Carestia vietnamita del 1945
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La carestia del Vietnam del 1945 (in vietnamita Nạn đói Ất Dậu, cioè Carestia del Ất Dậu Year) fu una carestia che colpì il Vietnam del nord dall'ottobre del 1944 al maggio del 1945, durante l'occupazione nipponica. I morti si stiama siano stati tra i 400.000 e i 2 milioni.
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[modifica] Cause
Molte furono le cause della catastrofe. La principale furono gli effetti della seconda guerra mondiale nell'Indocina francese. Gli interessi di Francia, Giappone e Stati Uniti d'America nel paese ebbero un effetto negativo sulle attività economiche dei vietnamiti. Cambiamenti militari ed economici fecero 'sì che la parte settentrionale del paese, storicamente appena in grado di auto-sostentarsi, cadesse preda della carestia.
Indirettamente la cattiva gestione dell'amministrazione coloniale francese ebbe il suo ruolo: i francesi riformarono l'economia al servizio della loro amministrazione per in venire incontro alle necessità della guerra, essendo stati invasi loro stessi. Le cause naturali inclusero disastri quali le alluvioni che distrussero i raccolti al nord.
[modifica] Francia
Dopo la grande depressione degli anni trenta la Francia era tornata alla sua politica di protettorato economico e monopolizzava l'utilizzo delle risorse naturali in Indocina. La popolazione locale doveva accrescere il valore economico dell'area, ma soltanto i francesi e una piccola minoranza cinese (la minoranza Hoa) e vietnamita e alcuni cittadini ne beneficiarono. Come conseguenza, appena prima dello scoppio delle ostilità, il Vietnam era ancora una nazione povera a paragone di altre nazioni asiatiche.
Quando si iniziò la guerra, la Francia fu indebolita. Nell'Asia orientale il Giappone iniziò la sua espansione e vide l'Indocina come il ponte per l'Asia meridionale e per dominare la Cina. Nella metà degli anni '40 la Francia era stata occupata dalla Germania e il Giappone, di lì a poco, entrò nella regione. Il Vietnam fu spinto in un'economia di guerra, con Francia e Giappone in competizione per la sua amministrazione. Molte persone incolparono della carestia le truppe giapponesi che portavano via cibarie ai contadini, al contempo obbligandoli a crescere la juta invece del riso, ma in realtà la Francia aveva iniziato prima una politica simile. I francesi avevano ridotto la superficie a disposizione per i raccolti principali come mais e patate a favore di coltivazioni industriali come cotone e juta. A causa di ciò i raccolti destinati all'alimentazione furono sempre più magri.
[modifica] Giappone e Stati Uniti
Mentre il Vietnam era occupato dai giapponesi, gli Alleati, specialmente di Stati Uniti, bombardavano le strade rendendo estremamente problematico il trasporto di riso dal sud. Contemporaneamente sia i francesi che i giapponesi requisivano cibo per le loro truppe, mentre l'amministrazione della francia era allo sbando e incapace di fornire o distribuire cibo; ebbe pertanto inizio una carestia nei primi mesi del 1944. Nel marzo del 1945 il Giappone subentrò e insediò un governo capeggiato da Trần Trọng Kim. Sebbene cercasse di alleviare le sofferenze, questo governo fu incapace di ottenere risultati consistenti a causa del perdurare della politica giapponese nel requisire cibo.
[modifica] Disastri naturali
A causa della guerra e della paralisi governativa i prezzi dei beni essenziali, il cibo in particolare, schizzarono alle stelle. Nel settentrione una siccità, associata a pestilenze, causò una riduzione del 20% del raccolto tra l'inverno e la primavera del 1944. Dopo di che un'inondazione durante la stagione del raccolto fece esplodere la crisi.
[modifica] Conseguenze
Non ci sono dati esatti riguardo al numero di persone che morirono di inedia, ma varie fonti stimano le vittime nel Vietnam settentrionale in un numero compreso tra 400.000 e 2 milioni. Durante il mese di maggio del 1945 l'inviato ad Hanoi chiese un rapporto sui morti alle province del nord. Venti provincie riportarono un totale di 380.000 morti per fame oltre a 20.000 per le malattie. Ad ottobre, un rapporto militare francese stimava mezzo milione di morti. Il governatore generale Jean Decoux scrisse nelle sue memorie À la barre de l'Indochine (Al timone dell'Indocina) che i morti d'inedia furono circa un milione. Le stime degli storici vietnamiti variano tra uno e due milioni. Ho Chi Minh, nel suo discorso nel quale dichiarava l'indipendenza dalla Francia il 2 settembre 1945, indicò la cifra di 2 milioni.