Chiesa di San Simplicio (Olbia)
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San Simplicio di Olbia è stato un vescovo e martire nel IV secolo.
Il martirologio romano riporta al 15 maggio:
![]() «Fausinae, in Sardinia, sancti Simplici, Episcopi et Martyris; qui, Diocletiani tempore, sub Barbaro praeside, perfossus lancea martyrum consummavit.»
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![]() «A Fausiana, in Sardegna, San Simplicio vescovo e martire; il quale al tempo di Diocleziano, sotto il preside Barbaro, trafitto da lancia consumò il martirio.»
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Sulla sua esistenza storica non vi sono dubbi, dato che tutti i martirologi ne fanno cenno; i dubbi sorgono sui suoi titoli, alcuni infatti lo ricordano come vescovo, altri come presbitero, e alcuni non accennano al martirio. La Passio, del XII secolo redatta dai monaci Vittorini di Marsiglia, lo presenta come vescovo e martire sotto Diocleziano nel 304.
Fausiana, nome altomedioevale di Olbia, è menzionata in una lettera del Papa San Gregorio Magno, il quale, nel VI secolo, esorta ad eleggere un nuovo vescovo per questa città, la quale ne era priva da lunghissimi anni a causa delle difficoltà dei tempi. La figura di Simplicio, protovescovo di Olbia, è legata alla basilica minore che ne porta il nome. Risalente alla seconda metà del XI secolo è sorta probabilmente al posto di una chiesetta paleocristiana costruita tra il 594 e il 611.
La basilica, costruita in forme pisane con influssi lombardi, è quasi interamente in granito, con l'interno a tre navate divise da arcate sostenute da colonne che si alternano a pilastri. Al centro dell'abside si notano due affreschi sbiaditi, nei quali si riconoscono S.Simplicio e San Vittore vescovo della città dopo il 595. Sotto l'altare è conservato il busto reliquiario in legno policromo raffigurante il santo titolare, ai cui piedi, in una teca, sono conservate le presunte reliquie del santo, rinvenute nel 1630. Chiesa parrocchiale dal 1955, è stata insignita del titolo di basilica minore nel 1993.
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