De Origine et situ Germanorum
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
De Origine et situ Germanorum è un'opera etnografica scritta da Gaio Cornelio Tacito attorno al 98 d.C. sulle tribù germaniche che vivevano al di fuori dei confini romani.
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[modifica] Caratteristiche dell'opera
La Germania inizia con la descrizione delle terre, delle leggi e dei costumi di questi popoli[1], a cui seguono quelle delle singole tribù a partire da quelle confinanti con l'Impero romano fino a giungere a quelle ubicate sulle coste del mar Baltico. L'opera, che contiene tratti sia moraleggianti sia politici, ha probabilmente lo scopo di mettere in luce il pericolo rappresentato per Roma da questi popoli, sopratutto da quelli confinanti con l'Impero. Tacito esalta il coraggio in battaglia, la semplicità dei costumi, l'alto valore dell'ospitalità e la stretta monogamia dei germani, mettendo in contrasto tutto ciò con l'immoralità dilagante e la decadenza dei costumi romani. Ciononostante, lo storico non risparmia aspre critiche all'ubriachezza, alla pigrizia e alla barbarie di questi popoli. Studiosi moderni hanno comunque messo in evidenza come molte delle affermazioni tacitiane non siano corrette, anche perché egli potrebbe aver scambiato per germani (cioè popoli parlanti lingue germaniche) tribù in realtà celtiche.
Tacito non aveva mai visitato le terre e i popoli di cui parla e le sue informazioni sono tutte di seconda mano[2]. Ronald Syme ha ipotizzato che Tacito potrebbe aver attinto a piene mani, quasi copiato, i perduti Bella Germaniae di Plinio il Vecchio, dato che alcune delle sue informazioni erano ormai superate. Altre fonti di Tacito furono: il De bello gallico di Caio Giulio Cesare, la Geografia di Strabone, Diodoro Siculo, Posidonio, Aufidio Basso e interviste a mercanti e soldati.
[modifica] Note
- ↑ Tacito, Germania, 1-27.
- ↑ Alfred Gudeman (1900), The Sources of the Germania of Tacitus, in Transactions and Proceedings of the American Philological Association vol. 31, pagg. 93-111.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Riferimenti bibliografici
- J.G.C. Anderson (ed.), Germania, Oxford, Clarendon Press, 1938
- T.A. Dorey, Agricola e Germania', in Tacitus (Londra, Routledge e Kegan Paul, 1969), Studies in Latin Literature series
- Alfred Gudeman, The Sources of the Germania of Tacitus, in Transactions and Proceedings of the American Philological Association, Vol. 31. (1900), pagg. 93-111
- Simon Schama, 1995. Landscape and Memory 2.I The hunt for Germania
- Ronald Syme, Tacitus, vol. 1 (Oxford, Clarendon Press, 1958)
- Rodney Potter Robinson, 1935, The Germania of Tacitus (Middletown, Connecticut, American Philological Association), (analisi del testo e del manoscritto)
- Kenneth C. Schellhase, 1976, Tacitus in Renaissance Political Thought (Chicago)
[modifica] Collegamenti esterni
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