Bianca Cappello
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Bianca Cappello (Venezia, 1548 - Poggio a Caiano, 20 ottobre 1587), Granduchessa di Toscana.
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[modifica] Biografia
Figlia di Pellegrina Morosini e del nobile veneziano Bartolomeo Cappello ed era una donna famosa per la sua bellezza e raffinatezza.
A soli 15 anni si sposò con il gentiluomo fiorentino Pietro Bonaventuri, un collaboratore del Banco dei Salviati, con il quale si trasferì a Firenze (1564). Il matrimonio venne celebrato dopo una fuga della quale non era a conoscenza il padre della ragazza: la fanciulla venne infatti ingannata circa le reali possibilità economiche del marito e gli aveva affidato a cuor leggero i preziosi gioielli della sua dote. Il governo veneto cercò di farla rimpatriare forzatamente, ma la protezione di Cosimo I alla coppia impedì che il provvedimento venisse attuato. La coppia ebbe una figlia di nome Virginia, o secondo altre fonti Pellegrina, come la madre di Bianca.
In un'occasione imprecisata ebbe l'occasione di incontrare il figlio primogenito di Cosimo, il nuovo Granduca Francesco I de' Medici dopo l'abdicazione del padre, il quale fu attratto da lei. Francesco all'epoca era già sposato con Giovanna d'Austria, ma, al pari di Bianca, era frustrato dal proprio matrimonio: Francesco non amava il carattere della moglie ed era risentito con lei perché non riusciva a dargli un erede maschio (nacquero ben sei femmine consecutive), mentre Bianca era delusa dal tenore di vita modesto che il marito le poteva garantire.
Francesco sedusse Bianca senza prendere troppi scrupoli, regalandole gioielli, abiti e arrivando ad assumere Bianca tra le damigelle di corte, mentre all'accondiscendente marito di lei veniva offerto un lavoro come impiegato granducale.
In seguito a Bianca venne offerto anche un palazzo, il più vicino possibile alla reggia di Palazzo Pitti, quello che oggi è conosciuto come Palazzo di Bianca Cappello, magnificamente decorato dagli artisti di corte.
Nel 1572 in circostranze misteriose Pietro Bonaventuri venne assassinato in strada, in conseguenza di un qualche fattaccio della sua vita ormai sregolata, ma non furono in pochi a sospettare il coinvolgimento del Granduca Francesco.
Fin dal 1564 Francesco era infatti salito al potere e, con la morte del padre (1574), la sua carica divenne effettiva a tutti i livelli. Quando nel 1577 nacque il tanto atteso figlio maschio a Francesco e Giovanna (Filippo, morto però in giovane età nel 1582), Bianca sentì la sua posizione in difficoltà e cercò di far passare Antonio come figlio di Francesco e lei, anche se forse era nato dalla relazione illegittima di Francesco con una sua serva. Bianca fu sempre poco amata dai fiorentini e aspramente osteggiata dalla famiglia Medici, soprattutto dal fratello di Francesco, il potente cardinale Ferdinando. Ella sapeva che senza un erede maschio, un'eventuiale morte di Francesco l'avrebbe fatta bandire da corte senza nessuno scrupolo.
La vera genealogia di Antonio non è mai stata chiarita ed è stata oggetto di coperture e intrighi di corte fin dall'epoca, per cui non si sa se fosse stata una macchinazione di Bianca o una macchinazione dei Medici che vollero escludere questo rampollo dalla successione facendolo passare per figlio illegittimo; difatti Ferdinando negoziò con Antonio garantendogli un appannaggio mensile e numerosi possedimenti terrieri in cambio della rinuncia a qualsiasi pretesa dinastica. Gli storici sembrano oggi propendere verso l'ipotesi di una gravidanza simulata da Bianca, anche se Francesco legittimò il figlio il 19 ottobre 1583, riconoscendolo quindi di fatto come suo e della Granduchessa Bianca.
Nel 1578 Giovanna d'Austria morì in un incidente, e poco tempo dopo Francesco sposò Bianca segretamente, rendendo pubblica la loro unione solo il 10 giugno 1579.
[modifica] La morte controversa
Il loro idillio non fu però durevole: nel 1587 dopo una cena alla villa di Poggio a Caiano entrambi soffrirono di tremende febbri. Si parlò di febbre terzana, anche se non mancarono i sospetti di avvelenamento. Prima Francesco e poi Bianca morirono dopo undici giorni di agonia, senza che l'uno sapesse dell'altro.
Quattro docenti dell'Università di Firenze (i tossicologi Francesco Mari, Elisabetta Bertol, Aldo Polettini e la storica della medicina Donatella Lippi) hanno analizzato frammenti di fegato di Bianca e di Francesco: questi resti sono stati ritrovati pochi anni fa nella chiesa di Santa Maria a Bonistallo, in seguito al ritrovamento di un documento che testimoniava come le viscere dei due sposi vi fossero state interrate dopo l'autopsia. Esilissime tracce di un fegato femminile e di uno maschile sono state sufficienti a trovare tracce di arsenico, in quantità letale ma non fulminante (per questo la lunga agonia); a questo punto restava solo da chiarire la paternità dei tessuti organici. Se per Bianca Cappello Ferdinando negò le esequie di stato (quindi si ignora la sua sepoltura), Francesco venne interrato nelle Cappelle Medicee accanto alla sua prima moglie Giovanna d'Austria. Proprio dalla tomba di Francesco, oggetto di un recente sopralluogo nel 2004 all'interno di un ampio progetto di studio sulla casata medicea, sono state trovati resti organici il cui DNA è risultato compatibile con quello del fegato maschile, quindi permettere un'attribuzione certa. È stato così svelato un enigma durato 420 anni, che getta un'ombra sul buon governo del Granduca Ferdinando I, riscrivendo in parte la storia di quel periodo.
[modifica] Commento
Nella cassetta di zinco contenente i resti di Francesco I, riesumato alle Cappelle Medicee nel 2004, non c’era traccia di materiali organici, ma solo resti di tessuti che avvolgevano le ossa, peraltro ampiamente manipolate dagli antropologi degli anni '50. Quindi il DNA trovato, e confrontato con quello di Buonistallo, non è DNA originale, ma è dovuto a inquinamento. Inoltre, l’ossario di Buonistallo non è stato scavato con tecniche archeologiche. Era consuetudine comune, dopo l'autopsia, trattare i visceri asportati con composti arsenicali, per conservarli. Francesco I presentava, come Bianca Cappello, febbre elevata e intermittente (Pieraccini), mentre l’avvelenamento da arsenico è caratterizzato da vomito senza febbre (Harrison). Quindi l'avvelenamento resta soltanto una semplice ipotesi.
[modifica] Bibliografia
- Sulla scoperta della causa della morte: Uccisi con l'arsenico: risolto il giallo dei Medici, articolo del Corriere della Sera, 28 dicembre 2006.
- G. Pieraccini, La stirpe dei Medici di Cafaggiolo, Nardini Editore 1986
- The mystery of beard hairs Gino Fornaciari bmj.com, 29 Dec 2006; Who is who, that is the question Laura Ottini bmj.com, 5 Jan 2007
- Harrison's Principles of Internal Medicine, Vol. 2, pp. 2182-2183.12 Ed., McGraw-Hill, New York, 1991