Wahshī ibn Harb
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Wahshī ibn Harb era il nome di uno schiavo abissino del meccano Jubayr ibn Mut‘im.
Fu lui che, nella battaglia di Uhud uccise nel 625 col suo giavellotto lo zio del profeta Muhammad, Hamza ibn ‘Abd al-Muttalib.
La sua vita gli fu risparmiata dal Profeta vincitore, anche se Wahshī fu indotto a tenersi lontano da Muhammad da una precisa disposizione del profeta. In qualche modo cercò di farsi perdonare partecipando, dopo essersi convertito, alle guerre esplose nella Penisola araba all'epoca del califfato di Abu Bakr, primo successore politico di Muhammad alla testa della Umma. Fu infatti ancora una volta la sua arma, che egli maneggiava con grandissima destrezza, a colpire il "falso profeta" Musaylima che s'era reso signore dell'intera regione araba della Yamama.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
Ibn Ishāq-Ibn Hishām, Sīrat al-nabawiyya (La vita del Profeta), Cairo, Mustafà al-Bābī al-Halabī, varie edizioni.
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