Battaglia di Legnano
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Battaglia di Legnano | |||||||
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Parte della guerra tra Guelfi e Ghibellini | |||||||
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Schieramenti | |||||||
Sacro Romano Impero | Comuni del Nord Italia | ||||||
Comandanti | |||||||
Federico Barbarossa | Alberto da Giussano |
battaglie tra Guelfi e Ghibellini |
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La battaglia di Legnano fu combattuta il 29 maggio 1176 vicino a questa cittadina, che si trova in provincia di Milano. Fu la battaglia cruciale nella lunga guerra con cui il Sacro Romano Impero tentava di affermare il suo potere, almeno in linea di principio, sui Comuni dell'Italia settentrionale; questi però avevano messo da parte le loro reciproche rivalità per unirsi, dando vita alla Lega Lombarda, presieduta da Papa Alessandro III. L'imperatore Federico Barbarossa cercò di usare la forza per sottomettere i Comuni e fu sconfitto, perché i Lombardi fecero un eccellente uso del terreno e della cooperazione fra le diverse unità del loro esercito, contro un'armata composta quasi unicamente da cavalieri. Questa battaglia è per la Lega Nord una specie di simbolo.
[modifica] Fasi della battaglia
La battaglia di Legnano è una battaglia, si potrebbe dire, casuale, difatti entrambi gli schieramenti, sebbene sapessero della presenza del nemico, si incontrarono senza avere il tempo di pianificare alcuna strategia.
Infatti sono le due avanguardie di fanti ad incontrarsi ed ad iniziare lo scontro. 700 fanti della Lega Lombarda, in maggioranza truppe provenienti proprio da Legnano, si trovano ad affrontare 300 fanti imperiali. La battaglia dura una ventina di minuti fino a quando l'imperatore Federico Barbarossa non sopraggiunge coi suoi cavalieri e carica i lombardi che si trovano costretti a raggrupparsi attorno al carroccio. Sotto la bandiera della loro Lega, questi soldati in inferiorità numerica e stanchi resistono contro un esercito riposato, superiore e per di più a cavallo.
Fra i motivi di questa resistenza che ha del miracoloso bisogna elencare probabilmente la convinzione dei lombardi nel combattere per la loro libertà ma soprattutto il fatto che gli eventi della battaglia li hanno portati a raggrupparsi proprio sotto il loro carroccio. Sul carroccio si trova la croce di Ariberto d'Intimiano che infonde morale a questi fanti e gli permette di resistere fino all'arrivo dei rinforzi, ma oltre a ciò, proprio per stare attorno al carroccio (che è un carro molto grande dal quale i comandanti impartiscono gli ordini) i fanti lombardi formano inavvertitamente lo Schiltrom.
Lo Schiltrom è una formazione di lancieri in cerchio, che replica un pò la stessa formazione che assumono i buoi muschiati quando sono in branco e si trovano aggrediti dai lupi. Le lance, tutte rivolte all'esterno, devono sicuramente essere le prime responsabili della vittoria lombarda.
Per tutti questi motivi i fanti lombardi resistono valorosamente fino a quando alcuni cavalieri fuggiti durante la carica della cavalleria imperiale raggiungono Milano ed avvisano la cavalleria lombarda della battaglia.
Alla testa della cavalleria lombarda si trova la Compagnia della Morte, un gruppo di cavalieri scelti che ha giurato di proteggere il proprio comandante fino alla morte appunto, i quali dirigono la carica finale contro l'esercito imperiale, che viene messo in rotta con il suo imperatore che, disarcionato, si trova a dover fuggire a piedi.
La battaglia di Legnano rappresenta uno dei pochi esempi in cui la fanteria medievale ha potuto sconfiggere la cavalleria.
[modifica] Ricorrenze
A Legnano, ogni anno nell'ultima domenica di maggio, si svolge il Palio, in onore della vittoria lombarda. Concorrono nella corsa ippica a pelo le 8 contrade storiche.