del transetto e tutta la fascia inferiore. Purtroppo, per effetto dell'ossidazione, quasi tutta la superficie lavorata è di difficile lettura, poiché l'incarnato chiaro dei personaggi e tutto quello che è stato dipinto con il colore bianco, è divenuto nero; solamente attraverso l'osservazione di una fotografia al negativo si può vedere meglio l'effetto di grande movimento ed estrema drammaticità di scene come quella della Crocifissione. I diversi temi del transetto dell'abside maggiore e della navata sono collegati tra loro attraverso i Vangeli, rappresentati dai quattro Evangelisti, affrescati da Cimabue, ciascuno in atto di scrivere ispirato da un angelo, e avendo di fronte la veduta della regione evangelizzata: Matteo, la Giudea (crollato a seguito del sisma del 1997, i cui restauri sono terminati nell'aprile del 2006); Giovanni, l'Asia; Luca, la Grecia; Marco, l'Italia.
Lungo le pareti della navata si snodano sui registri superiori, le Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento e, in quelli inferiori, le Storie della vita di san Francesco. La "grande impresa" viene condotta nell'arco dell'ultimo ventennio del Duecento, e vede impegnati i maggiori artisti dell'Italia centrale, da Cimabue a Giotto.
[modifica] Antico e Nuovo Testamento
La fascia superiore del lato nord inizia con le Storie della creazione, a partire dalla creazione del mondo fino all'uccisione di Abele. Con le Storie di Noè inizia il ciclo di una "nuova umanità", accompagnato poi dagli episodi legati ai patriarchi Abramo, Giacobbe e Giuseppe. Le prime cinque scene sono attribuite all'artista romano Iacopo Torriti e del suo concittadino Filippo Rusuti. Nelle scene dalla Costruzione dell'arca di Noè fino al Sacrificio di Isacco si nota un'impostazione più vivace accompagnata da una maggiore tensione, che testimoniano l'operato della scuola di Cimabue. Al pittore denominato "Maestro delle scene di Isacco" (per molti studiosi Giotto giovane), sono attribuite le scene di Isacco che benedice Giacobbe e Esaù davanti ad Isacco. Allo stesso pittore si attribuiscono anche i disegni per le Storie di Giuseppe, situati nella prima campata di destra.
Gli affreschi neotestamentari del lato sud, sulla fascia superiore, illustrano la Vita di Cristo dall 'Annunciazione alle Nozze di Cana mentre, su quella inferiore, l'Ascensione e la Pentecoste.
La terza campata presenta dei medaglioni con Cristo, Maria, san Giovanni e san Francesco. È chiamata anche la Volta dei santi ed è attribuita al romano Iacopo Torriti.
La quarta campata (severamente danneggiata dal terremoto del 1977) presenta in ogni vela un Dottore della Chiesa seduto con uno scrivano vicino: san Girolamo, sant'Agostino, san Gregorio e sant'Ambrogio; questa Volta dei Dottori della Chiesa è attribuita a Giotto giovane.
[modifica] Voci correlate
- Questione giottesca in merito all'attribuzione degli affreschi.