Olbia
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | Olbia-Tempio | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 10 m s.l.m. | ||
Superficie: | 376,10 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 132,94 ab./km² | ||
Frazioni: | Berchiddeddu, Murta Maria, Pittulongu, Porto Istana, Porto Rotondo, Rudalza, San Pantaleo, Tavolara | ||
Comuni contigui: | Alà dei Sardi, Arzachena, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Monti, Padru, Sant'Antonio di Gallura, Telti | ||
CAP: | 07026 | ||
Pref. tel: | 0789 | ||
Codice ISTAT: | 104017 | ||
Codice catasto: | G015 | ||
Nome abitanti: | olbiesi o olbiensi | ||
Santo patrono: | San Simplicio | ||
Giorno festivo: | 15 maggio | ||
Sito istituzionale | |||
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Olbia (in sardo Terranòa, in gallurese Tarranóa), città con più di 50.000 abitanti nel nord-est della Sardegna, in Gallura, è capoluogo (con Tempio Pausania) della provincia di Olbia-Tempio. È l'antica capitale del Giudicato di Gallura.
Indice |
[modifica] Storia della città
L'attuale territorio di Olbia fu abitato prima dai nuragici, dei quali presenta un notevole numero di siti e rovine preistorici tra cui il pozzo sacro di Sa Testa, la tomba di giganti (sepoltura megalitica collettiva) di Su Monte 'e s'Abe e il nuraghe Riu Mulinu a Cabu Abbas. Dal VI secolo a.C. venne forse frequentato per un breve periodo dai greci (secondo la tradizione greca citata da Diodoro, Strabone e Pausania il nome della città di Olbia deriverebbe dal greco Ολβιος/Olbiòs (felice)) e successivamente dai punici, a cui devono essere attribuite le prime tracce di un vero insediamento urbano (tra il V e il IV secolo AC), cinto da mura, nella parte più interna del golfo.
Dal 238 a.C. i Romani riedificarono la città sull'impianto punico e fecero di Olbia il più importante centro della costa orientale sarda, grazie al suo porto (il più vicino alla penisola), da cui partivano i carichi di materie prime verso la capitale. Nonostante fosse talvolta minacciata dalle incursioni delle popolazioni còrse della Gallura e dai Balari del Monteacuto, l'Olbia romana fu una città notevole (con una popolazione stimata in oltre 5000 abitanti) dotata di foro, strade lastricate, terme pubbliche ed acquedotto (dal monte Cabu Abbas, dal latino caput aquarum), vi risiedeva e possedeva vasti latifondi e una fabbrica di laterizi (riportanti il bollo 'Actes Aug[usti] l[iberta]') la liberta di Nerone, Atte, esiliatavi dopo il matrimonio dell'imperatore con Poppea. Al 304 d.C., sotto il regno dell'imperatore Diocleziano vi è attestato il martirio di San Simplicio, trafitto da una lancia e morto dopo tre giorni di agonia insieme ai suoi tre compagni Rosola, Diocleziano e Fiorenzo, e poi seppellito nella necropoli romana fuori dalle mura.
La città romana cadde per un attacco compiuto dai Vandali dal mare; la città fu incendiata e distrutta insieme alle navi ormeggiate in porto come testimoniano i relitti dei recenti scavi del tunnel. Di notevole importanza per conoscere meglio la storia di quel periodo sono gli scavi, iniziati nel 2006 per il rifacimento delle reti idriche nella zona prospicente il molo Benedetto Brin, da cui è emerso quello che, presumibilmente, doveva essere il foro e resti di templi e botteghe artigiane, che contribuiranno a conoscere meglio un periodo della storia della città.
Un tratto di selciato di epoca tardo imperiale verrà preservato e integrato nell'arredo urbano. Il colpo subito fu terribile e alla fine del VI secolo la città appare con un nuovo nome, Phausania; secondo alcuni storici questo nome è dovuto all'allontanamento dal nucleo originario verso la campagna, ma recenti studi affermano che la Phausania potesse essere ubicata nel colle di San Simplicio. In questo periodo il porto della città non cessa di vivere e continua a commerciare anche se in modo ridotto rispetto all'età romana e punica. Dall'VIII al XII secolo gli Arabi tentano la conquista della Sardegna attratti dalle miniere d'argento, ed e proprio in questo periodo di perdurante allerta che la Sardegna si separa da Bisanzio e si divide in quattro parti chiamati Giudicati (Cagliari, Torres, Arborea e Gallura).
Olbia, che ora si chiama Civita, ricopre il ruolo di capitale del Giudicato di Gallura, ed è menzionata per la prima volta con questo nome nel 1113. Tra la fine del XI e gli inizi del XII secolo, sotto il giudice Costantino, viene edificata la chiesa di San Simplicio, l'edificio religioso di maggiore bellezza della Gallura. Nel 1296, morto il giudice Nino Visconti, citato da Dante nella Divina Commedia come "Giudice nin gentil", il Giudicato gallurese cade in mano pisana; per iniziativa dei pisani stessi venne quindi ribattezzata in "Terranova" (mentre il termine Civita rimarrà esclusivamente ad individuare amministrativamente la diocesi); Città murata (sulla porta principale verso terra vi campeggiava lo stemma giudicale), centro del potere religioso (la cattedrale extra-muros di San Simplicio realizzata sull'antica necropoli punico-romana in cui erano seppelliti i resti di San Simplicio) e civile (il palazzo giudicale era probabilmente nel luogo della ex caserma della Guardia di Finanza in Corso Umberto, con cappella palatina presso la chiesa di San Paolo), pur con la ripresa dell'attività del porto non raggiunse tuttavia mai i fasti di una vera città capitale (nel 1324 contava su una popolazione di appena "132 uomini" e le fonti riportano come parte della città fosse in rovina e disabitata e ne venissero prelevati i resti anche per l'erezione del complesso della Piazza dei Miracoli a Pisa) anche se ne deteneva i diritti storici (ma gli stessi Giudici spesso itineravano tra le varie curatorie), mentre il pesante vincolo pisano nella conduzione del Giudicato ne limitava fortemente l'autonomia. A questo periodo risale comunque il fortilizio del Castello di Pedres, di cui si hanno notizie tra il 1296 ed il 1388.
Nel 1323 la Sardegna viene conquistata dagli Aragonesi e sotto questa dominazione vi venne istituito il regime feudale che comportò la disgregazione del Giudicato di Gallura, con il solo mantenimento dell'organizzazione territoriale in Curatorie (ribattezzate Incontrade): Terranova fu prima nell'omonima Signoria, poi della baronia di Terranova, e quindi Marchesato dal 1579. Di fatto XIII al XVI secolo la città decade lentamente per problemi legati all'interramento del porto ormai impaludato e all'insalubrità ambientale e alla presenza della malaria, uniti all'esposizione a scorrerie piratesche/arabe (nel 1553 il corsaro Dragut ne devasta il già rovinoso centro) e nella seconda metà del '500 la città è pressoché disabitata: nel 1559 a Olbia vengono attribuiti non più di 90 fuochi e alla fine del '600 appena 240 abitanti.
Il processo di spopolamento delle coste avviene in concomitanza con il ripopolamento per afflusso delle genti còrse delle zone interne della Gallura e di Tempio in particolare, che progressivamente diveniva il nuovo riferimento economico e amministrativo della Gallura. Il declino di Terranova comportò infatti nel 1568 il trasferimento della sede vescovile prima a Castellaragonese (oggi Castelsardo) con la denominazione di "Civita e Ampurias" e successivamente nel 1810 alla nascita della Diocesi di Tempio-Ampurias. Nel 1614 i resti di San Simplicio vennero traslati dalla cripta presso la basilica (sconsacrata e in stato di abbandono) al centro nella chiesa di San Paolo dentro le mura di Terranova. Ancora tra il 1826 e il 1828 Paul Valery nel suo "Voyage en Sardaigne" scriveva "Il villaggio marittimo di Terranova, insalubre, spopolato, non ha duemila abitanti, occupa il sito dell'antica e celebre Olbia. L'aspetto delle case è quello delle grandi fattorie, (...); Nella campagna, la chiesa di San Simplicio, che risale ai Pisani, è press'a poco abbandonata (...)", ma anche "Questa bella pianura di Terranova, un tempo tanto fiorente da contare dodici città e settanta comuni, così felicemente situata in riva al mare, riparata dalle montagne e con un così buon clima, potrebbe nutrire più di 50.000 abitanti; infatti possiede ancora tutti gli elementi dell’antica prosperità".
Questo processo demografico sì invertì solo con la seconda metà dell'800: la città viene rinominata in "Terranova Pausania" dal 1862, e questa si ripopolò a causa della cessazione dei pericoli provenienti dal mare.
Furono determinanti la riqualificazione del porto di Terranova (dal 1870, a cui contribuirono tutti i comuni della Gallura) e l'arrivo della ferrovia (la linea Sassari-Chilivani-Monti-Terranova venne inaugurata nel 1881, cui si aggiunse il prolungamento a Golfo Aranci e nel 1889 la diramazione Monti-Tempio), che portarono alla rinascita urbana del centro, che allora contava circa 3000 abitanti, in prevalenza pescatori (con una nutrita comunità di origine ponzese) e contadini. Tuttavia, le difficoltà di ancoraggio dovute all'interramento del golfo spinsero il generale La Marmora a proporre l'idea di costruire un nuovo porto presso Capo Figari, con la fondazione di un nuovo nucleo abitato chiamato "Olbia Nova". Nel 1880 il servizio regolare di linea (passeggeri e postale) per Civitavecchia mediante piroscafi venne spostato da Terranova alla vicina Figari (oggi Golfo Aranci), prolungandovi la ferrovia, lasciando alla prima il solo traffico merci e militare. Solo nel 1920, a seguito di una insurrezione popolare, venne riattivato il servizio a Terranova, il che diede avvio alla rinascita economica, commerciale e demografica del centro mentre, a seguito dei lavori di ampliamento e banchinamento del porto, nel 1930 venne inaugurata la Stazione Marittima.
Nel corso del periodo fascista nel 1939 viene ripristinato l'antico nome romano (Olbia), le viene inoltre aggregata la frazione di San Pantaleo staccata dal disciolto comune di Nuchis e vengono realizzati regolari collegamenti aerei con la penisola a mezzo di idrovolanti. Durante la guerra subiscono bombardamenti il porto e il municipio. Bonificato il territorio e debellata la presenza della malaria, nel corso della seconda metà del XX secolo e in particolare dagli anni '60 la città cresce economicamente e demograficamente sotto la spinta della scoperta turistica della costa nord orientale della Sardegna (Costa Smeralda, Arcipelago della Maddalena, Santa Teresa), della quale diviene il principale riferimento e centro di servizi. La città passa dai 14700 abitanti del 1951 ai 45400 del 2001, con un incremento senza eguali tra le realtà urbane dell'isola. Primo porto passeggeri in Italia, nel 1974 viene realizzato il nuovo aeroporto "Costa Smeralda" che sostituisce il precedente scalo di "Venafiorita". L'aeroporto internazionale Olbia-Costa Smeralda , forte di un consolidato flusso turistico, è divenuto con gli anni e con i suoi 1.700.000 passeggeri il secondo aeroporto della Sardegna (dopo Cagliari-Elmas) per numero di passeggeri, ma primo per traffico internazionale grazie anche alle compagnie low-cost che collegano la città con il nord europa ( Londra, Berlino,Colonia, Hannover,Stoccarda,Monaco e Zurigo ). È il 14° scalo italiano per numero di passeggeri (dati 2005).
Olbia è sede di università (sede staccata dell'Università di Sassari con corso di laurea della Facoltà di Economia in "Economia e imprese del turismo"), scuole superiori, Ospedale Civile (con una nuova sede recentemente inaugurata in località Maltana), sede locale dell'Agenza delle Entrate, sede staccata del Tribunale di Tempio Pausania, Azienda Sanitaria Locale (ASL) n. 2 di Olbia (che accorpa dal 1996 le precedenti ASL n. 3 di Tempio e n. 4 di Olbia e con competenza estesa all'intera provincia), Capitaneria di Porto, Autorità del Porto di Olbia-Golfo Aranci, Area Marina Protetta di Tavolara-Capo Coda Cavallo (comprendente territori situati nei comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro), nonché sede degli uffici previdenziali (INPS, INAIL) e del Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Dal 2005 vi è stata insediata la sede provvisoria della Provincia di Olbia-Tempio (ex sede della Comunità Montana in via Nanni), in cui attualmente ha sede la presidenza e dove si riuniscono la Giunta e il Consiglio dell'Ente. Il 31 agosto 2006 con Delibera Statutaria del Consiglio Provinciale a Olbia, è stata deliberata la scelta del capoluogo. Olbia e Tempio Pausania saranno i capoluoghi della Provincia di Olbia-Tempio, la cui sede legale e degli organi della Giunta Provinciale avranno sede nella città di Olbia mentre la Presidenza e Consiglio Provinciale si alterneranno con la sede di Tempio Pausania. Gli organi della Provincia opereranno comunque con i propri organismi consiliari ed articolazioni presso la sede di Olbia.
[modifica] Monumenti principali
- Pozzo sacro di Sa Testa, risalente al periodo compreso tra l'VIII e il VI secolo a.C., strada per Golfo Aranci;
- Tomba di Giganti di Su Monte 'e s'Ape, sepoltura megalitica collettiva ad alleè couvert originaria dell'età del bronzo antico (1600 a.C.) ma rimaneggiate in periodo nuragico, mancante della stele centrale, lungo la strada per Loiri;
- Resti delle mura puniche in via Torino
- Complesso nuragico Riu Mulinu a Cabu Abbas;
- Resti di un isolato punico in via Nanni (I secolo a.C.);
- Resti dell'Acquedotto Romano in località Tilibbas, edificato tra il I e il II secolo per trasportare, su un percorso di 7 km circa, l'acqua delle sorgenti sulla montagna di Cabu Abbas alle terme della città antica;
- Resti della villa rurale romana di s'Imbalconadu, risalente al 150 a.C. circa nell'età repubblicana, lungo la strada per Loiri dopo il rio Oddone;
- Basilica di San Simplicio, realizzata tra l'XI e il XII secolo) al di fuori delle mura urbane, notevole testimonianza dell'architettura romanico-pisana e interamente realizzata in blocchi di granito da mestranze toscane e lombarde, è probabilmente stata nel medioevo la cattedrale della diocesi di Civita; l'edificio di culto era originariamente circondato da un ampio cimitero, utilizzato fin dal periodo punico IV secolo AC;
- Castello medioevale di Pedres, fortilizio di cui si hanno notizie tra il 1296 ed il 1388 realizzato probabilmente da maestranze pisane, un tempo costituito da due piazzali cinti da mura turrite, lungo la strada per Loiri;
- Chiesa di San Paolo Apostolo, probabilmente risalente all'epoca bassomedievale ma pesantemente rimaneggiata nel XVIII secolo (un'epigrafe all'interno riporta l'anno 1747), nella parte più alta del centro storico della città, sorta sui resti di quella che forse era l'antica cappella palatina del palazzo dei Giudici di Gallura e precedentemente su un tempio di epoca punica e romana forse dedicato alla divinità Melqart-Ercole; La cupola maiolicata risale alla metà del XX secolo;
- Villa Tamponi, edificata nel 1870 in forme neoclassiche con parco circostante;
- Complesso dello "Scolastico" (scuole elementari) in Corso Umberto, realizzato nel 1911;
- Municipio, risalente all'inizio del XX secolo in forme liberty e neogotiche;
- Uffici ITAV e Caserma dei Vigili del Fuoco presso l'aeroporto di Olbia (1974), dell'arch. Francesco Cellini;
- Chiesa della Sacra Famiglia, dell'arch. Vico Mossa;
- Teatro sul Golfo di Olbia, progettato dall'arch. Giovanni Michelucci e sua ultima opera (1990);
- Centro Commerciale Terranova, progettato dall'arch. Aldo Rossi;
- Museo Archeologico Nazionale, progettato dall'arch. Giovanni Maciocco;
- Ampliamento dell'aeroporto Costa Smeralda (2004), progettato dall'arch. Willem Brouwer con la consulenza grafica del Bureau Mijksenaar.
[modifica] Trasporti e Comunicazioni
Costituisce il principale punto di collegamento (anche per i movimenti turistici) tra l'isola e la penisola italiana, (dalla quale dista meno di 300 km, coperti dai moderni traghetti veloci in poco più di 3 ore) con un aeroporto ("Olbia-Costa Smeralda"), recentemente ampliato e considerato oggi uno dei più importanti e all'avanguardia in Italia; un porto passeggeri ("Olbia-Isola Bianca") il cui movimento negli ultimi 30 anni è cresciuto tanto da far diventare lo scalo gallurese il primo porto passeggeri in Italia (grande importanza ha raggiunto anche il traffico merci); e la ferrovia per Porto Torres e per Cagliari.
È collegata inoltre da una superstrada per Nuoro, e Cagliari (SS131bis e SS131, Carlo Felice) e strade statali per Sassari (SS199/E840), Tempio Pausania (SS127) e Palau (SS125, Orientale Sarda). Il porto è collegato alla rete viabilistica extraurbana con un tunnel e strade sopraelevate.
[modifica] Economia
Oggi Olbia è il principale centro economico della Gallura e del nord-est della Sardegna (centri commerciali, industrie alimentari, del granito, settore nautico) ed è situata a 30 km dalla nota zona turistica denominata Costa Smeralda.
La festa patronale si celebra il 15 maggio, seguendo il tipico programma delle feste paesane. Alle celebrazioni religiose che iniziano nove giorni prima, si affiancano varie iniziative culturali, sportive, e intrattenimenti profani. In questa occasione viene anche offerto un assaggio gratuito del principale prodotto ittico: i mitili.
Nel mese di Luglio viene organizzato sull'isola di tavolara il festival cinematografico "Una notte in Italia" che vede la presenza di attori e registi di primo piano del cinema italiano.
[modifica] Sport
Dal 2004 ospita il Rally d'Italia, prova valida per il campionato mondiale Rally WRC. Il rally, molto spettacolare, percorre gli sterrati galluresi e del nuorese. L'edizione di quest'anno ha preso il via il 19 e si è conclusa il 21 maggio.
Il 9 febbraio del 2005, lo stadio "Bruno Nespoli" di Olbia ha ospitato l'incontro di calcio tra le nazionali Under 21 di Italia e Russia, gli "azzurrini" hanno sconfitto i pari età Russi per 2 a 1.
Il 26 maggio 1991 la 1^ tappa del Giro d'Italia 1991 si è conclusa ad Olbia con la vittoria del francese Philippe Casado.
La squadra di calcio è l'Olbia Calcio che gioca nel campionato di serie C2 mentre l'altra squadra maschile è il "Tavolara" che gioca in Eccellenza. Nel calcio femminile l'Olbia milita in A2 mentre la "Gruppo A" ha recentemente conquistato la promozione in B.
Per il basket la "Santa Croce Basket Olbia" milita in B2 mentre la seconda squadra è l"Olimpia" detta anche 'guferia'. Olbia è anche la città di adozione del cestista Luigi Datome che gioca nel Montepaschi Siena e nella Nazionale italiana.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Frazioni
Rudalza è un piccolo centro abitato di 700 abitanti situato nella costa Nord-orientale della Sardegna. Frazione del comune di Olbia sotto il nome di Rudalza-Porto Rotondo.
Si estende tra la parte occidentale del golfo di Cugnana e il golfo di Marinella.
Punto di passaggio lungo la via per il centro turistico di Porto Rotondo, il luogo è caratterizzato dalla mancanza di un vero e proprio centro, ma è dotato di scuole elementari, una chiesa, un supermercato, un'edicola, un distributore di benzina e diversi bar e ristoranti.
Rudalza ha anche una fermata ferroviaria lungo la linea Golfo Aranci-Olbia.
[modifica] Comuni vicini
Il piccolo centro gode di una buona posizione, vicino al mare, in campagna, a 4 Km da un gran sito turistico come Porto Rotondo, a 14 Km dalla città di Olbia e altrettanti dal paese di Golfo Aranci.
Altre frazioni di Olbia sono San Pantaleo, Berchiddeddu, Murta Maria, altre località di interesse turistico sono: Pittulongu, Marinella e Portisco.
[modifica] Bibliografia
- PANEDDA, Dionigi. (presentazione di LILLIU, Giovanni). Olbia nel periodo punico e romano. Roma: 1953; ristampa Sassari: Delfino, 1987
- PANEDDA, Dionigi. Olbia attraverso i secoli. Cagliari: Fossataro, 1959
- PANEDDA, Dionigi. (presentazione di LILLIU, Giovanni). L'agro di Olbia nel periodo preistorico, punico e romano. Sassari: Delfino, 1987
- PANEDDA, Dionigi. Olbia e il suo volto. Sassari: Delfino, 1989
- NAVONE, Marco. PORCU GAIAS, Marisa. Da Terranova ad Olbia: storia, memoria, mutazione di un ambiente urbano tra 800 e 900. Nuoro: Ilisso, 1990
- ANTONA, Angela. CAPRARA Roberto. DONEDDU, Giuseppe. D'ORIANO, Rubens. LO SCHIAVO, Fulvia. SANCIU, Antonio. Olbia e il suo territorio: storia e archeologia. Ozieri: Il Torchietto, 1991
- PANEDDA, Dionigi. I nomi geografici dell'Agro Olbiese: toponimi dei territori comunali di Golfaranci, Loiri, Portosanpaolo, Telti, Olbia. Sassari: Delfino, 1991
- D'ORIANO, Rubens (et.al.) Contributi su Olbia punica. Sassari: Chiarella, 1991
- MASTINO, Attilio, RUGGERI, Paola (a cura di). Da Olbìa ad Olbia. 2500 anni di una città mediterranea, Vol.1, Olbia in età antica. Sassari: Chiarella 1996; ristampa Sassari: Edes, 2004
- TOGNOTTI, Eugenia (a cura di). Da Olbìa ad Olbia. 2500 anni di una città mediterranea, vol.3, Olbia in età contemporanea. Sassari: Chiarella 1996; ristampa Sassari: Edes, 2004
- TOGNOTTI, EUGENIA, Una città e la sua festa. La sagra di San Simplicio nella storia di Olbia. Sassari: Edes,1997
- SANCIU, Antonio. CANU, Alba. MASTINO, Attilio. LO SCHIAVO, Fulvia. Una fattoria d'età romana nell'agro di Olbia. Pubblicazione del Dipartimento di Storia dell'Università degli Studi di Sassari. Sassari: Boomerang, 1997
- BANDINU, Bachisio. MURINEDDU, Giovanni. TOGNOTTI, Eugenia. Olbia città Multietnica. Cagliari: AM&D, 1997
- Olbia e Golfo Aranci: guida ai monumenti, visita della città, itinerari archeologici nel territorio. Sassari: Isola Editrice, 2000
[modifica] Voci correlate
Gli studi su Terranova/Olbia nel Medioevo di Corrado Zedda, Dottore di ricerca in Storia Medioevale:
- Le città della Gallura medioevale. Commercio, società e istituzioni, nella collana University press, Ricerche Storiche, casa editrice CUEC, Cagliari 2003 (Prefazione di Barbara Fois)
- L’ultima illusione mediterranea. Il Comune di Pisa e il Giudicato di Gallura nell’Età di Dante, Cagliari 2006
- Commerci e strutture portuali nella Sardegna medievale. Grandi scali e centri minori, in Quaderni Medievali n° 48, Edizioni Dedalo Bari (1999), pp. 35-62
- Sopravvivenze istituzionali, burocratiche ed economiche giudicali – pisane nelle città della Gallura aragonese, in “Atti del XVII Congresso di Storia della Corona d'Aragona, Barcellona - Lerida 7-12 settembre 2000”, Barcelona 2003, vol. III, pp. 189-207
- La fondazione della città di Terranova e la riorganizzazione della Gallura pisana fra XIII e XIV secolo, in Il tesoro delle città. Strenna dell’Associazione Storia della Città, anno III – 2005, Roma 2006, pp. 577-600
[modifica] Collegamenti esterni
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