Battaglia di Uhud
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Battaglia di Uhud | |||||||||||
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Parte prime battaglie islamiche | |||||||||||
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Schieramenti | |||||||||||
musulmani (Muhājirūn e Ansār di Medina | pagani meccani | ||||||||||
Comandanti | |||||||||||
Muhamamd e Saˁd b. Abī Waqqās | Khālid b. al-Walīd | ||||||||||
Effettivi | |||||||||||
1.000 uomini | 3.000 uomini | ||||||||||
Perdite | |||||||||||
70 uomini, tra cui Hamza b. ˁAbd al-Muttalib | 20 uomini circa | ||||||||||
Prima sconfitta musulmana della storia |
Prime battaglie islamiche: 624-633 |
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Badr – Uhud – Khandaq – Mecca – Fadak – Khaybar – Wādī al-Qurā – Dhāt Atlāh – Mu'ta – Dhāt al-Salāsil – Fath di Mecca – Hunayn – ˁAqrabā' |
La Battaglia di Uhud è direttamente collegabile alla vittoria dei musulmani a Badr (Battaglia di Badr) ai danni di una carovana meccana e degli uomini della sua scorta.
Dopo questo smacco, i maggiorenti di Mecca cercarono infatti una rivincita che potesse infine sradicare la Comunità islamica (Umma) che si era costituita a Yathrib.
Armarono quindi un forte contingente, al comando di Khālid b. al-Walīd e lo spedirono contro la città-oasi per impartire una dura lezione ai musulmani fuoriusciti (Muhājirūn e ai convertiti medinesi (Ansār).
Malgrado la riottosità del profeta Muhammad che si rendeva del suo stato di debolezza numerica, i più giovani fra i musulmani e i più zelanti fra loro insistettero per accettare battaglia. Lo scontro avvenne il 31 marzo 625 sotto il monte Uhud e lì Muhammad appostò un gruppo di 500 arcieri, al comando del Sahib ˁAbd Allāh b. Jubayr, con l'ordine di non abbandonare la posizione qualsiasi cosa fosse successa.
Khālid invece si appostò di fianco al monte con la sua cavalleria e inviò suoi uomini a impegnare gli arcieri, dando loro ordine di retrocedere al momento opportuno per invogliare i musulmani a staccarsi dalla loro posizione difensiva.
Quando un arretramento vi fu - vero o simulato - i musulmani furono presi da incontenibile desiderio di razziare l'accampamento meccano e si lanciarono all'inseguimento di quanti sembravano ormai in rotta. La cavalleria di Khālid li colpì allora di fianco e la rotta musulmana fu totale.
Rimase ferito lo stesso profeta Muhammad e il suo svenimento lo salvò perché fu scambiato per morto. Rimase ucciso lo zio del profeta, Hamza b. ˁAbd al-Muttalib, il cui ventre fu squarciato e il fegato estratto e morso dalla moglie di Abū Sufyān, Hind, che aveva avuto il padre ˁUtba ucciso a Badr.
L'esercito meccano si ritirò e non si dedicò all'annientamento del nemico, visti i vincoli di parentela e di clientela che legavano Mecca e Yathrib, e tornò in patria.
Subito dopo la disfatta Muhammad attuò l'espulsione del gruppo ebraico dei Banū Nadīr da Medina e il Corano addebitò la sconfitta alla disubbidienza dei musulmani nei confronti del loro Profeta.
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