Castagna (CZ)
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Castagna è una frazione del comune di Carlopoli, un comune montano localizzato nella Sila Piccola, in provincia di Catanzaro.
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[modifica] Storia
Il territorio di Castagna è appartenuto per molti secoli all'Università di Scigliano, un casale di Cosenza, nella provincia della Calabria Citeriore. Era chiamata un tempo Trempa della Castagna. Gli abitanti provengono principalmente dalla frazione Diano di Scigliano. Con lo smembramento di Scigliano, nel 1807 Castagna fu assegnata al comune di Soveria Mannelli, e assieme a Soveria nel 1816 entrò a far parte della neocostituita provincia della Calabria Ulteriore II, con capoluogo Catanzaro. Il 23 settembre 1832 Castagna, insieme col villaggio Colla, si separò da Soveria Mannelli per formare comune autonomo, che tuttavia non ebbe tuttavia lunga vita. Dopo l'unità d'Italia, infatti, il consiglio provinciale di Catanzaro, constatato che le entrate non erano sufficienti a coprire le spese obbligatorie, nella seduta del 25 settembre 1867 ne prospettò la soppressione e l'unione del capoluogo Castagna a Carlopoli, e della frazione Colla a Soveria Mannelli. Contrariamente alle aspettative, con D.R. 23 agosto 1869 l'intero comune, Colla compresa, fu assegnata a Carlopoli. Quest'ultima frazione, distante 15 km da Carlopoli e 3,5 km da Soveria Mannelli, tornò tuttavia a Soveria con decorrenza 1 gennaio 1871.
Castagna ha fatto parte della diocesi di Martirano fino al 1818 quando, per gli effetti della Bolla Pontificia De utiliori, in seguito al concordato fra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, la Diocesi di Martirano fu soppressa e aggregata a quella di Nicastro (odierna Lamezia Terme). Nel settembre 1986, in seguito alla revisione delle Diocesi italiane secondo il criterio della provincialità civile, mentre le parrocchie di Scigliano e Panettieri (con cui per secoli gli abitanti di Castagna hanno condiviso il parroco) sono passate dalla diocesi di Lamezia Terme a quella di Cosenza, la parrocchia di Castagna è passata dalla diocesi di Lamezia Terme a quella di Catanzaro-Squillace, perché il comune di Carlopoli apparteneva a quella Diocesi.
Nella seconda metà del XIX secolo Emilio Leo creò a Castagna la prima industria tessile calabrese sfruttando la forza motrice delle acque del Corace; più tardi Leo si trasferì a Soveria Mannelli e in quest'ultima cittadina il Lanificio Leo, una fabbrica fondata nel 1873, continua nella produzione di tessuti utilizzando degli antichi macchinari ottocenteschi.
[modifica] Sindaci di Castagna
Antonio Arcuri (1833-1834)
Ferdinando Scalzo (1834-1835)
Filippo Scalzo (1836-1839)
Giuseppe Guzzi (1840-1841)
Bruno De Fazio (1842-1844)
Nicola Guzzi (1845)
Giuseppe Scalise (1846-1848)
Annibale Graziano (1848-1851)
Francesco Guzzi (1852-1854)
Nicola Guzzi (1855-1857)
Antonio Melino (1858-1859)
Paolo Le Porte (1860-1864)
Eugenio Sacchi (1865-1869)
[modifica] Personalità legate a Castagna
Castagna è il paese natale del patriota repubblicano Raffaele Piccoli e di una brigantessa, Rosangela Mazza, le cui gesta furono narrate dalla poetessa Palmira Scalise nel poema La Brigantessa.
Di Castagna sono anche gli antenati gli antenati della scrittrice americana Helen Barolini, la quale ha dedicato al villaggio la prima parte del romanzo Umbertina.
[modifica] Luoghi di interesse
- Nei pressi dell'abitato di Castagna sono visibili le imponenti rovine dell'abbazia di Santa Maria di Corazzo, detta comunemente Abbazia di Corazzo, di cui fu abate Gioacchino da Fiore. L'abbazia, il cui nome è legato etimologicamente al nome del fiume Corace, fu fondata nel X secolo dai benedettini e ricostruita successivamente, nel XII secolo, dai monaci cistercensi . Distrutta dopo un disastroso terremoto nel 1783, la soppressione decretata dal governo di Giuseppe Bonaparte nel 1807, ne impedì la ricostruzione e ne determinò la rovina fisica, per cui della famosa abbazia attualmente restano soltanto dei ruderi. L'abbazia di Corazzo è monumento nazionale.
- La Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, edificata nel XVI secolo come chiesa rurale, divenne parrocchia nel 1612. Possiede numerose opere provenienti dall'Abbazia di Corazzo, fra cui un altare e l'organo settecentesco.